Italiani più longevi degli europei, ma con più problemi di salute
Pubblicata il 26 set 2017
Lo rivela l'ISTAT che ha pubblicato il Report su le Condizioni di salute in Italia e nell'Unione Europea riferite all'anno 2015. Secondo Coldiretti il merito va alla dieta mediterranea.
I notevoli progressi della sopravvivenza e la contestuale riduzione della fecondità in Italia hanno rivoluzionato la struttura demografica della popolazione, posizionando il nostro Paese tra i primi al mondo per invecchiamento della popolazione. In ambito europeo l'Italia ha il più elevato indice di dipendenza (rapporto tra la popolazione in età non attiva e la popolazione in età attiva), con una quota molto bassa di giovani e una quota di anziani tra le più elevate. E' quanto emerge dal rapporto Istat "Anziani: le condizioni di salute in Italia e nell'Unione Europea - Anno 2015"
In Italia, la speranza di vita a 65 anni nel 2015 è più elevata di un anno sia per gli uomini che per le donne rispetto alla media UE, ma dopo i 75 anni gli anziani in Italia vivono in condizioni di salute peggiori.
Per le patologie croniche, nel confronto con i dati europei, emergono in generale migliori condizioni degli italiani tra i meno anziani (65-74 anni), con prevalenze più basse per quasi tutte le patologie e, all'opposto, condizioni peggiori oltre i 75 anni. Circa un anziano su due soffre di almeno una malattia cronica grave o è multicronico, con quote tra gli ultraottantenni rispettivamente di 59% e 64%.
In Italia la grave riduzione di autonomia personale riguarda oltre un anziano su dieci. Il fenomeno è in linea con la media dei Paesi UE per i 65-74enni, superiore tra gli over75, in particolare per le donne.
Teleborsa