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Pazienti Disturbo bipolare
Stress e disturbo bipolare
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Riccardo1984
Buon consigliere
Riccardo1984
Ultima attività il 05/10/24 alle 11:08
Iscritto nel 2022
115 commenti pubblicati | 26 nel forum Disturbo bipolare
7 delle sue risposte sono state utili ai membri
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Amico
È proprio quello che io non riesco a fare.Sto bene solo quando sono occupato e mi do da fare.Quando faccio una cosa la devo fare bene,qualunque cosa sia.
Il problema è che in quest’ultimo periodo sono davvero andato oltre e in queste ultime settimane sono KO
A lavoro nessuno sa nulla della mia patologia e mi scoccia tantissimo il fatto che mi sono dovuto mettere in malattia per una settimana (mal di schiena) perché sono tornato ad essere uno zombie
Che malattia di merda!
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Riccardo
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Hopeman
Buon consigliere
Hopeman
Ultima attività il 18/11/24 alle 14:08
Iscritto nel 2023
389 commenti pubblicati | 65 nel forum Disturbo bipolare
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Amico
@Riccardo1984 ciao Riccardo. Avere da fare si, ma dipende da cosa fare e con quali ritmi.
Da molti anni ho adottato una misura semplice; valutare l'impegno o i troppi impegni e non chiedere troppo a me stesso. Vuol dire: essere attivi va bene, purché una parte delle attività sia leggera ci siano sufficienti pause. Evitare i ritmi serrati.
Quando si cominciano a presentare dei segnali critici, uno dei quali è proprio l'iperattività, è ancora possibile modulare gli impegni e rientrare a livelli accettabili in uno o due giorni. Dopo è più difficile, anche perché possiamo aver preso impegni con altre persone ed è quindi più difficoltoso ridurre, rinunciare o rinviare.
Qualsiasi cosa decidiamo di fare è meglio lasciarci sempre un margine comodo, nonché la possibilità di tornare indietro
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Convivere con il disturbo bipolare
Ciao a tutti - Perché mi sono iscritto? Cerco un po’ di compagnia
antonio10
Salve, anche io sono bipolare, ho 51 anni e non so mai con chi parlare della mia malattia, spero di trovare delle persone con le quali potersi confrontare a vicenda.Prendo depakin e litio, ma specialmente le fasi depressive sono sempre presenti
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Hopeman
@Maxter il risveglio può essere un momento molto difficile, perché ti si para davanti una giornata che devi affrontare, ma non sai proprio da dove cominciare e ti assale l' ansia insieme alla mancanza di senso.
Ma si può partire lo stesso con convinzione. La sera prima, quando sono più lucido, stabilisco in anticipo la prima cosa che farò l'indomani. Magari è una modesta attività, ma basta a farmi svegliare , sapendo subito cosa devo fare. Se decidi di fare così, sta' tranquillo che quella cosa che hai deciso di fare sarà la prima che ti verrà n mente al risveglio (al posto del vuoto) e ti indurrà anche ad alzarti subito dal letto ; ti darà un motivo per alzarti ;-)
Fa' il primo passo, poi il resto viene
Se fai un passo, trovi per strada la fiducia per fare quello dopo
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Hopeman
La tua scrittura consapevole e sicura mi sembra almeno 3/4 della terapia. Non penso che si possano confrontare le terapie farmacologiche tra persone diverse. Ma la consapevolezza va bene per tutti. I farmaci ci curano, ma non decidono: decidiamo noi.
Per me sono passati 33 anni dal primo episodio. I farmaci sono un po' cambiati, ma io sono cambiato di più. Riesco a riconoscere uno stato ipomaniacale quasi subito, perché oggi con l'esperienza, so cosa devo prendere sul serio; in ordine d'importanza: la riduzione del sonno, i risvegli precoci, l'iperattività, se mi ripropongo o mi assumo troppi impegni, la valutazione dei fattori di stress del periodo.
Il vantaggio primario è nell'accorgersi della virata in alto e così ci si ferma quando è ancora facile e non si sono create complicazioni che produrrebbero ulteriori stimolazioni. Negli stati molto alti dell'umore non ci si accorge di aver preso quota, anzi si vorrebbe volare ancora più in alto.
Ormai sono molti anni che non mi accadono episodi importanti, tali da dover consultare d'urgenza il medico. Chissà quanti episodi , privi di conseguenze, che ho avuto e che ho spento in un paio di giorni , scegliendo di riposare e facendo le opportune rinunce e tagli. In questi casi dico sempre a me stesso: "quando hai capito che c'è un episodio insorgente, ne se già fuori". Poi i farmaci certamente ci aiutano a mantenere il timone.
Spero d'esserti stato d'aiuto
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Convivere con il disturbo bipolare
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antonio10
Salve, anche io sono bipolare, ho 51 anni e non so mai con chi parlare della mia malattia, spero di trovare delle persone con le quali potersi confrontare a vicenda.Prendo depakin e litio, ma specialmente le fasi depressive sono sempre presenti
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Hopeman
@Maxter il risveglio può essere un momento molto difficile, perché ti si para davanti una giornata che devi affrontare, ma non sai proprio da dove cominciare e ti assale l' ansia insieme alla mancanza di senso.
Ma si può partire lo stesso con convinzione. La sera prima, quando sono più lucido, stabilisco in anticipo la prima cosa che farò l'indomani. Magari è una modesta attività, ma basta a farmi svegliare , sapendo subito cosa devo fare. Se decidi di fare così, sta' tranquillo che quella cosa che hai deciso di fare sarà la prima che ti verrà n mente al risveglio (al posto del vuoto) e ti indurrà anche ad alzarti subito dal letto ; ti darà un motivo per alzarti ;-)
Fa' il primo passo, poi il resto viene
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Hopeman
La tua scrittura consapevole e sicura mi sembra almeno 3/4 della terapia. Non penso che si possano confrontare le terapie farmacologiche tra persone diverse. Ma la consapevolezza va bene per tutti. I farmaci ci curano, ma non decidono: decidiamo noi.
Per me sono passati 33 anni dal primo episodio. I farmaci sono un po' cambiati, ma io sono cambiato di più. Riesco a riconoscere uno stato ipomaniacale quasi subito, perché oggi con l'esperienza, so cosa devo prendere sul serio; in ordine d'importanza: la riduzione del sonno, i risvegli precoci, l'iperattività, se mi ripropongo o mi assumo troppi impegni, la valutazione dei fattori di stress del periodo.
Il vantaggio primario è nell'accorgersi della virata in alto e così ci si ferma quando è ancora facile e non si sono create complicazioni che produrrebbero ulteriori stimolazioni. Negli stati molto alti dell'umore non ci si accorge di aver preso quota, anzi si vorrebbe volare ancora più in alto.
Ormai sono molti anni che non mi accadono episodi importanti, tali da dover consultare d'urgenza il medico. Chissà quanti episodi , privi di conseguenze, che ho avuto e che ho spento in un paio di giorni , scegliendo di riposare e facendo le opportune rinunce e tagli. In questi casi dico sempre a me stesso: "quando hai capito che c'è un episodio insorgente, ne se già fuori". Poi i farmaci certamente ci aiutano a mantenere il timone.
Spero d'esserti stato d'aiuto
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Hopeman
Buon consigliere
Hopeman
Ultima attività il 18/11/24 alle 14:08
Iscritto nel 2023
389 commenti pubblicati | 65 nel forum Disturbo bipolare
69 delle sue risposte sono state utili ai membri
Ricompense
Buon consigliere
Partecipante
Messaggero
Esploratore
Amico
Lo stress non fa bene a nessuno, ma per il disturbo bipolare ci vuole una considerazione in più.
Lo stress , alla fine, non produce stanchezza e voglia di riposo, ma rischia di produrre altra attivazione che può indurre ad assumersi ulteriori impegni che produrranno altro stress.
Da tempo seguo questa regola: controllo lo stress, semplicemente evitando di aggiungerne dell'altro. A un certo punto mi fermo.