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Pazienti Disturbo bipolare
Disturbo bipolare. Vivere normalmente ed essere anche felici?
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Sara_B
Animatrice della communityBuon consigliere
Sara_B
Animatrice della community
Ultima attività il 21/11/24 alle 16:30
Iscritto nel 2022
1.048 commenti pubblicati | 36 nel forum Disturbo bipolare
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Ciao @Hopeman
Grazie per questa condivisione!
Cari membri del forum
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Avete visto questa discussione? Cosa ne pensate?
Fateci sapere qui sotto nei commenti!
Un caro saluto
Sara del team Carenity
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Sara
faustomach
faustomach
Ultima attività il 25/11/23 alle 22:43
Iscritto nel 2023
11 commenti pubblicati | 11 nel forum Disturbo bipolare
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Hopeman i pensieri negativi, ma volte anche altre cose non necessariamente negative portano a un rimuginio. Aiuta molto scriere un diario, mettere per iscritto questi pensieri, scrivendoli cambiano veramente, si puo tenere banalmente un diario sul telefonino io faccio cosi e lo posso aggiornare anche da pc dato che il file word è su un servizio cloud, quindi ogni volta che ho qualcosa che mi passa per la testa di particolarmente crucciante lo appunto ed è unpo' come liberarsene quasi catartico.
anche la meditazione aiuta e non è una pratica difficile, è alla portata di tutti ci sono applicazioni come insight timer che aiutano anche un principiante essendoci molti esempi di meditazione guidata
a me personalmente aiuta suonare la chitarra o il pianoforte per liberarmi dai pensieri, ma solo in maniera temporanea
anche fare sport aiuta, consente di staccare
poi se si hanno troppi pensieri la notte e non si riesce a dormire si prende una 20ina di gocce di delorazepam o farmaci simili per tutelare (parlo per me) la precaria salute mentale
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Hopeman
Buon consigliere
Hopeman
Ultima attività il 18/11/24 alle 14:08
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@faustomach tutto molto giusto. Bisogna uscire dal cerchio. Cosa più facile se si porta l'attenzione fuori da noi. Basta anche solo riflettete che dove stanno le mani, li sta la testa. Quindi un'attività manuale distoglie da quel cerebralismo che ci può prendere e bloccare.
Solo ti direi di non usare su te stesso espressioni come "precaria salute mentale", perché quando ci auto definiamo, finiamo per convincerci delle definizioni. Invece ragioni molto bene. Probabilmente le difficoltà sono nella regolazione delle emozioni. Ma non possiamo dedurre la realtà partendo dalle emozioni. Piuttosto l'esatto contrario: va compresa la realtà , e vi si adattano le emozioni. Questo processo s'impara a controllarlo.
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Convivere con il disturbo bipolare
Ciao a tutti - Perché mi sono iscritto? Cerco un po’ di compagnia
antonio10
Salve, anche io sono bipolare, ho 51 anni e non so mai con chi parlare della mia malattia, spero di trovare delle persone con le quali potersi confrontare a vicenda.Prendo depakin e litio, ma specialmente le fasi depressive sono sempre presenti
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Hopeman
@Maxter il risveglio può essere un momento molto difficile, perché ti si para davanti una giornata che devi affrontare, ma non sai proprio da dove cominciare e ti assale l' ansia insieme alla mancanza di senso.
Ma si può partire lo stesso con convinzione. La sera prima, quando sono più lucido, stabilisco in anticipo la prima cosa che farò l'indomani. Magari è una modesta attività, ma basta a farmi svegliare , sapendo subito cosa devo fare. Se decidi di fare così, sta' tranquillo che quella cosa che hai deciso di fare sarà la prima che ti verrà n mente al risveglio (al posto del vuoto) e ti indurrà anche ad alzarti subito dal letto ; ti darà un motivo per alzarti ;-)
Fa' il primo passo, poi il resto viene
Se fai un passo, trovi per strada la fiducia per fare quello dopo
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Hopeman
La tua scrittura consapevole e sicura mi sembra almeno 3/4 della terapia. Non penso che si possano confrontare le terapie farmacologiche tra persone diverse. Ma la consapevolezza va bene per tutti. I farmaci ci curano, ma non decidono: decidiamo noi.
Per me sono passati 33 anni dal primo episodio. I farmaci sono un po' cambiati, ma io sono cambiato di più. Riesco a riconoscere uno stato ipomaniacale quasi subito, perché oggi con l'esperienza, so cosa devo prendere sul serio; in ordine d'importanza: la riduzione del sonno, i risvegli precoci, l'iperattività, se mi ripropongo o mi assumo troppi impegni, la valutazione dei fattori di stress del periodo.
Il vantaggio primario è nell'accorgersi della virata in alto e così ci si ferma quando è ancora facile e non si sono create complicazioni che produrrebbero ulteriori stimolazioni. Negli stati molto alti dell'umore non ci si accorge di aver preso quota, anzi si vorrebbe volare ancora più in alto.
Ormai sono molti anni che non mi accadono episodi importanti, tali da dover consultare d'urgenza il medico. Chissà quanti episodi , privi di conseguenze, che ho avuto e che ho spento in un paio di giorni , scegliendo di riposare e facendo le opportune rinunce e tagli. In questi casi dico sempre a me stesso: "quando hai capito che c'è un episodio insorgente, ne se già fuori". Poi i farmaci certamente ci aiutano a mantenere il timone.
Spero d'esserti stato d'aiuto
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Convivere con il disturbo bipolare
Ciao a tutti - Perché mi sono iscritto? Cerco un po’ di compagnia
antonio10
Salve, anche io sono bipolare, ho 51 anni e non so mai con chi parlare della mia malattia, spero di trovare delle persone con le quali potersi confrontare a vicenda.Prendo depakin e litio, ma specialmente le fasi depressive sono sempre presenti
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Hopeman
@Maxter il risveglio può essere un momento molto difficile, perché ti si para davanti una giornata che devi affrontare, ma non sai proprio da dove cominciare e ti assale l' ansia insieme alla mancanza di senso.
Ma si può partire lo stesso con convinzione. La sera prima, quando sono più lucido, stabilisco in anticipo la prima cosa che farò l'indomani. Magari è una modesta attività, ma basta a farmi svegliare , sapendo subito cosa devo fare. Se decidi di fare così, sta' tranquillo che quella cosa che hai deciso di fare sarà la prima che ti verrà n mente al risveglio (al posto del vuoto) e ti indurrà anche ad alzarti subito dal letto ; ti darà un motivo per alzarti ;-)
Fa' il primo passo, poi il resto viene
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Hopeman
La tua scrittura consapevole e sicura mi sembra almeno 3/4 della terapia. Non penso che si possano confrontare le terapie farmacologiche tra persone diverse. Ma la consapevolezza va bene per tutti. I farmaci ci curano, ma non decidono: decidiamo noi.
Per me sono passati 33 anni dal primo episodio. I farmaci sono un po' cambiati, ma io sono cambiato di più. Riesco a riconoscere uno stato ipomaniacale quasi subito, perché oggi con l'esperienza, so cosa devo prendere sul serio; in ordine d'importanza: la riduzione del sonno, i risvegli precoci, l'iperattività, se mi ripropongo o mi assumo troppi impegni, la valutazione dei fattori di stress del periodo.
Il vantaggio primario è nell'accorgersi della virata in alto e così ci si ferma quando è ancora facile e non si sono create complicazioni che produrrebbero ulteriori stimolazioni. Negli stati molto alti dell'umore non ci si accorge di aver preso quota, anzi si vorrebbe volare ancora più in alto.
Ormai sono molti anni che non mi accadono episodi importanti, tali da dover consultare d'urgenza il medico. Chissà quanti episodi , privi di conseguenze, che ho avuto e che ho spento in un paio di giorni , scegliendo di riposare e facendo le opportune rinunce e tagli. In questi casi dico sempre a me stesso: "quando hai capito che c'è un episodio insorgente, ne se già fuori". Poi i farmaci certamente ci aiutano a mantenere il timone.
Spero d'esserti stato d'aiuto
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Hopeman
Buon consigliere
Hopeman
Ultima attività il 18/11/24 alle 14:08
Iscritto nel 2023
389 commenti pubblicati | 65 nel forum Disturbo bipolare
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Messaggero
Esploratore
Amico
Si assumono i farmaci stabilizzatori dell'umore, ma le sollecitazioni ambientali possono essere forti o prolungate. E' sempre necessaria quindi la consapevolezza: rendersi conto di quanto avviene e attuare delle scelte contribuiscono a ottenere condizioni di stabilità.
Alla fine mi rendo conto che devo smettere di preoccuparmi per un'idea o per qualcuno. Risolto un caso, se ne presenta un altro. Bisogna cominciare a vivere. Si devono ignorare i pensieri negativi: evitare di soppesarli ogni volta porta a un rimugino interminabile.