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Coronavirus e malattie renali

Pubblicata il 24 apr 2020 • Da Camille Dauvergne

Le malattie renali sono ben lungi dall'essere patologie rare, in effetti quasi un italiano su dieci è affetto da una malattia che colpisce il rene. Queste malattie renali possono portare a un graduale e irreversibile deterioramento della capacità dei reni di filtrare il sangue ed espellere alcuni ormoni, noto come insufficienza renale. Quando l'insufficienza renale è terminale, è necessaria la dialisi (una tecnica medica che pulisce il sangue) o un trapianto di rene.

Nel contesto dell'epidemia di Covid-19, i pazienti con insufficienza renale sottoposti a dialisi o che hanno ricevuto un trapianto di rene sono considerati dall'Istituto Superiore di Sanità come persone a rischio di sviluppare una grave forma di infezione da SARS-CoV-2 (coronavirus).

Il rischio è lo stesso per tutte le malattie renali? I trattamenti rendono le persone più sensibili al virus? Quali precauzioni devo prendere quando vado al centro dialisi o in ospedale? Rispondiamo alle vostre domande!

Coronavirus e malattie renali

Ho un'insufficienza renale e sono risultato positivo al COVID-19, c'è un rischio di complicazioni?

In Italia, 2 milioni di persone soffrono di insufficienza renale. Secondo il professor Arnaud Méjean, chirurgo urologo dell'ospedale europeo Georges Pompidou, è importante considerare lo stadio dell'insufficienza renale per definire il rischio di complicazioni da COVID-19.

Come promemoria, la gravità dell'insufficienza renale è determinata dal valore della velocità di filtrazione glomerulare (GFR).

Fonte: Renato Alberto Sinico / Dipartimento di Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Milano Bicocca Clinica Nefrologica

Se il vostro GFR è superiore a 45 mL/min/1,73 m², quindi avete un'insufficienza renale da lieve a moderata, il rischio non è superiore a quello della popolazione in generale.

Tuttavia, secondo il Prof. Méjean, il rischio di complicazioni aumenta notevolmente se si ha una malattia renale allo stadio terminale (GFR < 15 mL/min/1,73 m²) o reni trapiantati e si è positivi al COVID-19.

Nel caso della dialisi, il rischio è maggiore a causa dell'esposizione ripetuta dei pazienti (più volte alla settimana) per recarsi alla seduta e al centro di dialisi. È quindi importante rispettare i gesti barriera, essere in grado di identificare i sintomi di Covid-19 per avvertire il team di assistenza in caso di sospetto, evitare snack e cibo durante le sedute.

Quali sono i rischi in caso di insufficienza renale acuta?

Il rischio si trova più nella gestione dei pazienti che nella fisiopatologia dell'insufficienza renale. Infatti, il professor Méjean, così come molti altri medici del settore ospedaliero e privato, sono preoccupati che molti pazienti che soffrono di una malattia acuta (caratterizzata da un'insorgenza improvvisa, rapida evoluzione in un breve periodo di tempo), tra cui l'insufficienza renale acuta, non si presentino più al pronto soccorso per paura di contrarre il COVID-19. Questi medici temono un'esplosione di complicazioni di patologie acute dovute ad un ritardo nella gestione di questi pazienti dopo la crisi del coronavirus.

Il Prof. Méjean ricorda quindi a tutti i pazienti che, nonostante il rischio di contrarre il COVID-19 in ospedale, nessuna patologia deve essere ignorata! I pazienti devono continuare a consultare il medico curante, gli ospedali universitari e i centri ospedalieri nel contesto della loro malattia cronica e in caso di complicazioni acute. Se c'è un'emergenza, sia per i sintomi di COVID-19 che per qualsiasi altro sintomo, dovete contattare il 112/118!

I miei trattamenti per l'insufficienza renale mi rendono più sensibile al virus?

I trattamenti per l'insufficienza renale sono trattamenti per la patologia che ha causato l'insufficienza renale. Circa il 50% delle insufficienze renali gravi è dovuto al diabete o all'ipertensione arteriosa, ma ci sono altri fattori come la progressione della pielonefrite complicata, la malattia policistica del rene o i meccanismi degenerativi.

Se soffrite di comorbidità (patologie associate all'insufficienza renale) come il diabete o l'ipertensione arteriosa, che sono fattori di rischio per lo sviluppo di una forma grave di COVID-19, è particolarmente importante seguire adeguatamente il trattamento cronico per stabilizzarlo. In nessun caso dovete interrompere o modificare i vostri trattamenti senza il consiglio del vostro medico curante, in quanto ciò potrebbe destabilizzare la vostra condizione senza proteggervi dalle complicazioni del COVID-19.

Pertanto, non sono i trattamenti che rendono più sensibili al virus, ma le comorbidità quando non sono adeguatamente stabilizzate dal trattamento.

Perché il rischio è maggiore se sono trapiantato e sottoposto a terapia antirigetto?

Quando si sottopone a un trapianto di rene è necessario un trattamento immunosoppressivo (antirigetto) a vita, come NEORAL, PROGRAF, ADVAGRAF o IMUREL. Spesso sono combinati con corticosteroidi come il Prednisolone. Questi trattamenti prevengono il rigetto dell'innesto abbassando le difese del vostro sistema immunitario. Siete quindi molto più indeboliti sul piano immunitario che senza questi trattamenti, il che vi rende più fragili di fronte alle infezioni. Questo vi espone a un rischio maggiore di sviluppare complicazioni a seguito di un'infezione da SARS-CoV-2 (coronavirus). 

Anche se il rispetto dei gesti barriera è naturalmente raccomandato nel caso di un trapianto, lo è ancora di più nel contesto attuale, e un rigoroso confinamento dovrebbe essere rispettato per proteggervi.

Come mai il mio intervento di trapianto di rene è stato annullato? Non è un'emergenza?

Il professore Méjean spiega che è possibile rimandare un intervento di trapianto di rene grazie alla gestione della dialisi dei pazienti che necessitano un trapianto. Infatti, oltre il 50% dei pazienti con insufficienza renale allo stadio terminale sono trattati con la dialisi e il 45% ha un trapianto. Pertanto, più della metà dei pazienti con insufficienza renale allo stadio terminale sono trattati con la dialisi, ciò che permette una gestione efficace. 

Ci sono due tipi di dialisi:

  • Emodialisi: al ritmo di 4 ore, tre volte alla settimana. Questa tecnica purifica il sangue attraverso un filtro e viene eseguita in un centro di dialisi.
  • Dialisi peritoneale: può essere eseguita a casa e deve essere fatta quotidianamente.

L'annullamento o il rinvio di un intervento chirurgico a causa del COVID-19 è una decisione collegiale informata e giustificata, che mira a liberare spazi ospedalieri per la gestione delle emergenze. Tutte le procedure considerate urgenti e vitali dal vostro team medico sono mantenute.

Come posso effettuare il follow-up medico quando le visite in ospedale sono fortemente sconsigliate?

Molto spesso l'ospedale vi terrà informati sulle misure da adottare per il vostro follow-up.

Se il consulto presso l'ospedale è stato ritenuto evitabile dal team sanitario, sarete contattati in anticipo per preparare un teleconsulto. Il giorno stesso il medico del reparto vi chiamerà per esaminare la vostra situazione clinica, il vostro check-up e il vostro trattamento. Vi verrà inviata una nuova prescrizione e vi verrà proposta una nuova data di consultazione.

Se la consultazione presso l'ospedale è stata ritenuta necessaria, nessuno vi contatterà in anticipo e potrete recarvi all'appuntamento fissato come al solito. Gli ospedali organizzano gesti barriera per i pazienti che vanno in ospedale.

Per i pazienti in dialisi che devono recarsi più volte alla settimana nei centri di dialisi (oltre il 90% dei pazienti in dialisi), sono state messe in atto misure specifiche per garantire una protezione ottimale.

Come posso proteggermi? 

I pazienti in dialisi e trapianti di rene devono rispettare i gesti barriera, sia in tempi di crisi sanitaria che in tempi normali, poiché sono indeboliti e potenzialmente esposti in modo permanente a una moltitudine di virus, batteri e funghi. Il confinamento deve essere il più rigoroso possibile e i contatti con le persone che escono regolarmente devono essere ridotti al minimo.

Molti pazienti si sentono preoccupati di fronte al rischio di sviluppare complicazioni con COVID-19 in considerazione del loro stato di salute, la mancanza di mezzi di protezione come le mascherine, e possibili cambiamenti nelle loro cure mediche... È importante che continuiate il vostro trattamento cronico, che consultiate regolarmente il vostro medico e che rispettiate il più possibile il confinamento e i gesti barriera.

Per rispondere al meglio alle domande e alle preoccupazioni delle persone che soffrono di insufficienza renale, la Federazione Italiana del Rene Onlus ha istituito un numero di telefono per l'ascolto e l'aiuto, 06.4465270

Questo articolo vi è stato utile? Avete altri suggerimenti da condividere con la comunità? 

Forza a tutte e tutti!

1 commento


Evamaria
il 28/04/20

Buongiorno, la mia IRC non è peggiorata (è di tipo vascolare) e cerco di fare una vita possibilmente normale ...Mio figlio che lavorava in Cina sta con me, ma senza lavoro non è facile neanche per lui. Speriamo che con l'estate migliori e si veda un po' di luce in fondo al tunnel....Auguri a tutti i membri di Carenity! Un caro saluto a Baptiste!

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