Terapia fisica, malattie croniche e dolori: le risposte di un esperto
Pubblicata il 12 set 2019 • Da Louise Bollecker
Fisioterapista a Parigi, François Perrin ci spiega come la sua pratica può aiutare i pazienti affetti da malattie croniche a gestire meglio il dolore e ritrovare le loro capacità funzionali, soprattutto a muoversi meglio e ritrovare un'attività fisica adeguata.
Puoi spiegarci in qualche parola in che cosa consiste la terapia fisica?
La terapia fisica, physical therapy in inglese, interviene nel trattamento di incapacità fisiche e motorie che compaiono dopo ferite e malattie che possono colpire i muscoli, le articolazioni, le ossa, il sistema neurologico (cervello, nervi, midollo spinale), il sistema respiratorio (polmoni), il sistema circolatorio (vasi sanguigni) e il sistema cardiaco (cuore).
François Perrin, fisioterapista
Quali malattie croniche possono essere interessate dalla terapia fisica?
Tante. La terapia fisica interviene in numerose specialità mediche come la neurologia (ictus, Parkinson), la traumatologia, la reumatologia, la pneumologia…
In reumatologia ad esempio, la terapia fisica è utilizzata come trattamento di fondo per le malattie come la SM, l’artrosi, la poliartrite reumatoide, la spondilite anchilosante o ancora per la malattia di Lyme.
Quest’anno, la giornata mondiale della terapia fisica ha come argomento principale il dolore cronico. Come questa disciplina può lottare contro il dolore cronico?
La terapia fisica permette di istituire delle tecniche antidolorifiche che hanno l’obiettivo di alleviare il paziente affetto da dolori cronici. È il caso ad esempio del massaggio, dell’elettroterapia o ancora della balneoterapia che hanno un vero effetto immediato sul dolore. Per ridurre il dolore in modo perenne, questi metodi sono spesso associati ad esercizi e mobilitazioni.
Quando soffriamo, è difficile di essere entusiasta al pensiero di fare esercizi dal fisioterapista. Cosa diresti ai nostri lettori che sono in quel caso?
Alcuni pazienti hanno paura del movimento perché hanno paura dell’aumento del loro dolore. Andare da un fisioterapista permette invece di passare oltre questo ostacolo in modo lieve e progressivo. È l’unico modo di ritrovare le sue capacità funzionali. Si deve assolutamente evitare il circolo vizioso del “mi fa male, non mi muovo”. La soluzione, è di essere graduale nell’intensità e la ripetizione dei movimenti che facciamo. Dico spesso che il corpo si adatta a quello che gli chiediamo! Se non gli chiediamo niente, si adatta al “niente” e quindi perdiamo delle capacità. Però, si lo sollecitiamo, risponderà sempre in modo positivo e permetterà un’evoluzione delle capacità funzionali.
Per lottare contro il dolore ogni giorno, quali esercizi semplici consiglieresti ai pazienti, da realizzare a casa?
Non posso rispondere a questa domanda perché dipende della patologia del paziente. Ma in modo generale, è importante di fare movimenti semplici che rispettano la fisiologia del corpo. Questi esercizi devono essere facili da fare, affinché siano realizzati bene per permettere al paziente di farli ogni giorno con piacere!
È importante di fare un’attività fisica tra due visite dal fisioterapista?
Il fisioterapista è formato per accompagnarvi nella scelta di un’attività fisica adeguata alla vostra situazione. Nel caso di alcuni trattamenti, è meglio non praticare attività fisica tra due visite: ad esempio, se siete in fase infiammatoria di artrosi del ginocchio, ovviamente non è consigliato di fare una corsetta! Al contrario, altri trattamenti richiedono appunto di fare sport tra le visite: ad esempio, se siete in fase di riatletizzazione dopo una storta alla caviglia, è importante di completare la riabilitazione con sessioni di sport adeguati.
Ci sono delle nuove tecniche che si sviluppano nel campo della terapia fisica?
Sì la terapia fisica si sviluppa moltissimo, ci sono molti studi scientifici che sono realizzati e che permettono di fare evolvere i trattamenti. I kinesiterapisti hanno un dovere di formazione continua che permette loro di essere aggiornati sui trattamenti che propongono ai loro pazienti.
Se soffriamo di reumatismo infiammatorio come la poliartrite reumatoide, possiamo vedere un fisioterapista quando abbiamo un accesso?
Certo! Il fisioterapista utilizzerà delle tecniche antalgiche per ridurre i dolori indotti da questa fase infiammatoria.
La WCPT (World Confederation for Physical Therapy) spiega che i pazienti affetti da tumore possono anche approfittare della terapia fisica, puoi dirci di più?
Non sono esperto in questo campo, ma so che dei trattamenti sono creati per alcuni tumori e i risultati sono molto incoraggianti. Ad esempio, per il tumore del colon, l’attività fisica permette uno “svuotamento gastrico”, ciò che impedisce lo sviluppo delle metastasi perché non hanno più nutrienti necessari al loro sviluppo.
Il fisioterapista, al di là degli esercizi fisici, ha un ruolo di accompagnamento e di consiglio presso i pazienti affinché possano gestire meglio i loro dolori?
Questo punto mi sembra molto importante.
Penso che sia indispensabile per un paziente con dolori cronici di essere assistito da un operatore sanitario come il fisioterapista. A causa della molteplicità delle visite, il controllo è settimanale persino quotidiano secondo la patologia e permette al fisioterapista di conoscere meglio il suo paziente. Potrà quindi adattare la sua assistenza in funzione della fluttuazione dei dolori del suo paziente.
Ci sono dei dolori cronici o malattie per le quali il ricorso alla terapia fisica è sconsigliato o inefficace?
Ovviamente ci sono numerose patologie per cui la terapia fisica non sarà utile. Ricordiamo che le visite di terapia fisica sono prescritte dai medici, tocca quindi a loro di decidere dell’utilità o no della terapia fisica in funzione della loro diagnosi.
E voi, avete provato la terapia fisica?
Quali sono stati i vantaggi sulla vostra mobilità?
--
All’incontro del nostro esperto fisioterapista
François Perrin è massaggiatore-fisioterapista a Parigi. Ex atleta professionista, laureato alla Scuola di terapia fisica di Parigi (ADERF), ha conseguito un master in Scienze dello sport (Università Paris Descartes V), François Perrin è stato formato in particolare presso l’Istituto Nazionale dello Sport (INSEP) e il centro di formazione del Paris Saint Germain (PSG) durante diversi anni. Specializzato in traumatologia dello sport, pediatria (bronchiolite), reumatologia, traumatologia, neurologia e pneumonia, fa le sue visite in massaggio-terapia fisica, nel suo studio pluridisciplinare condiviso con un medico generico, un medico psichiatra e una chiropratica.
Cliccare qui per prendere un appuntamento con François Perrin
1 commento
Ti piacerà anche
Covid-19: quali sono gli effetti collaterali dell'indossare una mascherina?
15 mar 2021 • 6 commenti
Quali sono i benefici psicologici dell'interazione con una comunità di pazienti?
30 dic 2020 • 6 commenti