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Alcol e lavoro: nessun ambiente professionale risparmiato (studio)
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Parigi, 17 maggio 2018 (AFP) – Tutte le categorie socio-professionali sono coinvolte nel consumo eccessivo di alcol, secondo i primi risultati di uno studio presentati nell’ambito della 3° giornata nazionale della prevenzione dei comportamenti di dipendenza al lavoro.
« Contrariamente a ciò che pensa la gente, tutti sono toccati, non solo gli operai nell’industria per dirlo in modo banale » spiega Guillaume Airagnes, psichiatra specialista della dipendenza presso l’ospedale Georges Pompidou a Parigi e dottorato a l’Istituto nazionale della salute e della ricerca medica (Inserm).
Impiegati, dirigenti, operai, artigiani…
Tutte queste categorie presentano livelli elevati di consumo eccessivo di alcol, ciò vuol dire pericoloso per la salute fisica e mentale della persona e che può avere un impatto sulla vita personale. Quasi 23% degli uomini che fanno professioni intermedie (insegnanti, infermieri, tecnici…) e 8,6% delle donne, sono ad esempio interessati. La differenza è particolarmente evidente tra i generi.
Questi risultati sono tratti dalla « cohorte Constances », un’indagine di sanità pubblica francese lanciata nel 2013 e che segue 200.000 volontari. Il trattamento dei dati che riguarda quest’argomento è stato finanziato dalla missione interministeriale della lotta contro le droghe e i comportamenti di dipendenza (Mildeca).
Le conclusioni
Demoliscono alcuni luoghi comuni: nelle donne, sono i i dirigenti che presentano il più alto percentuale di consumo eccessivo di alcol (11,7%), davanti alle operaie e artigiane (8,6%). Alcuni settori si distinguono nonostante tutto, quelli dell’educazione, dei servizi alla persona e del commercio, perché i lavoratori hanno in comune il fatto di essere « esposti ogni giorno al pubblico nel corso della loro attività professionale », sottolinea G. Airagnes.
Le persone confrontate a « questo tipo di rischio psicosociale, vale a dire l’esposizione stressante al pubblico hanno maggiori rischi di avere un consumo eccessivo di alcol » spiega lo scienziato. Negli uomini, questo si traduce con una maggiore propensione al « binge drinking » (bevute espresse) e nelle donne con un aumento del consumo settimanale di alcol.
Finalmente, un uso pericoloso dell’alcol aumenta il rischio di perdere il suo lavoro nell’anno. Questo rischio riguarda « anche le persone che hanno un contratto a tempo indeterminato », e che non dimostrano segni visibili di dipendenza, avverte Guillaume Airagnes. Per le persone dipendenti, il rischio di perdere il lavoro nell’anno è quasi triplicato.
AFP