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avatar diabete

avatar amarimario

avatar Payrizia

E chi ha mai detto di non condividere col proprio medico le azioni da fare?
Quello che io cerco di far capire alle persone che non ne hanno consapevolezza è che nei casi di diabete di tipo 2, dovuti a obesità (che sono la stragrande maggioranza) ESISTE UNA ALTERNATIVA ALLA CURA FARMACOLOGICA.
Tale alternativa è nota ai medici, tuttavia per motivi di praticità e di tempo, i medici preferiscono darti il farmaco. Il medico infatti NON HA IL TEMPO di fornirti tutte le informazioni relative alla alimentazione e allo stile di vita necessarie per uscire dal diabete di tipo 2.
Queste informazioni richiedono ad esempio di chiarire al paziente la nozione IMPORTANTISSIMA di INDICE GLICEMICO. Il medico dovrebbe insegnare al paziente QUALI SONO gli alimenti con indice glicemico elevatissimo, e quindi da evitare. Quali sono quelli con indice glicemico alto, e quindi da assumere con moderazione, e infine quali sono quelli con indice basso da potersi consumare a volontà. Dovrebbe poi chiarire l'effetto fondamentale degli INTEGRATORI alimentari sul diabete di tipo 2. Chiarire l'effetto di omega 3, curcuma e cannella.
Infine dovrebbe insegnare il tipo CORRETTO di movimento quotidiano da fare.
Tutte queste cose richiederebbero DECINE di ore per educare il paziente a uno stile di vita sano.
Essendo tutto ciò molto faticoso, dispendioso e difficile si preferisce dare la pillola, consapevoli che con gli anni la dose dovrà essere sempre maggiore e che si dovrà passare a farmaci sempre più forti e dagli effetti collaterali sempre più gravi.
Questa è la situazione VERA.
Chi vuole accontentarsi delle pillole fatti suoi.
Sappia comunque che la sua malattia diverrà negli anni cronica e sempre più grave.

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avatar Baptiste

avatar David82

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avatar Giiseppe

avatar epatite

avatar EUREKA

Ciao,

Io, da sei mesi, misuro ogni mattina pressione, glicemia, peso corporeo e circonferenza addominale. Tengo inoltre nota della ALIMENTAZIONE e delle MEDICINE assunte (compresi gli integratori).

Il motivo per cui misuro ogni mattina, a digiuno, glicemia e pressione è quello di scoprire la relazione fra la mia alimentazione e questi due parametri. Ad esempio ho potuto scoprire che esistono alimenti che aumentano moltissimo la glicemia. Questi sono le patate, le banane, i cachi, e i ceci. Altri alimenti la fanno diminuire. In particolare i finocchi, le mele, le carote e le lenticchie. Alcuni alimenti fanno ingrassare. In particolare fa ingrassare un eccesso di biscotti o di yogurt (anche quelli cosiddetti magri). Alcuni alimenti fanno aumentare la pressione (formaggi stagionati e carni rosse). Altri la fanno diminuire (decotto di foglie di ulivo e omega 3). Alcuni alimenti aiutano la funzionalità del fegato, abbassando trigliceridi e colesterolo (omega 3 e estratto di carciofo).

Insomma la cura della mia salute è divenuta per me una scienza SPERIMENTALE. Ad esempio ho scoperto, senza che nessuno me ne avesse mai parlato, che 3 grammi di OMEGA3 al giorno possono risolvere i miei problemi di ipertensione, di trigliceridi alti e di colesterolo alto. Ho scoperto che un cucchiaio di OLIO DI COCCO è in grado di risolvere il mio problema di colesterolo HDL basso (questo è un tipo di colesterolo utilissimo, perché pulisce le arterie, ed è necessario che abbia valori maggiori di 40).

La nostra salute è una cosa troppo preziosa da lasciarla esclusivamente in mano ad altri. Il mio motto è divenuto: "Meglio sani e felici che malati e infelici".
 

 

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avatar Baptiste

avatar Valerio

avatar Malattiacronica

Io muoio dalla stanchezza oggi...

Non esiste una pillola da poter prendere per morire solo un giorno e svegliarsi in ospedale, curato, circondato...?

Ciao.

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avatar Rosaline

avatar Ilaria82

avatar Riccardo1984

Buon pomeriggio a tutti sono d'accordo con Riccardo bisogna provare a sperimentare lo sport perché oltre a darti una buona forma fisica migliora l'umore e ti fa conoscere tante persone sane.

Io soffro anche di fibromialgia lo sport mi ha aiutato tantissimo a dare un tono muscolare migliore al mio corpo facendo diminuire il dolore.

Pratico ginnastica posturale e canottaggio vi consiglio di trovare uno sport che vi piaccia che vi appassioni.

All'inizio avrete tanti timori di essere guardati di essere giudicati ma poi vedrete che anche gli altri hanno gli stessi timori e Sara' possibile anche fare amicizia nuova,

Rosaline 🌻

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avatar Sara_B

avatar Emmasp

avatar OneWayOrAnother

@Sara_B Per me ci sono voluti giusto diversi giorni: spossatezza immotivata; avevo una fame clamorosa; dimagrivo nettamente, bevevo molto acqua e purtroppo urinavo al letto senza accorgermene: tutti chiari sintomi di Diabete di tipo 1. Dopo 2 giorni dal ricovero ospedaliero la mazzata: ufficialmente un diabetico di tipo 1. all'età di 18 quasi 19 anni.

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avatar marta92

avatar Sara_B

Ciao @Stefi1234

Benvenuta sul forum e grazie per la domanda!

Cari membri del forum,

Avete mai preso l'acitretina per la vostra psoriasi?

Fateci sapere qui nei commenti!

Buona giornata e grazie

Sara del team Carenity

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avatar Hopeman

avatar SaraG.

avatar Lulu'lulu'

Ad ogni modo, se la fase down persiste, è meglio consultare il medico, perché potrebbe valutare un aggiustamento della terapia farmacologica. Per esempio può cambiare un tipo di farmaco o variare i dosaggi.

Ad ogni modo ho capito nel tempo che, se ci si sente giù, malgrado l'assunzione della terapia, non vuol dire che questa non stia funzionando ma che senza di questa si starebbe peggio oppure le crisi sarebbero più prolungate.


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avatar Paparedda

avatar giampaolog

avatar tania15

@tania15

tanti uniti trepidanti

HRT

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avatar Sara_B

avatar Cinziamart64

avatar brenz47

Ciao, per quanto mi riguarda, rispetto alle patologie croniche che ho, al momento mi sento in autogestione, al 90% perché ho sospeso da diversi mesi alcune terapie, perché da una parte me lo consente la terapia immunosoppressiva di cui ho ancora l'effetto.

Ho passato 4 mesi di malessere, fisico di ogni genere, di sconforto. Ho dovuto fare il medico d i me stesso, ancora una volta.

La mia scarsa fiducia nei medici purtroppo è continuamente alimentata da nuovi fatti sconcertanti.

Quindi ho preso io in mano la mia salute e grazie alla mia testardaggine ho scoperto ciò che i medici che mj seguono non hanno voluto ammettere, ovvero che i miei nuovi problemi sono stati causati proprio dalla terapia immunosoppressiva.

La conseguenza è stata che ho sospeso tutti i farmaci che potevo ragionevolmente sospendere e ne ho ridotto o aumentato altri... E finalmente da qualche settimana sto meglio.

Ho ritrovato un equilibrio fisico e mentale che è stato messo a dura prova.

Continuerò a fare i controlli, e soprattutto farò presente quello che è successo e che ha minato ancora di più la mia fiducia. Non so cosa succederà, ma io ho sicuramente l'ultima parola e se non mi convincono o se di fanno errori grossolani o errori che hanno un forte impatto negativo sulla mia qualità della vita, non seguirò le terapie.

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avatar FabioCaporale

avatar startrek01

avatar Matamilla

@IlariaPavoni Alla fine sono riuscito a capire di cosa si tratta, anche se la consapevolezza della patologia non aiuta in questo caso nella risoluzione del problema. Si tratta di neuropatia del nervo pudendo, causata da un intrappolamento appunto del nervo, condizione che causa l'infiammazione del nervo,quindi il dolore. Il neurologo mi spiegato la cosa attraverso una metafora: "è come un sensore di un antifurto collocato su di un vetro che dovrebbe trasmettere un segnale in caso qualcuno rompesse il vetro, ma questo sensore (difettoso) si attiva anche per un banale, colpo di vento al passaggio di un auto o per una leggera vibrazione", quindi il segnale del dolore c'è anche in assenza di una causa. Questo è dato dalla degenerazione delle strutture osteoarticolari dovuta dall'età (64) tante che dal mio primo post ad ora è comparsa un'altra neuropatia in questo caso dovuta alla stenosi (restringimento) del rachide a livello lombare, ovvero una parestesia ai piedi, i cui sintomi sono assurdamente insensibilità e dolore allo stesso tempo, mancanza di equlibrio e astenia alla gambe, la mattina mi alzo non come se fossi stato aletto 7 ore ma una settimana, le gambe cedono. Pernso che in qualche modo le due patologie siano collegate ed ora la seconda sta diventando più debilitante della prima. Gli antidolorifici e la fisioterapia servono veramente a a poco. Inoltre sembra non esistere in questo paese un approccio laico e non pregiudiziale di una terapia del dolore.

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avatar Hopeman

avatar Simo26

avatar Sara_B

La tua scrittura consapevole e sicura mi sembra almeno 3/4 della terapia. Non penso che si possano confrontare le terapie farmacologiche tra persone diverse. Ma la consapevolezza va bene per tutti. I farmaci ci curano, ma non decidono: decidiamo noi.

Per me sono passati 33 anni dal primo episodio. I farmaci sono un po' cambiati, ma io sono cambiato di più. Riesco a riconoscere uno stato ipomaniacale quasi subito, perché oggi con l'esperienza, so cosa devo prendere sul serio; in ordine d'importanza: la riduzione del sonno, i risvegli precoci, l'iperattività, se mi ripropongo o mi assumo troppi impegni, la valutazione dei fattori di stress del periodo.

Il vantaggio primario è nell'accorgersi della virata in alto e così ci si ferma quando è ancora facile e non si sono create complicazioni che produrrebbero ulteriori stimolazioni. Negli stati molto alti dell'umore non ci si accorge di aver preso quota, anzi si vorrebbe volare ancora più in alto.

Ormai sono molti anni che non mi accadono episodi importanti, tali da dover consultare d'urgenza il medico. Chissà quanti episodi , privi di conseguenze, che ho avuto e che ho spento in un paio di giorni , scegliendo di riposare e facendo le opportune rinunce e tagli. In questi casi dico sempre a me stesso: "quando hai capito che c'è un episodio insorgente, ne se già fuori". Poi i farmaci certamente ci aiutano a mantenere il timone.

Spero d'esserti stato d'aiuto

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Hela è farmacista e data scientist presso Carenity. Utilizzando le sue conoscenze scientifiche e mediche, supporta i diversi responsabili dei progetti nella realizzazione di studi reali con i membri della comunità.Hela si è laureata presso la Facoltà di Farmacia di Monastir, in Tunisia, e ha conseguito un dottorato in Farmacia. Dopo uno stage come analista di mercato presso il Ministero della Salute Pubblica in Tunisia e uno stage come assistente del product manager nel campo del diabete, ha deciso di completare la sua formazione scientifica iniziale con un master in Management farmaceutico e biotecnologico presso la ESCP Business School.Hela è entrata a far parte di Carenity nel maggio 2022, in qualità di Data Scientist, dopo aver svolto il suo tirocinio di fine studi presso Novartis come Junior Product Manager nel settore dell'asma grave.Grazie alle sue diverse esperienze in ospedali e farmacie, Hela ha avuto l'opportunità di lavorare a stretto contatto con i pazienti e ha sviluppato una comprensione delle malattie croniche.

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Sara è Community Manager Italia per Carenity. Il suo ruolo è quello di animare la piattaforma italiana di Carenity, interagire quotidianamente con i membri e adattare gli articoli della Rivista Salute al sito italiano.Sara si è laureata in Mediazione Linguistica e in Commercio Internazionale all'Università degli Studi di Milano. Lavora come freelance nel campo della traduzione e dei contenuti web ed è entrata a far parte del team Carenity nel 2022.

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