La forza terapeutica del volontariato per chi soffre di malattie croniche: quali sono le vostre esperienze?

Buongiorno e grazie per l'argomento mto interessante.

Il volontariato mi ha sempre dato una grande forza, una ricarica vitale, e anche ora che non sto bene e sto in pensione trovo la forza di fare quanto più volontariato posso, perché mi fa dimenticare il mio star male e mi dà una forza e speranza che va oltre le leggi fisiche e farmacologiche.

Le mie personali esperienze iniziano decenni indietro, al gattile comunale, alla comunità di Sant Egidio con il riciclo ecolidale, i pranzi con i senza fissa dimora, 5 volte come infermiera volontaria in un piccolo ospedale di un villaggio in Eritrea (Ghindae), a Lampedusa sempre come infermiera volontaria per i soccorsi ai migranti, e più recentemente con una onlus a pulire i giardinetti e le strade del mio quartiere, iniziative con la onlus dei malati ipofisari, come sostegno compiti di inglese in parrocchia ai ragazzini disagiati, andare per conto mio regolarmente a trovare una amica allettata e sola da anni. Qualsiasi cosa può essere volontariato, purché sia una azione gratuita, silenziosa, generosa, il cui target sia privo di giudizi e di ritorni.

Provare per credere, si riceve mille volte in più di ciò che si dà. È una medicina priva di effetti collaterali e allergie, non serve la ricetta, è un medicinale da banco di automedicazione! Anche con poche forze, basta poco. Io ho pochissima forza e con testarda volontà trovo le poche energie per "fare", e nessuno ci crede che sto male. Ma a me non importa niente di ciò che pensano gli altri di me.

Grazie per l'ascolto

Sì è una cosa che dà soddisfazione personale quindi fa sentire utili e stare bene