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Depressione: il sintomo di cui nessuno parla mai viralizzato su Twitter
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Lucistella
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Lucistella
Ultima attività il 13/07/24 alle 15:30
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Amico
Io sicuramente soffro d'ansia generalizzata però ho anche molta tristezza e poca voglia di fare come cucinare, per es. Una volta mi piaceva molto, adesso sto male ogni volta che devo prep da mangiare. Ed anche leggere mi piaceva. Ora leggo solo il giornale e le notizie sul PC, prima leggevo libri su libri...E scrivevo anche e molto. Ho da anni un romanzo che dovrei finire ma non ci riesco. Non ho voglia nemmeno di camminare o fare movimento...Non so se questo sia sintomo di depressione ma ci vado vicino mi sembra...Se qualcuno ha i miei stessi problemi, potrebbe farmelo sapere...Grazie e Buone Feste!!!
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Lucistella
Ex membro
@Lucistella io ho sempre sofferto principalmente di distimia, da sempre, accompagnata da ansia terribile. La distimia è una forma più leggera di depressione ma è costante, onnipresente. Nel mio caso molti sintomi sono simili a quelli che tu descrivi ossia poca voglia di fare, umore basso, estrema fatica nel fare le cose che magari ti riescono anche bene ma ti prosciugano le energie. Per due volte la mia distimia si è trasformata in depressione. La prima volta meno grave. Quella attuale che sto vivendo in questi giorni devastante, accompagnata a pensieri ossessivi ed anche suicidi. Ho ripreso gli antidepressivi e per fortuna ho una psicoterapeuta che è anche neurologa fantastica. Non so da quanto durano i tuoi sintomi ma la distimia se non è fortemente cronicizzata recede con le giuste cure. Parlane con uno psicoterapeuta e saprà guidarti sulla strada della guarigione. Con fiducia. Angelo.
Maria38
Maria38
Ultima attività il 26/12/18 alle 09:40
Iscritto nel 2018
2 commenti pubblicati | 1 nel gruppo Convivere con la depressione
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Ciao ...io sto lottando contro una depressione che non mi abbandona.a momenti penso di stare bene ma poi ricasco ....io vorrei solo morire....solo cosi troverei la pace
Lucistella
Buon consigliere
Lucistella
Ultima attività il 13/07/24 alle 15:30
Iscritto nel 2015
108 commenti pubblicati | 66 nel gruppo Convivere con la depressione
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Amico
Caro Angel72, grazie della tua puntuale risposta e direi che ci assomigliamo abbastanza. Da anni sono sotto cura da un bravo neuropsichiatra che mi monitora le medicine e la sua diagnosi è che soffro di una grande ansia che a volte diventa distimia, non depressione vera e propia. Per questo, a cicli, prendo il Deniban che è l'unico farmaco che non mi da effetti collaterali, a parte la crescita di peso con cui ho imparato a convivere, anche se non mi piace per nulla! Da ragazza e giovane donna non ne soffrivo, solo dopo la morte di mio papà ho cominciato con l'ansia a epoi con quella di mio fratello e mia mamma sono peggiorata di parecchio. Vedo le cose al negativo e penso sempre il peggio e qs mi spiace per mio figlio che ne soffre abbastanza, anche se cerco di farglielo pesare il meno possibile. Mio marito, medico, cerca di minimizzare la cosa e a volte questo non mi aiuta. Mi spiace per Maria38, spero che tu ti faccia curare, bisogna farsi aiutare, altrimenti non se ne esce!!! I pensieri suicidi, ogni tanto vengono anche a me ma penso a mio figlio e allora li caccio via....Forza e coraggio Maria, se trovi il medico giusto potrai aiutarti e magari uscirne! Auguri!!!!!
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Lucistella
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Baptiste
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Baptiste
Ultima attività il 01/10/24 alle 09:36
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Amico
Diventato virale nel giro di poco tempo un thread su Twitter che parla di depressione e del sintomo di cui nessuno, comprese le pubblicità dei farmaci, osa parlare
In Italia sono 2,8 milioni di persone a soffrire di depressione, negli Stati Uniti il numero arriva a 16,2 milioni di soggetti adulti trattati per questo disturbo. Eppure, nonostante nel mondo il problema sia diffuso e affrontato su vari livelli, ancora c'è un po' di confusione sui reali sintomi che chi ne soffre deve affrontare quotidianamente.
A puntare il dito e più precisamente contro molti spot di farmaci antidepressivi, colpevoli di non affrontare il disagio nel modo corretto, è M. Molly Backes, la classica ragazza della porta accanto che non fa fatica a dire la sua, forte della sua conoscenza personale del problema.
In un tweet, diventato virale nel giro di poco, Molly affronta con decisione il nocciolo della questione, ossia che depressione non è sinonimo di tristezza. Anzi, la tristezza è solo un sintomo marginale che identifica questo disturbo mentale. Il vero sintomo di cui nessuno parla e che invece è senza dubbio attribuibile al problema è quello che viene definito il compito impossibile, la difficoltà per una persona depressa a svolgere anche le commissioni più semplici.
La depressione è un macigno che non solo fa affondare chi ne soffre, ma impedisce al malato anche di vedere con lucidità quello che lo circonda.La teoria del compito impossibileè realistica, tanto che una persona depressa sperimenta proprio lo scoraggiamento ad affrontare le cose da farequotidiane, indipendentemente dal loro livello di difficoltà e dal fatto di averle già fatte o meno in passato.
Il post di Molly Backes ha ricevuto molti retweet, consensi e risposte, come quella di un utente che ha voluto condividere la sua esperienza con la malattia:
"Non mi sono mai sentito triste. Mi sentivo inutile, inutile e pesante, molto pesante".
Secondo il National Institutes of Mental Health (NIMH)il compito impossibile può essere descritto come "umore 'vuoto" e "impotenza", mettendo in guardia sul fatto che la depressione può affiorare in modi diversi a seconda del paziente. C'è chi sperimenta ansia, irritabilità, perdita di interesse o piacere nel fare cose che prima si amavano, stanchezza, difficoltà a dormire e per finire anche pensieri suicidi.
Il ventaglio di disturbi legati alla depressione è vario e sarebbe un rischio pensare che la sintomatologia sia universale. M. Molly Backes ha giustamente condiviso un pensiero importante, quello delle associazioni "di idee" sbagliate, che arrivano addirittura dall'industria farmaceutica attraverso spot fuorvianti.
La depressione è una, forse, i suoi sintomi di certo tanti. Ridurli al cliché fa male a chi ne soffre, ma genera anche disinformazione fra chi non conosce la malattia. Un po' di attenzione in più in questo senso sarebbe assai gradita.
Scienza e salute