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Una vita di depressione o una depressione chiamata (impropriamente) vita
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Tutti i commenti
paulus67
Buon consigliere
paulus67
Ultima attività il 24/05/19 alle 21:32
Iscritto nel 2016
14 commenti pubblicati | 3 nel gruppo Convivere con la depressione
Ricompense
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Buon consigliere
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Partecipante
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Collaboratore
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Esploratore
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Amico
Brava, scrive molto bene e sostiene grandi verità. Scrivere è molto importante, soprattutto in certi contesti, è un contributo prezioso per tutti
Liofante
Buon consigliere
Liofante
Ultima attività il 23/11/24 alle 08:22
Iscritto nel 2018
98 commenti pubblicati | 44 nel gruppo Convivere con la depressione
5 delle sue risposte sono state utili ai membri
Ricompense
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Buon consigliere
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Partecipante
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Messaggero
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Collaboratore
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Esploratore
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Amico
Si!!! hai raccontato la tua storia quasi identica alla mia, con parole esatte e chiare. Ti ringrazio.Penso si possa essere attivi nella ricerca di un'equilibrio, una energia positiva. Io in questi ultimi due mesi ci sto riuscendo grazie ad un bel viaggio in Italia (vivo in Israele) che ha innescato un briciolo di auto-sicurezza e auto-stima che alla fine sono la parte mancante in una persona in fase down. Poi con l'aiuto del mio saggio psichiatra abbiamo diminuito le dosi degli antidepressivi, per non schizzare in Mania. Mantengo un delicato equilibrio solo con l'aiuto del SOS: valium. Che uso nei momenti di eccessivo entusiasmo. La chiamano Ipo-mania.... e sia
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Liofante
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Artetetra
Artetetra
Ultima attività il 12/02/23 alle 02:59
Iscritto nel 2018
2 commenti pubblicati | 2 nel gruppo Convivere con la depressione
Ricompense
Messaggero
Esploratore
Amico
Che sia biologia o esperienza non lo so, fatto è che ci convivo da sempre. Ricordo le mie furiose ansie da bambina, i rituali ossessivi, e poi, via via, la grande stanchezza di vivere. Affrontare il sole, la luce, la gente, le bollette, le preoccupazioni, le angosce, i problemi, le relazioni, le malattie, i contrattempi, i rituali obbligati che così mi andrà bene, la sofferenza dei figli, l’obbligo di dover scendere a compromessi, i SIGNORI SENSI di COLPA che chiedono vendetta al cospetto di Dio, e l’altra infinita serie di accidenti che chiamiamo Vita. Per me è tutto difficile, al limite del voler gettare la spugna( e per tre volte ci ho provato),I nomi delle pasticche li conosco tutti, e così il loro sapore, l’intontimento dei primi giorni, , le sospensioni quando mi procuravano solo e soltanto l’idea della morte. Possibile che non esista uno psichiatra che non sia affezionato alle sue, che non si chieda di cosa davvero hai bisogno TU, TU e non un’altro depresso che gli siede davanti, pronto a sganciargli gli euro che ( forse) gli fatturerà? possibile che le scienze farmaceutiche siano ancora ferme a cipralex, zarelis, , efexor, e altre inutili medicine che ti intossicano il corpo senza liberarti l’anima? E meno male che ci sono le benziodiazepine,,quelle sì che per un poco leniscono i picchi del male di vivere, e mi fanno venire voglia di andare a fare la spesa. Beato per sempre chi le ha inventate. Anzi, Santo Subito
La verità è che lo squarcio nell’anima che mi porto dentro mi ha segnata per sempre, trasformandosi in vuoti di serotonina, ricapatatori mal funzionanti e veleni per il cervello. E madre scienza funziona solo per alcuni. Gli altri , come me, annaspano nel mare magnum dei tentativi.Se ne avessi la forza, potrei farne poesia, o volontariato, o denuncia. Ma non ce l’ho, e aspetto. Aspetto che la trovino, questa maledetta compressa, al giusto dosaggio, che mi regali qualche tempo di vita, in un’esistenza di morte. E intanto faccio psicoterapia, e, mentre scendo i quattro piani con l’ascensore, la amo per la serenità e l’iniziativa che, con la sua bravura mi ha iniettato in cinquanta minuti, e la odio perché mi ha preso altri ottanta euro. Un saluto particolare agli over 50