Artrite reumatoide, recidive di malattia post-artroplastica legate ad attività malattia
Pubblicata il 24 mag 2018
I pazienti con artrite reumatoide (AR) severa hanno maggiori probabilità di andare incontro a recidive di malattia post-intervento di artroplastica del ginocchio o dell'anca, stando ai risultati di uno studio recentemente pubblicato su Journal of Rheumatology. Questo trend, tuttavia, non sembra dipendere dalla sospensione (o meno) perioperatoria del trattamento con farmaci biologici in concomitanza con la chirurgia, quanto dall'attività di malattia.
I pazienti con artrite reumatoide (AR) severa hanno maggiori probabilità di andare incontro a recidive di malattia post-intervento di artroplastica del ginocchio o dell'anca, stando ai risultati di uno studio recentemente pubblicato su Journal of Rheumatology.
Questo trend, tuttavia, non sembra dipendere dalla sospensione (o meno) perioperatoria del trattamento con farmaci biologici in concomitanza con la chirurgia, quanto dall'attività di malattia. Come è noto, la sospensione perioperatoria dei farmaci biologici viene motivata per arginare il rischio di infezioni (più elevato in presenza di trattamento con questi farmaci). Ma è davvero così?
Di qui il nuovo studio, che si è proposto di approfondire il tema di come le decisioni mediche che precedono il ricorso all'artroplastica influenzino il successivo decorso naturale dell'AR.
I ricercatori hanno seguito in modo prospettico 120 pazienti candidati ad chirurgia di sostituzione articolare. 98 di questi soddisfacevano i criteri congiunti ACR/EULAR di classificazione dell'AR. Inizialmente il campione di pazienti previsto era più elevato (354 pazienti) ma 169 pazienti dei 354 iniziali hanno successivamente declinato l'invito a partecipare allo studio, mentre altri 65 hanno abbandonato lo studio in corso d'opera per varite ragione, compresi 42 pazienti che non avevano riempito in modo soddisfacente i questionari somministrati loro dai ricercatori.
I ricercatori hanno seguito i singoli pazienti dalle fasi pre-chirurgia alle prime 6 settimane dall'esecuzione dell'intervento di artroplastica. Il campione di pazienti era costituito in prevalenza da donne (83%) e da individui di etnia Caucasica (81%), aventi un'età media di 62 anni e una durata mediana della sintomatologia di AR riferita pari a 15 anni. Il 44% del campione è stato sottoposto ad artroplastica dell'anca mentre il resto ad artroplastica del ginocchio.
Più della metà dei pazienti era in trattamento con farmaci biologici, che sono stati interrotti in prossimità dell'intervento chirurgico, mentre è continuata la somministrazione di GC e di MTX.
Dai risultati è emerso che, quasi due pazienti su 3 sono andati incontro a recidiva di AR entro il primo semestre dall'esecuzione dell'intervento di artroplastica. Al basale, i pazienti andati successivamente incontro a recidiva post-artroplastica di AR mostravano valori più elevati di attività di malattia (punteggio DAS28, livelli di CRP, VES e dolore). Nell'approfondire le cause di quanto osservato, però, è emersa l'assenza di qualsiasi connessione tra le recidive e la sospensione di farmaci biologici o l'impiego di MTX, mentre è stato documentata l'esistenza di un legame tra una più elevata attività di malattia iniziale con le recidive post-chirurgia (OR=2,11; p=0,015).
In conclusione, le recidive di AR sono frequenti nei pazienti eleggibili ad intervento di artroplastica. Livelli basali più elevati di attività di malattia aumentano il rischio in modo significativo mentre, per quanto un numero più elevato di pazienti del campione sia andato incontro a recidiva di AR dopo sospensione peri-operatoria dei farmaci biologici impiegati nell'AR, la loro sospensione non è stata in grado di predire l'insorgenza di recidive di AR in maniera indipendente.
I ricercatori hanno anche aggiunto, nelle conclusioni del lavoro, di continuare a raccogliere dati allo scopo di comprendere meglio le ragioni alla base delle recidive di AR e il loro legame con la severità di malattia piuttosto che con la sospensione perioperatoria dei farmaci biologici impiegati: “Le implicazioni a lungo termine di quanto osservato nello studio non sono ancora chiare. E' nostra intenzione comprendere meglio l'effetto di quanto osservato nel lungo termine sugli outcome funzionali e il tasso di complicanze associato alle recidive”.
Pharmastar
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