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Tumori, caccia alle cellule “ghiro” per snidare la malattia dopo la chemioterapia
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barbara56
barbara56
Ultima attività il 08/12/19 alle 14:22
Iscritto nel 2018
2 commenti pubblicati | 1 nel forum Tumore
Ricompense
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Esploratore
Buongiorno sono una signora ligure , affetta da adenocarcinoma polmonare. Premetto che non ho mai fumato, sono astemia e ho sempre seguito la dieta mediterranea . Da un'indagine molecolare si e' scoperto la mutazione di un gene:EGFR. Per questo non faccio chemioterapia ma assumo il farmaco biologico: Giotrif. Qualcuno sa dirmi qualcosa in piu' in merito?
Baptiste
Buon consigliere
Baptiste
Ultima attività il 01/10/24 alle 09:36
Iscritto nel 2016
5.442 commenti pubblicati | 130 nel forum Tumore
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Indagine
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Brunina
@Plastada anche a me è comparsa una recidiva dopo 12 mesi di mantenimento con Parp inibitore, si tratta di un linfonodo sulla doccia colico-peritoniale. Sono in cura al Policlinico Gemelli ed il Prof Scambia ha deciso di intervenire chirurgicamente a breve. Spero vada tutto bene, a me ed a tutte voi ! ☘️🤞☘️🤞☘️
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nicoletta.menzella-1963
@angelo59 purtroppo il mio caso è in peggioramento, sebbene la cura con Gemcitabina ha fatto scendere il marcatore, alcuni linfonodi sono risultati resistenti alla cura e la loro dimensione non è ridotta. Poi oltre alla PET ho fatto una TAC e all'encefalo sono risultati delle lesioni che adesso cerchiamo di combattere con radioterapia. Subito dopo ci co consulteremo con il Gemelli per stabilire la terapia x i linfonodi resistenti e che Dio me la mandi buona
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Brunina
@Plastada anche a me è comparsa una recidiva dopo 12 mesi di mantenimento con Parp inibitore, si tratta di un linfonodo sulla doccia colico-peritoniale. Sono in cura al Policlinico Gemelli ed il Prof Scambia ha deciso di intervenire chirurgicamente a breve. Spero vada tutto bene, a me ed a tutte voi ! ☘️🤞☘️🤞☘️
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nicoletta.menzella-1963
@angelo59 purtroppo il mio caso è in peggioramento, sebbene la cura con Gemcitabina ha fatto scendere il marcatore, alcuni linfonodi sono risultati resistenti alla cura e la loro dimensione non è ridotta. Poi oltre alla PET ho fatto una TAC e all'encefalo sono risultati delle lesioni che adesso cerchiamo di combattere con radioterapia. Subito dopo ci co consulteremo con il Gemelli per stabilire la terapia x i linfonodi resistenti e che Dio me la mandi buona
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Baptiste
Buon consigliere
Baptiste
Ultima attività il 01/10/24 alle 09:36
Iscritto nel 2016
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Ricompense
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A questa nuova pagina della lotta contro i tumori, già considerata importantissima dagli esperti, è dedicato il convegno che si apre oggi a Montreal, in Canada.
La battaglia della ricerca contro i tumori fa un altro passo avanti. C’è una nuova strategia allo studio per snidare i tumori dopo la chemioterapia: si cercano le cellule “ghiro”, cioè le cellule tumorali che si addormentano senza dare apparentemente segnali della loro esistenza, ma che risvegliandosi generano metastasi, provocando ricadute nella malattia.
Le cellule dormienti si staccano da un tumore nella fase iniziale di sviluppo e viaggiano attraverso i vasi sanguigni verso nuovi siti del corpo. Appena trovano un ‘nascondiglio’ si mettono in letargo, fino a quando un interruttore, ancora sconosciuto, le ‘risveglia’. Solo allora iniziano a dividersi e formano un nuovo tumore.
Per Ilaria Malanchi, del britannico The Francis Crick Institute che presenterà la sua ricerca in Canada, la sfida è duplice: “Bisogna capire – ha detto all’Ansa – che cosa può portare al risveglio delle cellule dormienti e da cosa dipendono per sopravvivere mentre sono in quello stato”. Per esempio la ricercatrice ha scoperto che la sopravvivenza delle cellule tumorali dipende da cambiamenti indotti nelle cellule del tessuto normale che le circondano e che diventano parte integrante della crescita tumorale. Scovare le cellule silenti, “è un cambiamento importante del nostro approccio” ha rilevato Fabrizio d’Adda di Fagagna, dell’Istituto FIRC di Oncologia Molecolare (Ifom) e del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). “Dopo aver controllato il tumore iniziale – ha aggiunto – ci permette di andare al livello successivo, cioè controllare gli eventi secondari scatenati da queste cellule”.
Il Fatto Quotidiano