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Fame emotiva, i consigli per controllarla
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Ex membro
io ho fame nervosa , dopo 10 minuti che ho mangiato ho di nuovo fame ,oppure sono i farmaci che mi fanno aumentare l appetito
nunzio51
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nunzio51
Ultima attività il 14/10/23 alle 23:55
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É un "peccato" che spesso e volentieri commetto soprattutto di sera!
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A chi lo dici!!!!!!
Ex membro
Vi chiedo una delucidazione. Ma i farmaci per controllare la glicemia fanno dimagrire? Io vado avanti solo con la dieta che attualmente sto rispettando ben poco ma ho questa curiosità
giupipino
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giupipino
Ultima attività il 11/03/24 alle 17:06
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Amico
A leggere la documentazione sulla metformina sembra che questo farmaco non induca cambiamenti sul peso (esso dovrebbe limitarsi ad aumentare l'efficienza della insulina prodotta dal pancreas anche nei pazienti diabetici). D'altra parte io non prendo metformina da un anno (in precedenza l'avevo presa per una decina di anni) e il mio peso, grazie alla stile di vita che conduco, è in lenta ma costante diminuzione (circa un chilo al mese).
D'altra parte è scritto chiaramente nel foglietto illustrativo del farmaco che questo NON E' indicato nei pazienti con danni al fegato o ai reni. E questo è il mio caso (ho una steatosi epatica e la bilirubina alta). Perciò anche se la metformina contribuisse a far dimagrire, io preferirei non farne uso, ma preferirei fare uno sforzo in più agendo sulla dieta. Certo è che fra tutti i farmaci per il diabete questo è il più intelligente, perché non costringe il pancreas a produrre più insulina (come il glibomet), affaticando sempre di più il pancreas stesso, ma migliora l'efficienza di quella già prodotta.
psqc1949
psqc1949
Ultima attività il 24/10/21 alle 16:27
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io faccio insulina piu diversi farmaci aumento di peso in continazione
giupipino
Buon consigliere
giupipino
Ultima attività il 11/03/24 alle 17:06
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Amico
Psqc,
I medici dicono che col diabete di tipo 1 (quello che immagino tu abbia) occorre prendere necessariamente insulina, perché sono distrutte le cellule beta del pancreas che la producono. Ammettiamo che sia così. Ma anche in questo caso io farei una DIETA STRETTA e farei soprattutto MOVIMENTO, in modo da ridurre gradualmente le dosi di insulina (ed eventualmente, con l'aiuto di Dio, anche eliminarla, e andare avanti solo con la metformina). Infatti io sono convinto che non ci sia niente di più catastrofico per il nostro organismo che queste iniezioni di insulina che abbassano improvvisamente i livelli di glucosio nel sangue, costringendo le cellule alfa del pancreas a produrre glucagone che alza il livello di glucosio. Si creano così dei PICCHI di glucosio che sono micidiali per la salute.
Riguardo alla dieta giusta per il diabete si tratta di eliminare gli alimenti che hanno più carboidrati, come il pane e la pasta raffinati, dolci e biscotti, patate, caki, banane e ceci.
E si tratta di eliminare gli alimenti che acidificano il sangue producendo infiammazione e favorendo anche lo sviluppo di tumori, come il latte e i derivati e, soprattutto la carne rossa.
Allora cosa mangiare? Soprattutto ORTAGGI. Ovvero finocchi, carote, cipolle, rape, cavoli, broccoli.
Poi FRUTTA, privilegiando quella meno ricca di zuccheri, come arance, pompelmi, mele, pere, kiwi, pesche-noci.
E soprattutto la frutta secca che è ricca di OMEGA 3.
Tutta la frutta va mangiata con la buccia, per avere un maggior senso di sazietà.
Poi LEGUMI, tutti tranne i ceci.
E infine PESCE e POLLO RUSPANTE. Come pesce va preferito quello di piccola taglia. Il pollo va mangiato senza pelle (vanno ELIMINATI TUTTI I GRASSI ANIMALI).
Questa è la dieta che io seguo da un anno. Non ci sono limiti alla quantità. Si mangia finché si ha fame. Tieni però presente che più ortaggi e verdure mangi e meno fame avrai, perché ortaggi e verdure apportano calorie quasi nulle e RIEMPIONO LO STOMACO riducendo il senso di fame.
Con questa dieta sono passato da 87 kg agli attuali 79. Non prendo più farmaci.
Ti confesso infine di avere attenuato fortemente l'ipertensione (passando da 160-81 a 145-76) da quando prendo un decotto di foglie di ulivo e ceno con una terrina di tarassaco, pomodori, pesche, noci, zenzero.
Funziona, ma questo sacrificio non credo siano in molti disposti a farlo.
psqc1949
psqc1949
Ultima attività il 24/10/21 alle 16:27
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Ricompense
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Esploratore
ANCHE SE IN RITARDO STò SPERIMENTANDO LA TUA DIETA E MI SEMBRA CHE FUNZIONI,NOTO DEI MIGLIORAMENTI SPECIALMENTE PER QUANTO RIGUARDA I DOLORI ALLE GAMBE
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Ansia, rabbia e noia. Tutte emozioni che possono spingere a cercare rifugio nel cibo. È la fame emotiva, o fame emozionale: si cerca di riempire un vuoto mangiando in maniera incontrollata, indipendentemente dallo stimolo fisico della fame. Ne ha parlato sul suo sito ALT, l’Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari Onlus.
Può capitare che lo stress e le difficoltà del vivere quotidiano possano portare una persona ad aprire più volte dispensa e frigorifero per cercare di star meglio. Ma la fame nervosa è un’insidia perché può far saltare qualsiasi piano di perdita di peso o la volontà di seguire un’alimentazione corretta. Chi non riesce a controllare questa condizione preferisce cibi ricchi di zuccheri, grassi, quindi molto calorici e poco o nulla nutrienti mettendo in potenziale pericolo anche la salute cardiovascolare.
Relazioni sentimentali conflittuali, stress a lavoro, stanchezza, problemi finanziari scatenare questa reazione: “Accade che ci buttiamo sul cibo per cercare gratificazione o per sfuggire alla necessità di affrontare una situazione che ci fa stare male”. Chi si lascia sopraffare da questi sentimenti cercando rifugio o distrazione nel cibo alla fine può entrare in un circolo vizioso: nasce il senso di colpa per non esser riusciti a risolvere situazioni difficili, si diventa frustrati per aver perso il controllo su di sé e si cerca ulteriore consolazione continuando a mangiare male o peggio.
Lo stress può scatenare la fame emotiva
Spiega la professoressa Daniela Lucini, responsabile della Sezione di Medicina dell’Esercizio e Patologie funzionali dell’Ospedale Humanitas: «Una persona stressata tende a cambiare comportamento alimentare, in parte in maniera involontaria, in parte pensando che sia utile. E si vanno a privilegiare quei cibi sapidi, con molti grassi e zuccheri, la cui assunzione è stata associata al circuito della gratificazione e della ricompensa a livello cerebrale. Si beneficia di un’illusoria sensazione di calma e piacevolezza ma che è assolutamente transitoria».
Come poter uscire da questa condizione?
Chi è colpito da fame emotiva può ad esempio annotare su un diario ogni cosa che mangia, ma anche quando e quanto si è arrabbiati e come ci si sente mentre si mangia. Così si può capire meglio il legame tra umore e il cibo. «La prima cosa da fare è rendersi conto che il piacere che si prova soddisfacendo il bisogno di mangiare è passeggero. In secondo luogo bisogna imparare a controllare questo bisogno: appena lo si avverte, cercare di soddisfarlo con un alimento più salutare. Se ad esempio la fame nervosa porta a scegliere il cioccolato, perché non sostituirlo con dei lamponi, che si possono mangiare anche in quantità più abbondanti senza conseguenze negative? E se si sente necessità di mangiare qualcosa di gratificante, perché non posporre questa gratificazione? Ora ho voglia di una fetta di torta, perché non pensarci domattina a colazione, magari con una torta che avrò preparato io stesso?».
Si può cercare di riparare l’errore
«Se una persona è stressata e non è riuscita a controllare quel desiderio di “comfort food” dovrebbe cercare di controbilanciare lo “sgarro”. Ecco dunque che le merendine o il gelato di troppo al pomeriggio possono diventare un pretesto per assaporare una cena più salutare. Anche bere acqua o tisane o spremute può aiutare a controllare questi attacchi di fame emotiva».
Infine si deve cercare di agire su cosa stimola la sensazione di fame nervosa, per esempio lo stress: «Bisogna imparare a controllarlo magari con tecniche rilassanti come la meditazione, ma anche semplicemente distraendoci, distogliendo la mente dai pensieri che ci affaticano mentalmente», conclude la specialista. E per chi non ce la fa da solo è indispensabile cercare l’aiuto di un medico.
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