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Si può curare la depressione senza l'aiuto di farmaci?
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Ex membro
L'ansia e la depressione con tutto quello che portano devi immaginarli come una pentola senza nessun coperchio.
Il Lexotan è una benzodiazepina, un ansiolitico che mette un coperchio alla tua pentola in maniera che tutto ciò che si manifesta nel tuo corpo come "somatizzazione" diminuisca nel tempo. I farmaci devono esser presi secondo una terapia intelligente.
La dipendenza in parte è una falsa credenza poiché il farmaco non risolve il problema, lo rende solo più docile; nel momento stesso in cui smetti di prendere il farmaco tutto riemerge. Il meccanismo della Benzodiazepina in particolare.
Per quanto riguarda altri farmaci della classe degli antidepressivi agiscono al livello delle neurotrasmissioni andando ad incrementare livelli di Dopamina, Serotonina -quelle sostanze che ci rendono felici. Queste vengono utilizzate per migliorare lo stato d'animo e risolvere i problemi con uno spirito diverso. I farmaci sono una "stampella".
Il vero ago della bilancia è la terapia psicologica, risolvendo i conflitti interni non avrai più bisogno del farmaco. La tenacia da sola non basta perché i problemi sarebbe meglio trattarli come una broncopolmonite, con aiuto professionale. La tenacia occorre nel mantenere la voglia di perseverare nella terapia, soprattutto quando (nonostante i farmaci) tutto sembra più nero.
In sostanza, serve un aiuto professionale e tenacia personale.
Ex membro
Il lexotan mi è stato prescritto solo per calmare la tachicardia. Lo so. Il fatto è che questa situazione non ci sarà per sempre. Io in teoria sarei anche felice, è che in questo momento non mi è possibile fare progetti, non mi è possibile vivere a modo mio in casa mia, non mi è tanto possibile uscire. Vivo con il mio ragazzo e sua nonna. è lei il problema. Cioè per cinque anni l'ho gestita, ora sono arrivata ad un punto che ne risente la mia salute. Venivo da una situazione pessima, e mi sono trovata in un altra ancora peggio. Sapendo di avere la felicità e la serenità a un passo da me. è questo che mi distrugge. E sapere che gli anni passano e me li sto bruciando così..
Ex membro
Quindi io mi rendo conto di quali siano le cause scatenanti. Già questo è un bene no?
Ex membro
Il sapere la causa scatenante è un ottimo punto di partenza e questo deve essere riconosciuto. È importante mantenere i piedi ben saldi al terreno: è una situazione che puoi risolvere in maniera quieta? Se sì cosa è possibile fare, se no? Potresti vedere a piccolissimi passi come poter risolvere questa tua situazione, come tu puoi fare, senza aspettarti che gli altri cambino comportamente all'improvviso. Quindi tutto torna nuovamente su di te.
Prima ti parlavo della terapia psicologica poiché se questa è una situazione che ti crea disagio, fino allo star male, non è meno seria di un malessere organico; un terapeuta può aiutarti a guardarti meglio per affrontare situazioni del genere. Non devi necessariamente essere un caso psichiatrico di grave entità per aver bisogno e diritto a consultazioni professionali. Ovviamente ti servirà un gran dose di forza di volontà poiché noi stessi siamo difficili ad accettare alcune parti di noi, tuttavia la risposta di solito è dietro quest'ultime.
In sostanza, se vuoi, per ora sonda il terreno e guardati intorno per delle consultazioni che ti apriranno un mondo su chi sei, come stai e come puoi comportarti.
Hai diritto a star bene sia fisicamente e mentalmente quindi, non trascuriamo nessuno dei due. Questo non lo dico io ma l'OMS.
P.s Il lavoro psicologico è il più duro di tutti, non è l'antibiotico contro il batterio, il lavoro dello psicologo è più qualitativo che quantitativo infatti come terapeuta può fare di tutto, ma se non seguito è inutile.
Detto questo spero sia stato d'aiuto, per me lo è stato in passato :)
Ex membro
Grazie mille
mariodec
Buon consigliere
mariodec
Ultima attività il 12/08/20 alle 15:17
Iscritto nel 2016
64 commenti pubblicati | 39 nel gruppo I trattamenti della depressione
Ricompense
-
Buon consigliere
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Partecipante
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Messaggero
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Esploratore
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Amico
Concordo con@UlickNormanOWEN, ti ha dato tutte le spiegazioni utili e necessarie, in modo chiaro e semplice,
ciao, Mario
Vedere la firma
de cesare mario
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Ex membro
Ciao, ho 32 anni e penso di non aver mai sofferto di depressione, non a questi livelli insomma. Nemmeno sapevo di esserci caduta, cioè mi sentivo stanca più del normale, avevo sì dei buoni motivi per essere triste e sconsolata. Ma sono sempre stata forte, nonostante tutte le cose successe nella mia vita. E non sono davvero poche. Poco tempo fa sono arrivata a star male di notte, dopo un periodo di forte stress, ingestito direi, perchè ero divenuta intrattabile, alla minima "scattavo"; dopo diverse stupide discussioni, dicevo, la notte ho avuto una tachicardia fortissima, costante, con i battiti vicinissimi tra loro, tanto che non riuscivo nemmeno a contarli, forti, forti da morire che se non fossi stata testona e non avessi avuto "paura di disturbare" il sonno del mio compagno mi sarei anche fatta portare al pronto soccorso. Ovviamente non ho chiuso occhio, era impossibile, anzi tentavo di respirare in modo da poterlo calmare. Ma niente. La mattina ho chiamato subito il mio medico che mi ha poi prescritto il lexotan. L'ho preso per qualche giorno finchè non ho sentito il cuore un pò più normalizzato, e poi ho smesso. Perchè io cerco sempre di evitare i farmaci. Non voglio dipendenze e penso che a lungo andare mi rovinino e basta. Stavo comunque male, una faccia pallida e malmessa, la mattina non riuscivo ad alzarmi da letto, quando lo facevo me ne stavo seduta ad aspettare non so cosa finchè mi decidevo. Rallentata a far tutto. Piangevo ogni giorno, un pò per la mia situazione e un pò perchè non riuscivo a ragionare lucidamente a programmare la giornata e ad occuparmi dei miei. è stato orribile. Un giorno ho chiesto aiuto ad una vicina di casa, chiedendole come se ne uscisse. Ero davvero distrutta. Io che chiedo aiuto. Questa, allarmata per il mio aspetto e tutto il resto, (mi sono rivolta a lei sapendo che ci era passata e sapendo che conosceva tutta la mia situazione) ha coinvolto qualcuno della famiglia, che in poche parole anch'esso spaventato, mi ha consigliato di farmi vedere da un medico specifico. Io allarmata, essendo di natura contraria agli psicofarmaci (almeno, per ME) ho forzato me stessa a reagire, avendocela sempre fatta con le mie forze non vedevo perchè non avessi dovuto farcela anche ora. E per adesso sembro star meglio. Ma sento che non sto ancora bene. La situazione in casa non può cambiare se non in peggio, ne sono consapevole, devo essere solo io ad essere forte per sopportarla. Ho fatto delle punture di samyr, che mi dicevano mi avrebbero aiutata, e in effetti una spinta credo me l'abbiano data. Ma le ho finite da qualche giorno, e già ieri avevo addosso stanchezza tristezza e una gran voglia di stare a letto. Quindi non so. Io ho anche studiato queste cose, ma un conto è studiarle e un altro è averle. Se ne può uscire solo con la tenacia??
Grazie in anticipo a tutti..