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Pazienti Tumore
Alimentazione: Adi, occhio a diete vegetariane in pazienti oncologici
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Barbara63
Buon consigliere
Barbara63
Ultima attività il 19/11/24 alle 06:55
Iscritto nel 2015
14 commenti pubblicati | 3 nel forum Tumore
Ricompense
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Amico
Concordo pienamente, soprattutto pensando alle truffe che vengono scoperte sui cosiddetti prodotti 'bío' scaduti e adulterati. Cerco di alimentarmi consapevolmente, ma lo facevo anche prima di ammalarmi....
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b.
Chaira
Chaira
Ultima attività il 27/01/16 alle 01:28
Iscritto nel 2016
3 commenti pubblicati | 1 nel forum Tumore
Ricompense
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Esploratore
Io ho iniziato il totale rifiuto della carne durante la Chemio....
Poi sotto consiglio del senologo e tre oncologi non l'ho più reinserita nella mia dieta eliminando anzi anche latte e derivati....
Mai avuto nessun deficit ....peso ben 88 kg...
Con la giusta documentazione ...dibattiti...pubblicazioni....non si incappa in nessun problema
Barbara63
Buon consigliere
Barbara63
Ultima attività il 19/11/24 alle 06:55
Iscritto nel 2015
14 commenti pubblicati | 3 nel forum Tumore
Ricompense
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Amico
Il problema non è il peso. Il peso è determinato dall'apporto calorico. Il problema è la qualità degli elementi introdotti con l'alimentazione e il loro bilanciamento. Cosa che è difficile da gestire già in partenza, ma se poi acquistiamo a peso d'oro alimenti-porcheria... Siamo fritti. Io propenso per poco, più sano possibile, più vario possibile, con consapevolezza di grassi, vitamine, sali minerali, proteine e carboidrati. Non amo la carne. Ne mangio poca, poca. Non amo latte formaggi e uova. Non vivo di prodotti alla moda e di provenienza ignota... e data la delicatezza del problema, non mi sento di indicare una strada a nessuno! Ma una riflessione si.
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b.
Ex membro
Grazie @Chaira , grazie @Barbara63 , nel pubblicare l'articolo l'obiettivo era gisutamente stimolare il dibattito e non dare un indicazione terapeutica, solo il vostro medico è abilitato a farlo. Trovo tuttavia interessante sapere che alcune persone affette da problemi oncologici hanno continuato con la loro dieta vegetarianasenza avere problemi. L'importante resta comunque l'equilibrio degli apporti. A presto grazie Francesco
Barbara63
Buon consigliere
Barbara63
Ultima attività il 19/11/24 alle 06:55
Iscritto nel 2015
14 commenti pubblicati | 3 nel forum Tumore
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Amico
Oh si! Credo fermamente che la consapevolezza alimentare dovrebbe riguardare tutti e sempre.
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b.
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Indagine
Indagine
I membri partecipano anche...
Brunina
@Plastada anche a me è comparsa una recidiva dopo 12 mesi di mantenimento con Parp inibitore, si tratta di un linfonodo sulla doccia colico-peritoniale. Sono in cura al Policlinico Gemelli ed il Prof Scambia ha deciso di intervenire chirurgicamente a breve. Spero vada tutto bene, a me ed a tutte voi ! ☘️🤞☘️🤞☘️
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nicoletta.menzella-1963
@angelo59 purtroppo il mio caso è in peggioramento, sebbene la cura con Gemcitabina ha fatto scendere il marcatore, alcuni linfonodi sono risultati resistenti alla cura e la loro dimensione non è ridotta. Poi oltre alla PET ho fatto una TAC e all'encefalo sono risultati delle lesioni che adesso cerchiamo di combattere con radioterapia. Subito dopo ci co consulteremo con il Gemelli per stabilire la terapia x i linfonodi resistenti e che Dio me la mandi buona
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Brunina
@Plastada anche a me è comparsa una recidiva dopo 12 mesi di mantenimento con Parp inibitore, si tratta di un linfonodo sulla doccia colico-peritoniale. Sono in cura al Policlinico Gemelli ed il Prof Scambia ha deciso di intervenire chirurgicamente a breve. Spero vada tutto bene, a me ed a tutte voi ! ☘️🤞☘️🤞☘️
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nicoletta.menzella-1963
@angelo59 purtroppo il mio caso è in peggioramento, sebbene la cura con Gemcitabina ha fatto scendere il marcatore, alcuni linfonodi sono risultati resistenti alla cura e la loro dimensione non è ridotta. Poi oltre alla PET ho fatto una TAC e all'encefalo sono risultati delle lesioni che adesso cerchiamo di combattere con radioterapia. Subito dopo ci co consulteremo con il Gemelli per stabilire la terapia x i linfonodi resistenti e che Dio me la mandi buona
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Ex membro
Quando si parla di diete vegetariane e tumori è fondamentale tenere distinti due livelli: preventivo se si parla a soggetti sani, clinico se a persone già affette da patologie oncologiche. Quest'ultime, infatti, se informate scorrettamente e non seguite nell'alimentazione da professionisti del settore, possono peggiorare il proprio stato di salute incorrendo il più delle volte in stati di malnutrizione calorico proteica, perché spinti dal timore di ingerire qualsiasi tipo di alimento di origine animale.
A distanza di due mesi dal parere emesso dall'Oms sulla cancerogenicità delle carni lavorate, l'Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica torna sull'argomento alimentazione e tumori, durante il XVI Corso nazionale a Roma, con l'obiettivo di fare chiarezza sia in termini di prevenzione che dal punto di vista clinico, sulla confusione generale sollevata dai media attorno al tema del vegetarianismo.
In questi ultimi mesi - dichiarano gli esperti Adi - ci siamo trovati più volte di fronte a pazienti oncologici disorientati perché non sapevano più cosa fosse sano o dannoso per il loro organismo e se eliminare del tutto la carne dalla loro alimentazione. Il paziente oncologico è già di per sé una persona confusa e con poche certezze, messaggi scorretti o superficiali possono metterlo ancora più in difficoltà e in pericolo. Se non opportunamente gestiti da specialisti del settore, i regimi dietetici di tipo vegetariano e in particolar modo quello vegano possono dare origine nel paziente a importanti deficit nutrizionali, soprattutto a carico di proteine, acidi grassi omega tre, calcio, ferro e cobalamina.
Dall'analisi degli studi epidemiologici condotti sino a oggi sul rapporto fra vegetarianismo e cancro non sono emersi, secondo Adi, vantaggi in termini di mortalità, anzi si registrano significative perdite di peso che nei pazienti oncologici possono comportare un aumentato rischio di diventare malnutriti e di conseguenza esporsi a un tasso di infezioni più alto, incorrere in complicanze post operatorie e addirittura ridurre la tolleranza e la risposta ai trattamenti radio-chemioterapici.
Dopo il parere dell'Oms abbiamo assistito a una sorta di processo di demonizzazione della carne, come alimento da bandire dalle nostre tavole - concludono gli specialisti Adi - ciò che preoccupa però non è l'alimento in sé, ma le porzioni consumate, la frequenza e la quantità di nitriti e nitrati presenti nelle carni conservate che si trasformano in nitrosammine dannose per la nostra salute.
In termini di prevenzione si raccomanda quindi di modificare gradualmente la propria alimentazione consumando cereali integrali, frutta e verdura e sostituendo le proteine della carne in modo corretto con pesce, uova, latticini a ridotto contenuto di grassi e soprattutto legumi. Diversamente, in termini di terapia clinica bisogna sempre stare attenti nei pazienti oncologici a non fomentare false speranze e facili allarmismi dannosi per la loro salute.
Focus.it