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Ossa: tre tazze di tè al giorno riducono rischio fratture del 30%
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giupipino
Buon consigliere
giupipino
Ultima attività il 11/03/24 alle 17:06
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L'importante informazione presente in questo articolo si somma alle note proprietà positive possedute in particolare dal TE VERDE, in cui è presente un particolare flavonoide: l'epigallocatechina gallato.
I polifenoli, assieme ai carotenoidi, sono i soli antiossidanti naturali che esistono. I carotenoidi sono liposolubili, cioè solubili nei grassi. Questo spiega la necessità che la nostra dieta contenga dei grassi, che, ovviamente non devono essere saturi, cioè provenienti da latte, formaggio o carne rossa, perché altrimenti si attaccano alle arterie provocando aterosclerosi. Devono invece essere di origine vegetale nobile, come olio di oliva, noci o mandorle, oppure provenire dal pesce (omega 3).
Per capire l'importanza del te verde nella lotta ai radicali liberi basta pensare che è stato introdotto un indice che misura la capacità di un elemento di inertizzare i radicali liberi. Tale indice si chiama ORAC (capacità di assorbimento dei radicali dell'ossigeno). Occorrerebbe assumere 5000 ORAC al giorno. Bene, il te verde possiede 1253 ORAC ogni 100 grammi. Perciò basterebbero quattro tazze di te verde al giorno per fornirci gli antiossidanti di cui abbiamo bisogno ogni giorno. Come curiosità gli alimenti con ORAC più elevati sono (in ordine decrescente)
1) chiodi di garofano 2)cannella 3) curcuma 4)cumino 5) salvia
6) zenzero 7) pepe nero 8) bacche di Goji 9) noci 10) fagioli rossi
11) lenticchie 12) mandorle 13) mele 14)cavoli 15)broccoli
Prego chi ne sa più di me delle sostanze ossidanti/antiossidanti di fornire il suo contributo. In particolare sarebbe interessante che venissero individuati non solo quali sono le sostanze antiossidanti, ma, soprattutto quali sono le sostanze OSSIDANTI, quelle cioè che accelerano l'invecchiamento del fisico.
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Il consumo quotidiano della bevanda potrebbe prevenire l'osteoporosi.
In età avanzata, bere tre tazze di tè al giorno potrebbe proteggere le ossa. Il consumo della bevanda, infatti, sarebbe in grado di ridurre il rischio di fratture fino al 30%. È quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista American Journal of Clinical Nutrition dai ricercatori della Flinders University di Adelaide (Australia). Secondo gli esperti, l’effetto benefico del tè potrebbe essere dovuto al suo elevato contenuto di flavonoidi.
“C’è un crescente interesse per il ruolo svolto dai fattori nutrizionali nell’osteoporosi e nelle fratture - spiega Jonathan Hodgson, che ha coordinato lo studio -. È stato dimostrato che i cibi ricchi di flavonoidi, come frutta, verdura e tè, possano influenzare la perdita della densità ossea e gli esiti delle fratture. I flavonoidi rappresentano una grande classe di sostanze fitochimiche ampiamente presenti negli alimenti vegetali e, per molte popolazioni, la fonte principale di queste sostanze è costituita dal tè. Il nostro studio ha dimostrato che un consumo elevato di tè nero e flavonoidi è associato a un minor rischio di fratture nelle donne anziane”.
Gli autori hanno monitorato le abitudini alimentari di 1200 donne, dell’età media di 80 anni, per un periodo di 10 anni. Durante questo tempo, le partecipanti hanno riportato 288 fratture, di cui 129 all'anca. Ma il consumo giornaliero di tè, in particolare di quello nero e verde, aveva protetto le ossa di alcune volontarie. È, infatti, emerso che le anziane che assumevano almeno tre tazze di tè al giorno avevano il 30% di probabilità in meno di incorrere nella rottura di un osso, rispetto a chi lo beveva raramente o non lo consumava affatto.
I ricercatori ritengono che i risultati dipendano dall’elevata presenza, all’interno della bevanda, dei flavonoidi. Queste sostanze, infatti, sarebbero in grado di rafforzare le ossa, perché accelerano la formazione di nuove cellule ossee e rallentano l'erosione di quelle esistenti. "I nostri risultati supportano l'ipotesi che il tè e i suoi flavonoidi possano svolgere una funzione protettiva – osserva Hodgson -. Ma prima di tradurre questi risultati in raccomandazioni dietetiche per la prevenzione dell'osteoporosi, occorre realizzare ulteriori ricerche. Se anche gli altri studi dovessero confermare una riduzione del rischio pari al 30%, la scoperta rappresenterebbe un significativo progresso per la prevenzione delle fratture ossee attraverso l’alimentazione”.
IlSole24Ore.com