Voi e il vostro farmaco: come l'accettate?

Io sono in terapia psichiatrica da circa un anno e mezzo. Visto che per il mio disturbo non esistono farmaci studiati apposta per contrastarlo, devo prendere un cocktail per combatterne i sintomi invalidanti e per il resto fare tanta psicoterapia. Io li paragono sempre ad una macchina: nel momento in cui me li hanno prescritti mi hanno dato la chiave della macchina, quando li prendo è come se la inserissi e facessi partire il motorino di accensione, ma devo essere io ad accellerare per far muovere la macchina.

Prendo un antidepressivo (sertralina) per tenere l'umore ad un livello accettabile per tirare avanti, uno stabilizzatore dell'umore (lamotrigina) per combattere gli sbalzi d'umore, un ansiolitico (lorazepam) la sera per dormire e al bisogno durante il giorno per gestire la tremenda ansia che ho spessissimo e per evitare attacchi di panico, un induttore del sonno per dormire (triazolam).
In questo anno e mezzo ho cambiato pochissimo in questa terapia perchè fortunatamente il mio psichiatra è riuscito quasi subito a trovare quella giusta, con cui mi trovo bene e mi aiuta parecchio. 

All'inizio accettare che avevo bisogno di farmaci è stata molto dura, li vedevo come una sconfitta, come un segno di debolezza da parte mia, che non riuscivo a stare bene solo con la psicoterapia. Con il tempo li ho accettati, ma sono la prima cosa che sospendo (di mia spontanea volontà) non appena vado pesantemente in crisi e sono in fondo al pozzo. So che non è un comportamento sagggio, ma è quello su cui sto lavorando in terapia al momento.

Cari nuovi membri @Elisino‍ @Lally82‍ @Gildina‍ @blackalbert‍ @Mariafalco‍ @marifrancesca‍ @Cristel‍ @vglnet‍ ci interessa avere la vostra esperienza a riguardo  cosa pensate del vostro farmaco? Come vi trovate con quello? Un caro saluto a voi