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Depressione ad alta funzionalità
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Andare all'ultimo commentoEx membro
Eccomi! Tutta la mia vita è stata caratterizzata da depressione ad alto funzionamento. Ho studiato, mi sono laureato, sposato, due figli, un lavoro complicato ed un trasferimento di città combattendo sempre con me stesso! Una tragedia.
Romijuan
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Romijuan
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Cavolo...e come l'hai gestita? E adesso come stai?
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M&J
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L’ho gestita male...ho sofferto sempre come un cane per gestire l’ambivalenza che descrivevi. Ora sto affrontando un nuovo episodio di depressione maggiore. Diciamo che la situazione è nuovamente peggiorata. Quando fai finta che vada tutto bene ma nel frattempo dentro muori prima o poi le risorse si consumano, vai in burnout. Io lotto da 25 anni almeno con fenomeni depressivi e di ansia. Sono in cura farmacologica e psicoterapica da 5 anni. I primi 4 con scarsi risultati. Nell’ultimo anno ho cambiato terapeuta trovando una neurologa psicoterapeuta fantastica. Nonostante il nuovo periodo di depressione maggiore mi sta aiutando molto.
Romijuan
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Romijuan
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Ti capisco. Io studio e lavoro, e faccio entrambe le cose molto bene..ma tutto il tempo, quando sono a casa, a parte quando studio, sto a letto a dormire. Ho allontanato tutte le mie già scarne amicizie, e, nonostante sembri una persona perfettamente in grado di integrarsi socialmente, in realtà sento sempre un livello di alienazione altissimo verso le altre persone. Il mio problema è che mi concedo l'apatia come premio per i miei successi. Cioè, la depressione è il mio premio, e me lo ''merito'', perchè ho lavorato duramente per raggiungere degli obiettivi. La realtà è che quando sono depress* sono io, e non devo sforzarmi di fare qualcosa di sgradevole. Forse il problema è questo: mi concentro solo sul fatto di voler vedere degli obiettivi realizzati, ma questi non mi rendono davvero felice..So solo che la situazione è disperata, se preferisco davvero cedere alla depressione che vivere. Non so come uscirne, e temo che possa solo peggiorare perchè è un circolo vizioso così comodo: non ti senti in colpa a stare male, perché i tuoi obiettivi sono a posto, anzi, è, appunto un premio. Scusate se il discorso è un po' confuso, ho scritto d'impulso.
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M&J
Ex membro
Mi piacerebbe risponderti che non ci ho capito un tubo del tuo discorso , ma purtroppo non è così .
Io come molti qui ti capiamo bene
Raggiungiamo gli obbiettivi materiali perché rispondo a regole che riusciamo a comprendere e seguire , poi quando si tratta dei rapporti con gli altri crolliamo perché non riusciamo a trovare una schema , non riusciamo ad essere spontanei, ci chiudiamo in noi stessi perché confrontarci con gli altri è faticoso e difficile .
Preferiamo la solitudine alla sofferenza del confronto con gli altri .
Da soli e difficile, devi cercare di parlarne con qualcuno e possibilmente sentire uno specialista soprattutto se non è una cosa saltuaria ma uno stato costante da cui non riesci ad uscire .
Anche solo scriverne penso possa aiutarti, a me aiuta molto .
Romijuan
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Grazie, so che non ci conosciamo, ma vorrei abbracciarti. Mi hai fatto sentire un po' meno solitudine, anche solo per un momento. Riguardo alla psicoterapia, non posso permettermela e non credo che avrei tempo comunque..
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M&J
Ex membro
Concordo con la necessità della solitudine, la mia doc dice che per me è in alcuni casi terapeutica. Avendo una famiglia però non è sempre possibile concedermeli, a volte si tratta solo di un paio di ore di isolamento. Ma non deve diventare una costante perché altrimenti significa darla vinta alla malattia. La solitudine prolungata nei depressi contribuisce ad aumentare i livelli di rimuginamento e l’isolamento.
Per quanto riguarda la psicoterapia ci sono centri che la erogano a costi sociali. Io ho avuto la fortuna di trovare una santa che mi chiede solo 40 euro a seduta. Prendendo anche farmaci ci siamo attestati su due sedute al mese, ma comprendo lo sforzo economico.
Ex membro
Ma non è che andiamo dalla stessa 😂😂😂 anche la mia prende 40 a seduta .
Romijuan
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La mia si prendeva 45, ci andavo una volta a settimana..un po' mi manca, ma sotto certi punti di vista la terapia è stata inutile..forse dovrei riprendere, però, avevo anche visto per dei gruppi di auto-mutuo aiuto..qualcuno di voi ha mai provato?
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M&J
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Mi sono trasferito da poco ed è un paese non molto grande , ne ho contattati un paio che iniziano a primavera conto di parteciparvi , anche perché sono in procinto di separarmi e mi occorrera parecchio aiuto per sostenere anche questa cosa .
Per quanto riguarda la terapia , io trovo molte difficoltà ad accettare aiuto ma è un problema mio , se non senti di aver avuto benefici prima di abbandonare l'idea prova a sentire un altro terapeuta magari si tratta solo di trovare quello giusto per te .
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Romijuan
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Romijuan
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Buongiorno a tutti! Leggevo un articolo sulla depressione ad alta funzionalità, depressione che si manifesta con i sintomi tipici esclusivamente nel privato, mentre nell'ambito lavorativo/sociale continui a funzionare come sempre. A parte il fatto che, a lungo andare, può sfociare nella depressione, oltre ad un sensibile decremento della produttività della persona che ne è affetta e delle sue capacità relazionali, mi chiedo che prigione da incubo possa essere, Già è difficile confessare il fatto di avere la depressione, figuriamoci se poi sembri una persona perfettamente funzionale! Non ti crederebbe nessuno, potrebbero dirti stronzate ''meno male che hai questo tipo di disturbo, almeno i tuoi obiettivi li raggiungi!'', o ancora peggio ''che ti frega, le cose che devi fare le fai, hai successo, nel privato di casa tua puoi anche tagliarti le vene, tanto poi questo non ha effetto sul resto della tua vita''! Atroce, vero? Beh, il punto è che queste cose le dico io a me stess*, perché credo di aver sviluppato questo dannatissimo disturbo. E ho parlato di prigione perché credo che la funzionalità sia il primo sintomo del mio auto-improgionamento: non farlo vedere, non farti affliggere, raggiungi i tuoi obiettivi e poi vai a casa a piangere e a non alzarti dal letto. Capite? Ho le doppie sbarre alla finestra: quelle della depressione come effetto collaterale del disturbo borderline, e quelle del ''non farlo trasparire, sii funzionale'', che comporta tutta una serie di sofferenze in più, oltre al pensiero malato del censurare la sofferenza perchè c'è altro di più importante. Credo che la maggiore funzionalità che sto sperimentando in questo periodo sia assolutamente positiva, ma è uno dei motivi che mi tiene appena a galla, e non vorrei sprofondare ancora di più in questa situazione. Qualcuno ha consigli, ha avuto la stessa esperienza?