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Sara_B
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Sara_B
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Ultima attività il 14/01/25 alle 10:01
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Convivere con il disturbo bipolare
Ciao a tutti - Perché mi sono iscritto? Cerco un po’ di compagnia
antonio10
Salve, anche io sono bipolare, ho 51 anni e non so mai con chi parlare della mia malattia, spero di trovare delle persone con le quali potersi confrontare a vicenda.Prendo depakin e litio, ma specialmente le fasi depressive sono sempre presenti
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Hopeman
@Maxter il risveglio può essere un momento molto difficile, perché ti si para davanti una giornata che devi affrontare, ma non sai proprio da dove cominciare e ti assale l' ansia insieme alla mancanza di senso.
Ma si può partire lo stesso con convinzione. La sera prima, quando sono più lucido, stabilisco in anticipo la prima cosa che farò l'indomani. Magari è una modesta attività, ma basta a farmi svegliare , sapendo subito cosa devo fare. Se decidi di fare così, sta' tranquillo che quella cosa che hai deciso di fare sarà la prima che ti verrà n mente al risveglio (al posto del vuoto) e ti indurrà anche ad alzarti subito dal letto ; ti darà un motivo per alzarti ;-)
Fa' il primo passo, poi il resto viene
Se fai un passo, trovi per strada la fiducia per fare quello dopo
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Hopeman
La tua scrittura consapevole e sicura mi sembra almeno 3/4 della terapia. Non penso che si possano confrontare le terapie farmacologiche tra persone diverse. Ma la consapevolezza va bene per tutti. I farmaci ci curano, ma non decidono: decidiamo noi.
Per me sono passati 33 anni dal primo episodio. I farmaci sono un po' cambiati, ma io sono cambiato di più. Riesco a riconoscere uno stato ipomaniacale quasi subito, perché oggi con l'esperienza, so cosa devo prendere sul serio; in ordine d'importanza: la riduzione del sonno, i risvegli precoci, l'iperattività, se mi ripropongo o mi assumo troppi impegni, la valutazione dei fattori di stress del periodo.
Il vantaggio primario è nell'accorgersi della virata in alto e così ci si ferma quando è ancora facile e non si sono create complicazioni che produrrebbero ulteriori stimolazioni. Negli stati molto alti dell'umore non ci si accorge di aver preso quota, anzi si vorrebbe volare ancora più in alto.
Ormai sono molti anni che non mi accadono episodi importanti, tali da dover consultare d'urgenza il medico. Chissà quanti episodi , privi di conseguenze, che ho avuto e che ho spento in un paio di giorni , scegliendo di riposare e facendo le opportune rinunce e tagli. In questi casi dico sempre a me stesso: "quando hai capito che c'è un episodio insorgente, ne se già fuori". Poi i farmaci certamente ci aiutano a mantenere il timone.
Spero d'esserti stato d'aiuto
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antonio10
Salve, anche io sono bipolare, ho 51 anni e non so mai con chi parlare della mia malattia, spero di trovare delle persone con le quali potersi confrontare a vicenda.Prendo depakin e litio, ma specialmente le fasi depressive sono sempre presenti
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Hopeman
@Maxter il risveglio può essere un momento molto difficile, perché ti si para davanti una giornata che devi affrontare, ma non sai proprio da dove cominciare e ti assale l' ansia insieme alla mancanza di senso.
Ma si può partire lo stesso con convinzione. La sera prima, quando sono più lucido, stabilisco in anticipo la prima cosa che farò l'indomani. Magari è una modesta attività, ma basta a farmi svegliare , sapendo subito cosa devo fare. Se decidi di fare così, sta' tranquillo che quella cosa che hai deciso di fare sarà la prima che ti verrà n mente al risveglio (al posto del vuoto) e ti indurrà anche ad alzarti subito dal letto ; ti darà un motivo per alzarti ;-)
Fa' il primo passo, poi il resto viene
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Hopeman
La tua scrittura consapevole e sicura mi sembra almeno 3/4 della terapia. Non penso che si possano confrontare le terapie farmacologiche tra persone diverse. Ma la consapevolezza va bene per tutti. I farmaci ci curano, ma non decidono: decidiamo noi.
Per me sono passati 33 anni dal primo episodio. I farmaci sono un po' cambiati, ma io sono cambiato di più. Riesco a riconoscere uno stato ipomaniacale quasi subito, perché oggi con l'esperienza, so cosa devo prendere sul serio; in ordine d'importanza: la riduzione del sonno, i risvegli precoci, l'iperattività, se mi ripropongo o mi assumo troppi impegni, la valutazione dei fattori di stress del periodo.
Il vantaggio primario è nell'accorgersi della virata in alto e così ci si ferma quando è ancora facile e non si sono create complicazioni che produrrebbero ulteriori stimolazioni. Negli stati molto alti dell'umore non ci si accorge di aver preso quota, anzi si vorrebbe volare ancora più in alto.
Ormai sono molti anni che non mi accadono episodi importanti, tali da dover consultare d'urgenza il medico. Chissà quanti episodi , privi di conseguenze, che ho avuto e che ho spento in un paio di giorni , scegliendo di riposare e facendo le opportune rinunce e tagli. In questi casi dico sempre a me stesso: "quando hai capito che c'è un episodio insorgente, ne se già fuori". Poi i farmaci certamente ci aiutano a mantenere il timone.
Spero d'esserti stato d'aiuto
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Melodia
Melodia
Ultima attività il 14/01/25 alle 08:21
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Vicino a un paziente, Disturbo bipolare dal 2025
1 commento pubblicato | 1 nel forum Disturbo bipolare
Ricompense
Esploratore
Ciao a tutti ,
Scrivo qui perché non so più dove sbattere la testa. Mia madre è bipolare, diagnosticata più di 20 anni fa, nonostante tso, cure, trattamenti, lei alterna alti e bassi, una vita instabile, i suoi momenti up lei è solare bella ha mille progetti (anche stravaganti) è un anima libera , quando è down come ben sapete è giù , si sente una nullità ecc. Per via della sua instabilità lei si è ritrova senza casa, e senza esitare l ho accolta 4 mesi fa a casa mia insieme a mio ragazzo e i miei due figli. Lei era all'inizio della depressione, da allora mi occupo di tutto , di tutti e fin qui non ci sono problemi , l' ho sempre fatto. ( Mia madre è una che viene comunque spesso a casa mia per dare una mano con i bambini, quando sta bene è una forza delle natura).
Solo che lei , oltre a essere aggressiva nei miei confronti , mi perseguita psicologicamente, anche con la poca energia che ha, mi dice cattiverie su cattiverie, mi giudica, mi umilia , usa cose che sa su di me (quando sta bene siamo molto vicine e complici ) per rinfacciare cose o ferirmi. So che è spesso la malattia a parlare , ma è diventato veramente pesante psicologicamente, mi ripete tutto il giorno quanto io sia brutta, cattiva, senza amici, disorganizzata, approfitatrice, una brutta mamma ecc. Davanti al mio ragazzo non dice nulla, anzi tende a strafare nei suoi confronti facendomi passare per pazza, la situazione è veramente un incubo per me perché non riesco più a sopportare le sue lamentele, la sua negatività e le sue cattiverie.
Non vuole chiamare il suo psichiatra in francia, non accetta aiuti , secondo lei sono tutti contro di lei ( tende alla paranoia) , mi dice che vorrebbe andare via perché nei suoi momenti di lucidità si rende conto che è invivibile ma lo dice da 3 mesi e poi non sa dove andare e con quale energia
Ecco sono diventata insensibile, pur di non litigare più o non prendere sul personale le sue cattiverie, mi sono dovuto proteggere per ignorare le cose terribili che mi diceva, non riesco più a provare il minimo amore nel suoi confronti. Non la sopporto più.
Sento che dovrei mandarla via ma per andare dove ? Sono combattuta tra la mia rabbia e il fatto che sono davvero arrivata al mio limite ( e per esperienza ho davvero tanta pazienza) e il senso di colpa di sapere che la lascerò andare via con il rischio che non saprà dove andrà ( lei poi tende a sparire e non rispondere nemmeno al telefono )..
Mi dispiace per il romanzo, qualcuno ha un esperienza simile? Mi sento davvero sovrafatta dalla situazione. Vi ringrazio di avermi letta.