Contro i diverticoli una dieta ricca di fibre: cereali, legumi e tanta acqua
Pubblicata il 5 set 2016
Avere i diverticoli può non essere un problema. Molte persone, tantissime in terza età, presentano questa condizione, la diverticolosi, con le pareti di parte del colon costellate da piccole “tasche” (i diverticoli, appunto), senza avvertire particolari sintomi. Il rischio da scongiurare è che queste sacche si infiammino e che la diverticolosi diventi diverticolite.
La diverticolosi indica semplicemente la presenza dei diverticoli. A essere interessate sono soprattutto le pareti del colon sinistro, prima del retto. Quando si cominciano ad avvertire sintomi come dolori addominali, crampi o stipsi, e quando l’infiammazione compare anche a livello endoscopico, allora la diverticolosi avrà assunto i contorni della malattia diverticolare. Un recente studio condotto da ricercatori europei e pubblicato su United European Gastroenterology Journal ha dimostrato come l’endoscopia può giocare un ruolo chiave nel predire le complicanze.
Lo studio vede come co-autore il professor Silvio Danese, gastroenterologo e responsabile del Centro Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali dell’ospedale Humanitas. I ricercatori hanno coinvolto 1651 partecipanti con diverticolosi e malattia diverticolare di vari gradi dal punto di vista di severità dell’infiammazione. Dall’analisi è emerso che, con l’aumentare della severità endoscopica dell’infiammazione, i pazienti sono soggetti a maggiore rischio di andare incontro a complicanze quali diverticolite, e che inoltre la mesalazina, farmaco antiinfiammatorio ad azione intestinale, è in grado di ridurre in maniera netta tale rischio.
È possibile prevenire a tavola la comparsa dei diverticoli?
Se un’alimentazione povera di fibre può aumentare il rischio di diverticolosi, tante fibre e un’idratazione adeguata sono le armi migliori per evitare la comparsa dei sintomi. Con una dieta ricca di frutta e verdura, con meno carboidrati raffinati e più cereali integrali e 1,5/2 litri di acqua al giorno si può prevenire la stitichezza e favorire il transito intestinale per evitare il ristagno all’interno dei diverticoli e la possibile infiammazione. «In particolare risulta benefica una dieta ricca di fibre insolubili (cereali, verdura, ortaggi, frutta, legumi). La dose consigliata è di 20-35 grammi al giorno (la dieta occidentale ne prevede circa 15)», specifica il professore.
Mele, pere, lamponi, patate, cavolfiori, broccoli, zucca e zucchine, cicorie, piselli sono tra gli alimenti indicati. Bene anche ridurre il consumo di carni rosse. In passato i medici consigliavano di evitare alimenti che potevano rilasciare dei semi come residui, ad esempio noci, popcorn, sesamo, zucchine: i residui avrebbero potuto penetrare nei diverticoli e infiammarli. Tali indicazioni non trovano supporto basato sulle evidenze scientifiche.
Quali altri fattori possono favorire la diverticolosi?
«Di sicuro la sedentarietà rappresenta un fattore di rischio, mentre l’attività fisica regolare sembra essere protettiva. Inoltre l’obesità e l’assunzione dei FANS, ovvero i farmaci anti-infiammatori non steroidei, sembrano essere ulteriori fattori di rischio».
E i probiotici possono essere utili nel ridurre i sintomi relativi alla malattia diverticolare? «Sì. Uno studio recente ha dimostrato che cicli di mesalazina seguiti da cicli di probiotici sono significativamente superiori al placebo. È importante però non generalizzare e ricordare che ogni probiotico è diverso poiché i ceppi batterici utilizzati hanno caratteristiche uniche», conclude lo specialista.