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Ictus, demenza o Parkinson: 1 donna su 2 e 1 uomo su 3 a rischio
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Baptiste
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Certo che puoi @brunol! cari membri @Marinam2 @PapagnaMatteo @anna.bondi @piste2003 @lion1954 come state oggi? Qual è la vostra esperienza con la malattia? Ringrazio chiunque vorrà condividere la sua esperienza con noi
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Una donna su due e un uomo su tre rischiano di sviluppare una malattia neurologica come ictus, demenza o Parkinson nel corso della vita, stima uno studio olandese pubblicato martedì nel Journal of Neurology Neurosurgery and Psychiatry
Lo studio si basa sul monitoraggio di 12.102 persone di età superiore ai 45 anni, dal 1996 fino alla loro morte o fino al 1° gennaio 2016. Sui 5291 decessi avvenuti nel corso dei 26 anni sotto monitoraggio, 1489 avevano una demenza, nella maggior parte Alzheimer (80%) 1285 un accidente cerebrovascolare (Ictus) e 263 il morbo di Parkinson.
Senza sorprese, il rischio aumenta con l’avanzare dell’età, ma si discota anche sensibilmente secondo il sesso: una donne su due (48%) di 45 anni rischia, sulla base di questo studio epidemiologico, di sviluppare una delle tre malattie nel corso della sua vita contro solo un uomo su tre (36%).
Le donne sono più soggette al rischio di sviluppare una demenza degli uomini, mentre gli uomini rischiano l’ictus ad un’età più precoce rispetto alle donne. Una donna rischia due volte più di un uomo di sviluppare al tempo stesso una demenza e un ictus.
Lo studio ha qualche limite, notano gli autori, soprattutto perché si occupa della popolazione europea la cui speranza di vita è elevata: 83,5 anni per le donne nei Paesi Bassi e 81,7 anni per gli uomini nei Paesi Bassi. Gli scienziati sottolineano che il rischio di morire a causa di una di queste malattie neurologiche è erroneamente valutato, in confronto con il rischio del tumore del seno (una donna su 8) o di una malattia cardiovascolare (una persona su 4), quello che ostacola le strategie di prevenzione.
Tuttavia, le tre malattie hanno i stessi fattori di rischio e pesano sempre di più in termini di spesa pubblica con l’invecchiamento della popolazione.
Le persone diagnosticate con una delle tre malattie, nel quadro del monitoraggio tra il 1990 e il 2016 erano maggiormente affette da ipertensione, disturbo del ritmo cardiaco (fibrillazione atriale), colesterolo e diabete di tipo 2 (il più comune), constata lo studio.
La prevenzione, che permetterebbe di spostare da qualche anno l’insorgenza delle malattie neurologiche, potrebbe ridurre il rischio dal 20 al 50%, rilevano gli scienziati. Questi risultati militano in favore di misure preventive energiche per « ridurre il fardello che fanno pesare le malattie neurologiche nella popolazione anziana » concludono gli scienziati.