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Sport e Disabilità: vivere e vincere con il Morbo di Crohn. La storia di Renèe Felton.
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Baptiste
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Baptiste
Ultima attività il 01/10/24 alle 09:36
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Chi tra di voi fa sport? Secondo voi, è possibile avere un'attività fisica regolare con il morbo di Crohn? Ringrazio chiunque vorrà condividere la sua esperienza con noi
@Fiona45 @MaryQueen @Giusymarchese @Gios68 @Alex2008 @annacampos @Jobijoba @Leopoldo @MarianaMutu @Nymeria24 @Giqcomo @Lallo51 @Shalome @Nadiare @GianlucaBombace @olmina @martabaldesi @lisa1964 @Alessia1998 @diraigiorggmail.com @Francesco00 @sissiap @morfeo @criapemaya @vitorocco @Pimpallegra @GAETANA LI PERA @paolina9 @Babi63 @perplessa @perla66 @shobat @mariaP @michelenardella @equattro @silviadenti @roberto81264 @fiorellapaponi @framiss @PADAMI @annasci @Tumutumu @giuseppe62 @topolessa @antonio1992 @TINBABS @angelfly @giuseppe.patti3 @elisa.perini @francesca81 @Sergino @vita85 @annaritariccetti @egiuffrida cari membri non esitate a esprimere la vostra opinione e condividere la vostra esperienza con gli altri membri
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Baptiste
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Renèe Felton, quando era in pista, correva come il vento, sembrava di rivedere la sua connazionale Wilma Rudolph, la “Gazzella nera” volare leggera sulla pista dello Stadio Olimpico di Roma, nel 1960.
E’ affetta dal Morbo di Crohn da quando aveva 11 anni, ma la malattia non le ha impedito di praticare l’atletica leggera e primeggiare, collezionando innumerevoli vittorie nella sua specialità: la corsa ad ostacoli. Si tratta dell’atleta statunitense Renèe Felton, Classe 1960, naturalizzata italiana da quando, ha sposato il saltatore con l’asta Ugo Besozzi.
Madre del nostro Andrew Hove, campione della velocità e del salto in lungo e di Jeremy Besozzi, anche lui un campione del salto ad ostacoli, la Felton oggi allena per la FIDAL, presso il Centro Sportivo di Rieti dell’Aeronautica Militare, i giovani talenti dell’atletica leggera nostrana.
Ma la vita di Renèe Felton non è stata sempre rose, fiori e trionfi sportivi e la sua convivenza forzata con il Morbo di Cronh ha visto alti e bassi, momenti duri e momenti di apparente tregua, come tutte le storie di malattia purtroppo insegnano. Nonostante la malattia tentasse di annientare i suoi sogni e la sua vita, Renèe ha resistito con tenacia, nonostante due difficili interventi chirurgici. Anche se ha dovuto interrompere la sua carriera agonistica è rimasta nel mondo dello sport, come allenatrice, in primis dei suoi due figli Andrew e Jeremy, diventando anche testimonial di AMICI, Onlus, l’Associazione che lavora per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle malattie infiammatorie croniche dell’intestino.
Anche Renèe Felton, quando era in pista, correva come il vento, sembrava di rivedere la sua connazionale Wilma Rudolph, la “Gazzella nera” volare leggera sulla pista dello Stadio Olimpico di Roma, nel 1960. Quando la Felton partiva niente sembrava potesse fermarla fino al traguardo, nemmeno gli ostacoli che superava in scioltezza. E invece uno scomodo compagno di viaggio, che ogni tanto faceva capolino, dalle profondità del suo intestino, aveva provato a bloccare quella corsa, lo aveva fatto più volte alla fine, purtroppo, riuscendoci. Si perché Renèe Felton, fin dall’età di 11 annio, era stata costretta a fare i conti con una grave malattia infiammatoria cronica dell’intestino: il Morbo di Crohn.
“Nel 1980, da ragazza, sono stata operata d’urgenza due volte a causa della malattia” - ha raccontata lei stessa - “per fortuna entrambe le volte i medici hanno ripreso la grave situazione in tempo.”. ”Gli interventi chirurgici hanno portato ad una esportazione del colon.”. Nonostante la malattia però l’ostacolista USA ha continuato a gareggiare collezionando diversi successi, il suo palmares vanta, infatti: 3 ori. 1 argento e 2 bronzi, vinti in diverse ed importanti competizioni europee e mondiali. “Pur di continuare la carriera atletica” – ha raccontato ancora l’atleta USA - “mi ero rifiutata di assumere i farmaci a base di steroidi per controllare la malattia, che è così progredita fino a mettere a repentaglio la mia vita.”. “A questo punto ho dovuto fermarmi.”.
Nel frattempo l’atleta divorzia dal primo marito, Andrew Howe senior, calciatore statunitense di origini tedesche, da cui aveva avuto il figlio Andrew junior. Conosce e sposa Ugo Besozzi, saltatore con l’asta italiano, dal quale ha il secondo figlio Jeremy.
Naturalizzata italiana Renèe Felton, diventa l’allenatrice dei suoi due figli, entrambi campioni: il primo della velocità e del salto in lungo, il secondo della corsa ad ostacoli. Poi inizia ad allenare, per la FIDAL, la Federazione Italiana di Atletica Leggera, i giovani atleti
italiani, presso il Centro Sportivo dell’Aeronautica Militare, di Rieti.
Oggi la sua nuova attività le consente, non solo di restare attiva nell’ambito dello sport che ama, ma anche di seguire le cure necessarie a tenere sotto controllo la malattia, per poterci convivere. Ma non solo. Infatti la Felton, l’anno scorso, ha partecipato al Progetto “Calendar of Inspiration 2015”, insieme alla fotografa di Barletta Arianna Bollino anche lei affetta dal Morbo di Crohn.
Un Calendario fotografico per dire, anche con gli scatti, che la vita non si ferma a causa della malattia. Poi, a Gennaio 2016, Renèe - che è anche una dei testimonial dell’Associazione “AMICI, Onlus” (l’Associazione Nazionale per le Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino) - ha partecipato al cortometraggio intitolato: “Ora che mi ci fai pensare”, nel quale i malati di MICI, le Malattie Intestinali Croniche Infiammatorie, gruppo di patologie a cui appartiene anche il Morbo di Crohn, raccontano le loro storie di lotta e di convivenza con la malattia.
Come Renèe Felton, molti sono i personaggi famosi colpiti dal Morbo di Crohn: Mike Mccready, il chitarrista della storica band dei Pearl Jam; John Fitzgerald Kennedy, 35° Presidente degli Stati Uniti D’America, così come il suo predecessore, Dwight Eisenhower, o la cantante americana Anastacia, solo per fare alcuni esempi.
Tutte persone che hanno dimostrato come la malattia non possa e non debba necessariamente significare la fine della vita attiva e la rinuncia alle proprie aspirazioni. Tutte persone – così come Renèe Felton - che hanno mostrato come la forza di volontà e la tenacia, anche quando non si riesce a vincere del tutto la propria malattia, siano in grado, insieme alle cure, di controllarla e rendere possibile una convivenza, certamente forzata e pericolosa, ma anche attiva e comunque ricca di soddisfazioni.
Fonti: Gazzetta del Mezzogiorno (www.lagazzettadelmezzogiorno.it).