Fagioli, ceci & C. controllano la glicemia regolando l’assorbimento degli zuccheri.
Con il diabete, si sa, la dieta è cruciale. La prima cosa che un medico ci dice, se le analisi del sangue svelano livelli glicemici più alti del dovuto, è di controllare la nostra dieta.
Un aiuto dai legumi
Fagioli, lenticchie, piselli, fave, ceci e compagnia sono molto versatili in cucina e rappresentano un’ottima fonte di proteine vegetali (che dovrebbero rappresentare circa due terzi di tutte le proteine introdotte). Inoltre, sono ricchi di fibre.
Tutti i semi delle leguminose pur contenendo carboidrati sono consigliati poiché, avendo un basso indice glicemico, influenzano modicamente le concentrazioni di glucosio nel sangue. E quindi possono essere consumati senza troppi problemi anche dai diabetici.
I legumi hanno mostrato di contrastare le brusche variazioni di glucosio ematico che sono tra le principali cause dei danni a lungo termine legati alla malattia diabetica.
Una carta vincente in più
Assunti insieme con pasta, riso o patate fanno sì che la componente glucidica di questi ultimi sia assorbita lentamente e gradualmente, con una azione che prosegue anche durante le fasi di digiuno.
In questo modo si evitano non soltanto impennate di glicemia subito dopo il pasto, ma anche eccessivi abbassamenti dei livelli glicemici tra un pasto e l’altro, specie in chi soffre di diabete di tipo 1 e, pertanto, fa uso di insulina.
Ma le loro proprietà salutari non finiscono qui. Se consumati abitualmente – gli esperti consigliano di metterli in tavola almeno tre volte la settimana – riducono anche il colesterolo e i trigliceridi circolanti, svolgendo quindi una azione protettiva su cuore e circolo.
Abbinati a stili di vita sani ed equilibrati
Perfette quindi le zuppe di fagioli, lenticchie o ceci, la pasta e fagioli, il riso con i piselli, o i pisellini con seppie, e tutto gli altri piatti a base di legumi che possiamo elaborare con fantasia anche se, ovviamente, questa alimentazione da sola non basta.
Fare una regolare attività fisica, controllare con costanza i livelli glicemici e seguire l’eventuale terapia prescritta sono altrettante misure indispensabili per gestire correttamente la malattia diabetica.
giupipino
Buon consigliere
giupipino
Ultima attività il 11/03/24 alle 17:06
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Ricompense
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Amico
Il Ministero della Salute in questo importantissimo documento:
http://www.salute.gov.it/imgs/c_17_pubblicazioni_1097_allegato.pdf
afferma che una sana alimentazione dovrebbe prevedere almeno tre pasti settimanali a base di legumi.
Adesso i legumi sono prevalentemente costituiti da carboidrati. Perciò il loro consumo è da consigliarsi o da sconsigliarsi nella dieta di un diabetico? Adriano Panzironi, nel suo utilissimo testo "Vivere 120 anni" (utilissimo al fine di formarsi una base minima di conoscenze relative al funzionamento del corpo umano) ne sconsiglia il consumo.
Per quanto mi riguarda ho scoperto sperimentalmente su me stesso che l'uso di legumi PICCOLI E CON LA BUCCIA SPESSA (come lenticchie, fave giovani e alcune varietà di fagioli) non provoca innalzamento di glicemia, mentre il consumo di legumi con la buccia sottile come i ceci, consumati la sera, provoca un forte innalzamento della glicemia (misurata al mattino a digiuno).
Io penso che ciò sia dovuto al fatto che la natura ha dotato alcuni legumi di una buccia spessa, fatta da cellulosa, allo scopo di consentire ai legumi stessi di poter transitare senza danni attraverso il sistema digerente degli animali. In questo modo la pianta poteva riprodursi, lontano dal luogo di origine, sfruttando gli animali che la mangiavano. Nel sistema digerente umano, avviene qualcosa di simile. Ovvero la presenza della buccia, indigeribile perché formata da cellulosa, rallenta il transito della parte rimanente del legume, fatta da carboidrati, attraverso il sistema digerente, evitando così picchi glicemici.
Qualcuno di voi ha esperienza, o idee, in proposito?