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Relazione con un ragazzo bipolare
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Sara_B
Animatrice della communityBuon consigliere
Sara_B
Animatrice della community
Ultima attività il 03/02/25 alle 15:33
Iscritto nel 2022
1.139 commenti pubblicati | 40 nel forum Disturbo bipolare
71 delle sue risposte sono state utili ai membri
Ricompense
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Indagine
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Convivere con il disturbo bipolare
Ciao a tutti - Perché mi sono iscritto? Cerco un po’ di compagnia
antonio10
Salve, anche io sono bipolare, ho 51 anni e non so mai con chi parlare della mia malattia, spero di trovare delle persone con le quali potersi confrontare a vicenda.Prendo depakin e litio, ma specialmente le fasi depressive sono sempre presenti
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Hopeman
@Maxter il risveglio può essere un momento molto difficile, perché ti si para davanti una giornata che devi affrontare, ma non sai proprio da dove cominciare e ti assale l' ansia insieme alla mancanza di senso.
Ma si può partire lo stesso con convinzione. La sera prima, quando sono più lucido, stabilisco in anticipo la prima cosa che farò l'indomani. Magari è una modesta attività, ma basta a farmi svegliare , sapendo subito cosa devo fare. Se decidi di fare così, sta' tranquillo che quella cosa che hai deciso di fare sarà la prima che ti verrà n mente al risveglio (al posto del vuoto) e ti indurrà anche ad alzarti subito dal letto ; ti darà un motivo per alzarti ;-)
Fa' il primo passo, poi il resto viene
Se fai un passo, trovi per strada la fiducia per fare quello dopo
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Hopeman
La tua scrittura consapevole e sicura mi sembra almeno 3/4 della terapia. Non penso che si possano confrontare le terapie farmacologiche tra persone diverse. Ma la consapevolezza va bene per tutti. I farmaci ci curano, ma non decidono: decidiamo noi.
Per me sono passati 33 anni dal primo episodio. I farmaci sono un po' cambiati, ma io sono cambiato di più. Riesco a riconoscere uno stato ipomaniacale quasi subito, perché oggi con l'esperienza, so cosa devo prendere sul serio; in ordine d'importanza: la riduzione del sonno, i risvegli precoci, l'iperattività, se mi ripropongo o mi assumo troppi impegni, la valutazione dei fattori di stress del periodo.
Il vantaggio primario è nell'accorgersi della virata in alto e così ci si ferma quando è ancora facile e non si sono create complicazioni che produrrebbero ulteriori stimolazioni. Negli stati molto alti dell'umore non ci si accorge di aver preso quota, anzi si vorrebbe volare ancora più in alto.
Ormai sono molti anni che non mi accadono episodi importanti, tali da dover consultare d'urgenza il medico. Chissà quanti episodi , privi di conseguenze, che ho avuto e che ho spento in un paio di giorni , scegliendo di riposare e facendo le opportune rinunce e tagli. In questi casi dico sempre a me stesso: "quando hai capito che c'è un episodio insorgente, ne se già fuori". Poi i farmaci certamente ci aiutano a mantenere il timone.
Spero d'esserti stato d'aiuto
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Convivere con il disturbo bipolare
Ciao a tutti - Perché mi sono iscritto? Cerco un po’ di compagnia
antonio10
Salve, anche io sono bipolare, ho 51 anni e non so mai con chi parlare della mia malattia, spero di trovare delle persone con le quali potersi confrontare a vicenda.Prendo depakin e litio, ma specialmente le fasi depressive sono sempre presenti
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Hopeman
@Maxter il risveglio può essere un momento molto difficile, perché ti si para davanti una giornata che devi affrontare, ma non sai proprio da dove cominciare e ti assale l' ansia insieme alla mancanza di senso.
Ma si può partire lo stesso con convinzione. La sera prima, quando sono più lucido, stabilisco in anticipo la prima cosa che farò l'indomani. Magari è una modesta attività, ma basta a farmi svegliare , sapendo subito cosa devo fare. Se decidi di fare così, sta' tranquillo che quella cosa che hai deciso di fare sarà la prima che ti verrà n mente al risveglio (al posto del vuoto) e ti indurrà anche ad alzarti subito dal letto ; ti darà un motivo per alzarti ;-)
Fa' il primo passo, poi il resto viene
Se fai un passo, trovi per strada la fiducia per fare quello dopo
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Hopeman
La tua scrittura consapevole e sicura mi sembra almeno 3/4 della terapia. Non penso che si possano confrontare le terapie farmacologiche tra persone diverse. Ma la consapevolezza va bene per tutti. I farmaci ci curano, ma non decidono: decidiamo noi.
Per me sono passati 33 anni dal primo episodio. I farmaci sono un po' cambiati, ma io sono cambiato di più. Riesco a riconoscere uno stato ipomaniacale quasi subito, perché oggi con l'esperienza, so cosa devo prendere sul serio; in ordine d'importanza: la riduzione del sonno, i risvegli precoci, l'iperattività, se mi ripropongo o mi assumo troppi impegni, la valutazione dei fattori di stress del periodo.
Il vantaggio primario è nell'accorgersi della virata in alto e così ci si ferma quando è ancora facile e non si sono create complicazioni che produrrebbero ulteriori stimolazioni. Negli stati molto alti dell'umore non ci si accorge di aver preso quota, anzi si vorrebbe volare ancora più in alto.
Ormai sono molti anni che non mi accadono episodi importanti, tali da dover consultare d'urgenza il medico. Chissà quanti episodi , privi di conseguenze, che ho avuto e che ho spento in un paio di giorni , scegliendo di riposare e facendo le opportune rinunce e tagli. In questi casi dico sempre a me stesso: "quando hai capito che c'è un episodio insorgente, ne se già fuori". Poi i farmaci certamente ci aiutano a mantenere il timone.
Spero d'esserti stato d'aiuto
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lavanda12
lavanda12
Ultima attività il 03/02/25 alle 15:25
Iscritto nel 2025
Vicino a un paziente, Disturbo bipolare dal 2025
1 commento pubblicato | 1 nel forum Disturbo bipolare
Ricompense
Esploratore
Ciao a tutti,
cerco di spiegare brevemente ciò che mi attanaglia sperando di avere un confronto.
Sto con un ragazzo da ormai quasi 4 anni, fin dall'inizio lui mi ha subito detto di essere stato male in passato con episodi psicotici, ma che stava molto meglio e così è stato in realtà.
Fino a 2 anni fa quando ha avuto ancora episodi di quel genere, che da li in poi si sono piano piano attenuati, da allora continua a prendere psicofarmaci, e vedere regolarmente psichiatra e psicologo.
Per non si sa quale motivo non è mai venuto fuori cosa avesse realmente, per incompetenza o per altro, non so.
Sta di fatto che da poco, da un'altra psichiatra, gli è stato diagnosticato il disturbo bipolare.
Mi sono informata su questo disturbo e ho letto pareri contrastanti e in molti casi mi sono spaventata e lo sono tutt'ora.
Lui con me è sempre stato dolcissimo, io lo amo molto, non abbiamo mai avuto litigi, non è un tipo irascibile, discutiamo sempre con calma, anzi il piu delle volte sono io che forse ho scatti d'ira quando sono arrabbiata, ha fasi depressive che durano pochi giorni e fasi maniacali onestamente non le vedo tali, non fa mai niente di esagerato o altro.
Ma io sono spaventata ragazzi, forse è stata la diagnosi, ma a me ha scioccato, lui è sollevato nel sapere cos'ha, ma io ora sono piu spaventata che mai.
Abbiamo in programma di convivere, di fare una famiglia, dei figli, ma non ne sono piu cosi tanto sicura.
In piu attualmente anche io non sto molto bene, per altri problemi e a breve avrò un primo appuntamento con una psicologa, e spero di riuscire a venirne a capo.
Ho paura, questa è la verità, penso di amarlo, ma allo stesso tempo non voglio rovinarmi la vita, ho la costante paura che peggiori, che ritorni nello stato di due anni fa.
Grazie.