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Disturbo ossessivo compulsivo
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silvaale
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silvaale
Ultima attività il 03/12/23 alle 09:33
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Ciao No (t)mad), Io sono una persona affetta da DOC da almeno 15 anni. La diagnosi mi è stata fatta da più psichiatri ma se ti spiego in cosa consiste la storia parla da sola. Mi piacerebbe sapere in cosa consiste il tuo disturbo visto che è tanto tempo che cerco qualcuno simile a me con cui confrontarmi. Io vivo una vita totalmente invalidante perchè vittima di un'ossessione per la pulizia (ma non quella più comune) è una compulsione verso la contaminazione, ossia per tutto ciò che non disinfetto personalmente con procedure specifiche. Esco pochissimo di casa, e passo le mie giornate concentrata solo su quel problema. Ciao e grazie se mi risponderai.
NO(t)MAD
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NO(t)MAD
Ultima attività il 22/02/24 alle 03:40
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Ciao silvaale. Sono sicuro che ci sia almeno un thread (oltre a questo), su questo sito, che tratta esattamente il problema dei disturbi ossessivi. Non l'ho letto tutto, l'autore fa una minuziosa descrizione di quelli che sono i suoi sintomi e dei suoi stati d'animo.
Per i miei scopi questo non ha molto significato ma per una persona come te che cerca qualcuno che condivida la stessa situazione potrebbe avere un valore differente.
Questo lo dico rispecchiando la logica del tuo ragionamento, ovvero presumendo che avere la stessa diagnosi significhi avere esperienze simili.
Personalmente non sono molto convinto di questo, di sicuro l'ossessione per la pulizia è uno dei sintomi possibili (e anche classico se vogliamo) che vengono descritti quando si parla di DOC.
Per tornare all'esempio dell'altro thread (di cui tu certamente sei già a conoscenza) se non ricordo male, la persona descrive il suo problema come l' incapacità di liberarsi da certi pensieri fastidiosi.
Anche questo mi pare sia in linea con le descrizioni che fanno da guida a chi deve stabilire una diagnosi (ICD-10, DSM-5, ecc..).
Però questo è già diverso dal caso tuo e sicuramente le possibilità di sviluppare un'ossessione non si riducono a questi esempi.
Personalmente credo che la chiave migliore per determinare se un problema si possa definire un' ossessione sta nella "coazione", ovvero nel senso di costrizione.
Che si tratti di pensieri o di azioni la cosa ricorrente è che la persona si sente prigioniera e costretta alla ripetizione incessante dell'atto.
Almeno questo è quello che ricavo io leggendo le descrizioni ufficiali di questa sindrome.
Purtroppo non ti posso dare soddisfazione, non ho intenzione di descrivere il mio personale problema. Ti posso solo dire che in base al discorso fatto fino a qui il mio problema non ha minimamente nulla a che fare con il DOC.
Ma lasciando perdere questi termini, mi sorprende che tu non abbia trovato qualcuno "maniaco della pulizia" perchè mi risulta che sia una cosa abbastanza diffusa.
In un lontano passato anche io ho fatto questo tentativo: cercare persone simili a me per condizione. In realtà ne ho anche conosciute alcune, ma non ne è nato nulla di utile.
Poi si può essere simili in molti modi. Ad esempio tu descrivi il tuo stato come "invalidante" e io potrei fare lo stesso visto che ho un riconoscimento e che per alcuni anni ho persino preso la pensione di invalidità.
Personalmente io non credo che cercare "amici di sventura" sia il massimo della vita. Se devo frequentare qualcuno preferisco che abbia meno problemi possibili, di qualsiasi tipo, ne ho già abbastanza dei miei e non sono il tipo della "spalla su cui piangere".
Però se ti va mi potresti raccontare del tuo "percorso clinico". Hai parlato di vari psichiatri ma non hai detto se si tratta di professionisti privati o operanti nel servizio pubblico.
Sei in cura in un CSM? Sei mai stata ricoverata in un reparto di psichiatria?
Che farmaci prendi? Ti sembra che facciano effetto? (non sembrerebbe).
Fai psicoterapia? Di che tipo? Hai mai letto libri per cercare delle soluzioni?
Ricevi qualche forma di assistenzialismo? Hai una famiglia che si occupa di te?
Questi sono gli argomenti (alcuni) che interessano a me. So che molti pazienti sentono il bisogno di affidarsi a qualcuno e non sono molto interessati a cercare soluzioni da soli, spesso pensano di non essere in grado.
Se gli psichiatri, gli psicologi e compagnia bella fossero realmente capaci di aiutarmi anche io la penserei cosi ma dopo tanti anni credo che il mio dubbio sia più che ragionevole.
Mi rendo conto che il servizio pubblico non può fare miracoli ma tra questo e non fare nulla di nulla esiste un enorme via di mezzo.
Io personalmente punto ad essere aiutato dal punto di vista dei diritti di chi ha un problema che non gli permette di lavorare.
Su questo, gli psichiatri che mi conoscono, concordano con me che non posso. Ma guarda caso la commissione per l'invalidità non la vede cosi. La commissione per le patenti viceversa mi ritiene un caso grave e sono sempre li sul limite per non rinnovarmela. Il 2 maggio devo fare l'ennesima visita e magari questa è la volta buona che me la levano. Sarebbe un errore madornale ed un danno enorme per me, ma sembra che la cosa non interessi a nessuno.
In conclusione vedi che io non ho problemi a parlare con te, ma bisogna che capiamo prima se abbiamo gli stessi obiettivi. Da quello che ti ho scritto puoi trarre molte conclusioni. Tuttavia secondo me non bisogna mai essere precipitosi nel decidere.
Non dico che non ti racconterò mai in cosa consiste il mio problema, magai in privato ma sicuramente non subito.
Sicuramente mi aspetto una risposta ora che mi hai interpellato. Anche se dopo aver letto questo pensi di non avere interesse a continuare sarebbe corretto che tu lo dicessi e spiegassi le tue motivazioni.
Cosi facendo mi dai la possibilità di spiegarmi meglio, perchè a volte ci si può fraintendere. Ma non ti preoccupare del fatto che io possa essere appiccicoso. Di tutti i difetti che ho sicuramente questo non è nella lista.
Ciao.
silvaale
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silvaale
Ultima attività il 03/12/23 alle 09:33
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Ciao NO(t)MAD, io ho incominciato circa 15 anni fa ad essere sempre più depressa, senza motivo apparente. All'inizio, come spesso accade la prima volta che ti succede questo, ho sottovalutato il problema e anche quando i miei stessi familiari hanno cominciato a parlare di psichiatra io rifiutavo l'idea (anche questo sembra essere molto comune). Poi rendendomi conto da sola che la cosa progrediva in maniera molto pesante (ero ormai ridotta a stare sul divano tutto il giorno guardando nel vuoto) sono andata dallo psichiatra. All'inizio mi sono rivolta a psichiatri privati. Dico psichiatri perchè ho conosciuto a mio avviso anche dei ciarlatani (dico questo perchè erano lì solo per vedersi lasciare sulla scrivania i 200 euro per la seduta e basta, e non riuscivo a stabilire un feeling con loro (se non succede già parti male). Poi ho trovato una dottoressa che mi ha prescritto sertralina e ansiolitici vari (ho una forte componente ansiosa). Finalmente la mia depressione, dopo 2 o 3 mesi ha cominciato a scemare. Ad un certo punto, non ricordo nemmeno come e quando ma molto repentinamente mi sono trovata un giorno davanti alla lavatrice con i panni puliti a tremare e in preda ad una crisi di paura per tirarli fuori. Mi sentivo sporca e mi chiedevo come avrei potuto tirarli fuori in maniera "intonsa" e dove avrei potuto metterli ad asciugare in maniera altrettanto intonsa. Da lì è stato tutto un' ascesa di ossessioni. Lavarsi le mani, anche con la candeggina pura, prima di toccare qualsiasi cosa della mia casa, lavare me stessa in continuazione, i miei vestiti, la sepsa che portavo a casa insomma tutto di tutto. La mia casa è diventata un santuario asettico dove nessuno poteva entrare. Solo mio marito che facevo lavare e sterilizzare. Di conseguenza non uscivo più di casa, se non era strettamente necessario, perchè fuori stranamente mi trovavo a mio agio ma quando rientravo provavo paura ansia e dovevo correre in bagno a lavarmi e cambiarmi. La psichiatra a questo punto voleva ricoverarmi in una clinica e mi aveva prescritto un antipsicotico che io ho preso ma che mi ha fatto impazzire del tutto. Al che ho finito i soldi e mi sono rivolta al CIM. Lì ho trovato uno psichiatra che mi ha confermato la cura (ma la mia depressione oramai era svanita, il mio problema era diventato quello delle fobie) e dopo qualche seduta mi sono sentita dire che il problema DOC non era facilmente risolvibile. Ma nessuno mi ha indirizzato in qualche altro modo. Allora stufa di tutto non ho visto più nessuno, ho continuato con i miei farmaci (poi ho scoperto che la depressione era ciclica) e no ho fatto più nulla. Non ho mai fatto psicoterapia, ho letto parecchio sulla questione un pò qua e un pò là ma non mi è servito a nulla. Io ho mio marito che mi sta vicino, nel senso che asseconda ciò che gli chiedo di fare ma no non mi appoggio a nessuno perchè quello di cui sono convinta è che devo appoggiarmi solo a me stessa in quanto tutto quanto è in me e solo in me e non posso trovare aiuto in persone che non hanno minimamente idea di cosa succeda nella mia testa e non capiscono perchè io faccia tutto ciò. Negli anni ho sviluppato una certa capacità di capire alcune mie dinamiche e prevenire o aggirare certi miei meccanismi ma questo non significa che il problema sia migliorato. E' solo un modo per non peggiorare le mie giornate, in realtà mi sono costruita il mio carcere dove, in parte, riesco a tenere sotto controllo la cosa. Ricapitolando: oggi non sono seguita da nessuno, non sono mai stata ricoverata da nessuna parte, i farmaci fanno effetto benissimo, ma solo per la depressione, non ricevo nessuna forma di assistenzialismo. In questo momento mi trovo a pensare di ricominciare da capo un percorso di cura ma ci sono due problemi: non ho la possibilità di permettermi sedute settimanali di psicoterapia (parlo di vile denaro) e non ho molta fiducia in questo perchè so di molte persone (compresa mia sorella che è in psicoterapia da quando aveva 15 anni adesso ne ha 55) che entrano in cura ma non ne escono più e i problemi restano sempre lì. (inoltre ripeto come faccio io ad affrontare una spesa fissa settimanale per tutta una vita, quando io non lavoro più per ovvie ragioni e mio marito è appena andato in pensione? Non so se sono stata abbastanza esaustiva ma questo è in sintesi il problema, certo ci sono molti dettagli sul mio disturbo che non riesco neanche a spiegare a parole tanto è complicato, ma a domanda precisa forse riuscirei a rispondere. Ciao e grazie per la rispota.
silvaale
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Ultima attività il 03/12/23 alle 09:33
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Scusa per il paio di refusi, vorrei correggere: gli psichiatri del CIM hanno confermato la cura tranne l'antipsicotico che a loro dire (ma anche secondo me visto l'effetto negativo) non era giusto per me inoltre il mio cercare qualcuno "come" me è stato un irrefrenabile impulso di leggere fra le righe dell'altro cosa poteva portare una persona a sviluppare un disturbo simile non tanto per scambiarsi "pacche sulla spalla" perchè sono perfettamente consapevole che queste cose non servono a nulla, anzi forse sono deleterie. Di fatti entrare in questo forum (io non credo assolutamente che la realtà virtuale sia qualcosa che nel nostro caso possa aiutare) è stato un passo obbligato per la ricerca di cui sopra, ma non certo per colloquiare con sconosciuti in modo abbastanza sterile. Tu sei la prima persona che ha scritto cose per niente sterili ma anzi mi ha dato un forte motivo di approfondimento. Per quanto riguarda l'essere appiccicosi non ti preoccupare ma la cosa vale anche per me. Se il discorso è costruttivo bene (anche se nel continuare a colloquiare io rispetto sempre i tempi delle persone non mi permetterei mai di diventare una tampinatrice) se i due interlocutori trovano qualcosa da dirsi che possa effettivamente allargare o modificare il punto di vista personale del problema bene, altrimenti è ovvio che la cosa si esaurisce lì. (sono partita male ti ho scritto 2 post, ma di solito la mattina non è uno dei miei momenti migliori e quindi tendo a essere un pò più confusa nello spiegarmi) Ciao.
NO(t)MAD
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Ultima attività il 22/02/24 alle 03:40
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Ciao silvaale. Ho trovato interessante la tua storia. Il primo commento che mi viene è che tu sicuramente cadi bene nella definizione di ossessiva-compulsiva cosi come si legge nelle descrizioni ufficiali.
In realtà non ho mai parlato direttamente con una persona che manifesta sintomi tanto tipici.
Mi piacerebbe che il tuo testo fosse letto dalla mia psichiatra, cosi poi mi dovrebbe spiegare cosa centro io con tutto questo.
Purtroppo quando descrivi le tue vicissitudini con gli psichiatri mi racconti un film che ho già visto molte volte.
Io credo che sarebbe ora che la gente cominci a denunciare il fatto che queste persone nella maggioranza dei casi non hanno idea di come gestire queste situazioni.
Perchè proprio non ne hanno idea. Al tempo stesso vengono pagate con uno stipendio pubblico che incide sulle tasse di tutti o privatamente con parcelle che sono autentici salassi, verso persone che ne avrebbero già abbastanza dei loro problemi.
Cosi uno non solo non può lavorare, ma è costretto anche a sperperare quello che ha già, a chiedere aiuto ai familiari oppure addirittura ad indebitarsi.
Ma per cosa? Per farsi dare 4 pastiglie? Ma richiede tanto impegno sta cosa? Richiede tanto studio? Certo loro sono medici, loro sanno molte cose che noi non potremmo mai capire. La domanda che faccio sempre io agli psichiatri è: quante sono le categorie farmaceutiche disponibili per tutto l'insieme dei disturbi mentali? Ovvero: quanti tipi di psicofarmaci esistono in definitiva? Chiediamolo ora a Wikipedia per fare una prova. Secodo Wiki ci sono queste categorie: antidepressivi, ansiolitici, antipsicotici, stimolanti, stabilizzanti dell'umore.
Bene, 5 categorie. Ce ne sono altre? Qualcuno ne conosce altre? Magari esiste ancora qualcosa, oppure qualcuno potrebbe aver da ridire sul modo in cui sono state qui classificate.
Ma alla fine gira gira sono quelle. Bene, a questo punto io chiedo: con tutti i tipi di problemi diversi che esistono non sono pochine queste 5 categorie? Allora qualcuno ogni tanto mi dice che esistono vari tipi di antidepressivi per esempio. Si ma la realtà è che i "vari tipi" di solito è un modo di dire che ci sono farmaci di generazioni diverse. Si fa presto a fare un elenco anche qui: SSRI, SNRI, IMAO e Triciclici, questi i principali. Poi ho trovato NaRI, NDRI e un piccolo elenco classificato come "Altri".
Di fatto gli SSRI sono la prima scelta mentre gli altri che sono più vecchi continuano ad essere usati come alternativa in casi specifici, magari di intolleranza verso un principio attivo o cose simili.
Se questo è corretto possiamo dire che gli SSRI sono grosso modo tutto il meglio che attualmente sia disponibile per la depressione e altri problemi. Dopodichè la scelta fra una mollecola e l'altra dipende: si va un po' a tentativi, nel senso che si prova e si vede se fa effetto e casomai si prova qualcosa di diverso. Il motivo principale per cui si cambia uno psicofarmaco è l'insorgenza di un effetto collaterale, quindi i farmaci sono equivalenti ma ad una persona uno fa meglio e ad un altra non fa niente o crea altri problemi.
Ma quando uno prova 2, 3, 4 antidepressivi diversi e non ottiene risultati? Adesso parlo per esperienza personale, io di antidepressivi ho provato solo poca roba e molto tempo fa mentre di antipiscotici me ne hanno fatto provare parecchi.
Quelli vecchio tipo come Zuclopentissolo, Perfenazina, Aloperidolo hanno smesso di darmeli ad un certo punto perchè mi facevano stare male e una volta sono finito persino in pronto soccorso con una specie di paralisi alla faccia, un sintomo extrapiramidale mi hanno spiegato dopo. Probabilmente era discinesia, una cosa molto divertente, sopratutto se non capisci cosa te l'ha provocata.
Qundi sono passati a darmi cose come Olanzapina e infine Aripiprazolo. In mezzo ho preso altre cose ma non mi ricordo tutto. Questi fanno meno male effettivamente. Anche se in realtà per tutto il periodo che ho usato Aripiprazolo ho avuto dei problemi che nessun uomo vorrebbe avere ma non dico altro. Non sono sicuro al 100 % che fosse quella la causa, però è anche vero che dopo aver smesso con il farmaco anche quel problema sembra sparito.
Ma il punto è: a me servono veramente queste cose? Secondo me la normalità sta nel fatto che quando un medico prescirve un farmaco ad un paziente poi si informa con lui sul fatto che questo gli stia facendo effetto oppure no. Io ho detto innumerevoli volte alla mia psichiatra come anche ad altri medici che sono certo che questi farmaci non mi siano di alcun aiuto e come risultato loro mi dicono:........... si perchè non provano nemmeno a darmi torto, non hanno argomenti per farlo. Ma se dovessero apertamente ammettere che è come dico io dovrebbero anche cercare di fare qualcosa in proposito e questo per loro è un problema.
Tutto questo è molto seccante ma c'è una semplice soluzione: dire che io non capisco un tubo. Sul certificato che mi hanno appena rilasciato per andare alla visita della patente c'è scritto che "ho scarsa consapevolezza della malattia" e cosi è risolto il problema: non sono i loro farmaci che non servono a nulla sono io che non mi accorgo che funzionano!
Beh dai, mi pare una soluzione magistrale. E chi sono io per contraddire dei medici con tanto di master appeso al muro? E in fondo è questo quello che conta, che sanno benissimo che nessuno mi darebbe mai retta.
Ma io dico: se sono tanto grave però, perchè la mia psichiatra non mi da mai appuntamenti per visite di controllo? Uno messo cosi male non andrebbe seguito? In realtà se non facessi io richiesta una due volte l'anno per avere una visita necessaria per questi benedetti certificati non si ricorderebbero nemmeno che io esisto.
Ma questi farmaci se non fanno bene però alla lunga sono capacissimi di far male. Se fate una ricerca sugli antipsicotici scoprirete che il consiglio dato da chi ci capisce qualcosa è sempre di fare un calcolo costi benefici. Perchè l'uso prolungato nel tempo di queste sostanze aumenta nettamente il rischio di problemi cardiaci, di sviluppare malattie come il diabete e tante altre cosette belle come questa.
In realtà chi assume questi farmaci dovrebbe fare anche periodici controlli medici e secondo me dovrebbe essere lo psichiatra che li somministra a preoccuparsi che il paziente ne sia consapevole, mentre invece loro te li danno come caramelle e se provi a sollevare il discorso minimizzano dicendo che è solo una probabilità percentuale.
Ma adesso sto parlando solo di me mentre ero qui a rispondere a te.
Ho letto che prendi la sertralina che è un SSRI. Tu dici che ti serve per la depressione infatti è un antidepressivo ma come indicazione per il disturbo ossessivo-compulsivo c'è proprio questa classe di farmaci. Puoi almeno stare contenta che a te hanno dato un farmaco che è coerente con la tua diagnosi.
Per il resto qui non ho molto da aggiungere. Non che non averei cose da dirti, ma un discorso è parlare a tu per tu anche con uno sconosciuto, un'altra cosa è mettere un testo disponibile a chiunque su un sito internet.
Ti faccio la proposta di continuare la conversazione in privato. Ci sono vari modi di farlo, questo dipende dalle nostre preferenze.
Ovviamente se preferisci lasciar perdere io non ho nulla da obiettare. Non credo che parlare con un esraneo di per se sia molto pericoloso, l'importante è sapere come comportarsi.
Non dico che non sono disposto più a scrivere sulla pagina magari lo farò ma credo che sarebbe più interessante in privato.
Per il momento quindi non aggiungo altro. Ciao.
silvaale
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Ultima attività il 03/12/23 alle 09:33
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Ciao NOT(t)MAD, ti dico subito che non ho alcun problema a parlare (si fa per dire) in privato. Ti ripeto sei la prima persona che argomenta in modo molto personale e con la giusta criticità, cosa molto difficile da ravvisare in giro. Io posso dirti che il problema di trovare sedicenti psichiatri, come ti accennavo, è più facile che trovarne uno che ti prenda in cura a 360° ma soprattutto, a mio avviso e secondo la mia netta percezione di quando me li trovo davanti, è che ti fanno un bel discorsetto tipico da tesi di laurea ma si evince chiaramente che non avendo provato sulla loro pelle tutto quello che noi esponiamo loro non capiscono un bel niente. E' normale poi che annaspino dandoti farmaci per tentativi, secondo una loro letteratura, ma purtroppo (io non sono certo un medico ma essendo da anni dall'altra parte della barricata l'ho potuto verificare praticamente, visto che sono qui peggio di prima) si limitano a quello. Ho letto da qualche parte che c'è una proposta di legge per cui gli psichiatri dovrebbero essere anche psicoterapeuti. Per me questo doveva essere implicito da sempre. Comunque io mi sono sentita dire che le mie manie sono ostiche da abbattere e ciao. Questo avvalora quello che dici tu e quello che penso io. Per quanto riguarda la sertralina, so che viene prescritta per il DOC ma non ne capisco il perchè nè mi è stato spiegato, quando mi è stato prescritto non era ancora esploso il problema DOC e comunque non ha sortito nessun effetto per quel problema. Per quanto riguarda il discorso virtuale non è che lo ritenga pericoloso è che in questi specifici casi in cui si trattano problemi delicati e complessi forse non ci si riesce bene a spiegare. Comunque è una mia idea così, e ci possiamo sicuramente provare. Dimmi tu come vuoi fare per parlarci in privato io non ho preferenze. Grazie e ciao.
NO(t)MAD
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Ultima attività il 22/02/24 alle 03:40
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Ciao, silvalae. Ti ho mandato una richiesta di amicizia e un messaggio privato. Se non lo hai ricevuto fammi sapere.
In questo modo liberiamo anche questo thread che forse abbiamo portato un po' fuori argomento.
Ancora una cosa a Vany89:
Se dovessi passare di qui e leggere quello che abbiamo scritto lascia un commento se hai voglia di parlare con me.
Io terrò d'occhio questa discussione anche se forse non ci scriverò più.
Se vengo a sapere che hai voglia di parlare sicuramente mi farò vivo.
Ciao.
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Sono una ragazza distrutta... da bambina andavo dalle suore, mi mortificavano e mi hanno inculcato che qualsiasi cosa facessi di sbagliato..Dio mi avrebbe punito.. sono cresciuta con mia nonna molto severa che mi strillava spesso.. io ho iniziato a masturbarmi a 4 anni.. e ogni volta che mi scoprivano mi menavano e dicevano che Dio non voleva che facessi questa cosa e io continuavo a farlo mentre chiedevo scusa o mettevo immagini di Gesù vicino come se potesse proteggermi dal senso di colpa.. un giorno ero davanti la tv e ho iniziato a strusciarmi sul pavimento, nella scena del film improvvisamente appare una statua di Gesù con una ferita sul petto... e dopo due secondi mi è arrivata una sculacciata forte dA pArte di mia nonna che mi aveva scoperta.. dicendomi “ non si fa!!! Cattiva Gesù ti punirà “ per me questo è stato un vero e proprio trauma. Quell immagine non scompare dalla mia mente.. è come se fossi colpevole di quella ferita.. come se avessi fatto del male... non riesco ad uscirne fuori..lo prendo come un segnale.. a qualcuno è successo una cosa simile?