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Intestino «pigro» in vacanza? Quando servono i farmaci (e quali)

Pubblicata il 22 ago 2016

Intestino «pigro» in vacanza? Quando servono i farmaci (e quali)

Il cambiamento di clima, abitudini, orari tipico delle ferie può causare stitichezza. Spesso bastano verdure, frutta, tanta acqua e un po’ di moto per risolvere il problema, a volte è invece necessario ricorrere ai lassativi. I consigli per gli adulti e i bambini.

Lontani da casa, complici i cambiamenti di clima, abitudini, temperature, orari, l’intestino potrebbe diventare un po’ “pigro”, rendendo difficoltosa l’evacuazione. Si avverte così un senso di pesantezza all’addome, a volte accompagnato da nervosismo, diminuzione dell’appetito, gonfiore.

Verdure, tanta acqua e un po’ di moto

Per tenere alla larga la stipsi e regolarizzare le funzioni intestinali, il primo passo è puntare su un’alimentazione adeguata. «Sulla tavola, verdura e frutta non dovrebbero mai mancare, soprattutto d’estate - suggerisce Beatrice Salvioli, specialista in Gastroenterologia all’Istituto clinico Humanitas di Milano -. In particolare, per stimolare l’intestino, si può provare ad assumere, al mattino a colazione, un paio di prugne o di kiwi, un bicchiere di acqua calda, uno yogurt addizionato di probiotici e a integrare la dieta quotidiana con legumi, cereali, pasta e pane integrali». Da eliminare, o quantomeno da ridurre, riso, farinacei lievitati (pane, pizza, grissini), patate, junk food, ovvero “cibo spazzatura”, come patatine, noccioline, superalcolici, tutti alimenti che possono peggiorare la stipsi. «D’estate, a causa delle elevate temperature, l’organismo tende a disidratarsi ed è quindi indispensabile reintrodurre i liquidi persi attraverso la sudorazione bevendo molta acqua (almeno due litri al giorno, pari a circa otto-dieci bicchieri) - consiglia Salvioli -. Infine, può aiutare a combattere il disturbo anche svolgere con regolarità attività fisica, come camminare (30 minuti al giorno a passo veloce, 60 a passo normale), nuotare, andare in bicicletta».

Più fibra all’occorrenza

Se questi semplici accorgimenti non fossero sufficienti, si può provare la fibra solubile, come lo psyllium oppure il glucomannano, da assumere lontano dai pasti. «Poiché questi prodotti svolgono un’azione regolatrice sulle funzioni intestinali, è fondamentale assumerli con abbondante acqua in modo da aumentare la massa fecale - specifica Salvioli -. Formulati in polvere granulare, vanno assunti seguendo le dosi indicate sulla confezione. Volendo, si può cominciare ad assumere questa fibra una settimana prima di partire, a scopo preventivo». Un rimedio, questo, da portare con sé durante i viaggi in località esotiche, dove per motivi igienici è sconsigliabile mangiare verdura cruda e frutta con la buccia.

Quando serve un lassativo

Se, nonostante ciò, l’intestino facesse ancora i “capricci”, si può ricorrere a un lassativo. «Il più idoneo è di tipo osmotico come il Peg (polietilenglicole) che, richiamando acqua in quest’organo, facilita il transito della massa fecale - dice Salvioli -. In polvere granulare o sotto forma di liquido concentrato, si assume per bocca a stomaco vuoto. Si consiglia di iniziare sempre con la dose minima, pari a una bustina o a un flaconcino. Poiché questi prodotti hanno bisogno di qualche giorno per agire, è bene cominciare ad assumerli in via preventiva 7-10 giorni prima della partenza». Occasionalmente si può ricorrere anche a stimolanti locali, come microclismi di camomilla e glicerina o supposte di glicerina, che agiscono determinando un’irritazione della parte bassa dell’intestino e quindi inducendo un rapido svuotamento. Per i casi più ostinati ci sono i lassativi irritanti o da contatto, come il bisacodile e la senna, che agiscono stimolando la mucosa e aumentando la motilità intestinale. «Si prendono la sera prima di coricarsi e fanno effetto il mattino seguente, dopo circa otto-dieci ore - spiega l’esperta -. Il primo si trova in compresse, la seconda in polvere granulare, in compresse, in foglie per la preparazione di tisane da bere anche fredde, quindi idonee per l’estate. Si inizia con la dose minima, ovvero una compressa, un cucchiaino di polvere, un misurino di foglie. Questi prodotti vanno però assunti con molta cautela perché possono provocare dolori e crampi addominali. In ogni caso, se non se ne è mai fatto uso in precedenza, si sconsiglia di assumerli per la prima volta in vacanza perché gli effetti sono soggettivi e non sempre prevedibili».

L’intestino dei più piccoli

E quando è l’intestino dei più piccoli a fare le bizze? «È innanzitutto importante che i genitori educhino il bambino ad assecondare lo stimolo, interrompendo i giochi sulla sabbia o in acqua per andare in bagno - chiarisce Salvioli -. Se lo stimolo viene trattenuto, infatti, le feci si disidratano, diventando dure e rendendo quindi difficile e dolorosa l’evacuazione. Anche non avere a disposizione il bagno usato abitualmente potrebbe inibire il bambino: in questo caso, toccherà a mamma e papà rassicurarlo, facendo sì che possa familiarizzare con il nuovo spazio». In caso di necessità, si può ricorrere a fibre solubili, fibra d’acacia e al lattulosio, un lassativo zuccherino che potrebbe però provocare meteorismo e gonfiore addominale. Al bisogno va bene anche l’olio di vaselina, un lubrificante che rende più fluide le feci, da assumere mescolandolo con uno yogurt o con un succo di frutta per rendere il sapore più gradevole.

Corriere.it

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