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Alessitimia: l'incapacità di identificare ed esprimere le proprie emozioni

Pubblicata il 26 dic 2023 • Da Candice Salomé

Per sentirsi vivi e per instaurare delle relazioni, è necessario provare varie emozioni. Tuttavia, alcune persone hanno difficoltà a identificare ed esprimere le proprie emozioni. Questo fenomeno è noto come "alessitimia".

Che cos'è l'alessitimia? Quali sono le sue cause e come si manifesta? È possibile risolvere questa problematica?

Ve ne parliamo nel nostro articolo!

Alessitimia: l'incapacità di identificare ed esprimere le proprie emozioni

Che cos'è l'alessitimia?

Il termine "alessitimia" è stato introdotto in medicina nel 1972 dallo psichiatra Peter E. Sifneos. All'epoca, l'alessitimia si riferiva principalmente alle persone che avevano difficoltà a esprimere a parole il sentimento dell'amore. Solo in seguito il termine "alessitimia" è stato esteso alle persone che avevano difficoltà a riconoscere le proprie emozioni a livello generale.

L'alessitimia è un disturbo della regolazione emotiva, ampiamente osservato nelle malattie psicosomatiche. Colpisce circa il 10% della popolazione mondiale e si manifesta più spesso negli uomini che nelle donne. L’alessitimia consiste nella difficoltà di un individuo a riconoscere le proprie emozioni e a esprimerle a parole.

Un individuo affetto da alessitimia vive quotidianamente numerose complicazioni legate all’incapacità di riconoscere le proprie emozioni. Per esempio, una mancanza di empatia o di sensibilità può portare nel tempo a una bassa autostima e a una situazione di isolamento.

Quali sono i sintomi dell'alessitimia? 

Difficoltà a riconoscere le proprie emozioni

Chi soffre di alessitimia ha difficoltà a identificare le proprie emozioni, siano esse piacevoli o spiacevoli. Emozioni come la tristezza, la gioia, la rabbia o la paura sono termini ben noti per via della loro definizione e dei contesti a cui vengono associate. Ma per chi è affetto da alessitimia è difficile fare un collegamento tra il proprio stato d’animo e l'emozione associata.

Un focus sull'esterno

Aumento della frequenza cardiaca, sudorazione eccessiva, tensione muscolare... Questi segnali spesso riflettono uno specifico stato interiore: ad esempio rabbia, paura, ansia. L'attenzione delle persone alessitimiche si concentra esclusivamente su questi segni esterni, che diventano gli unici indicatori del loro stato interiore. Di conseguenza, questi individui riescono a sviluppare a riconoscere in modo più fine tutti gli stimoli esterni, siano essi causati dal proprio corpo o dall'ambiente.

Le persone affette da alessitimia hanno anche una maggiore tendenza a sviluppare disturbi somatici come eczemi, ipertensione, disturbi alimentari o digestivi, poiché il legame con le emozioni risulta alterato.

Mancanza di empatia

Le persone affette da alessitimia presentano una significativa mancanza di empatia. Questa può essere una delle critiche più frequenti rivolte alle persone con alessitimia. È tuttavia possibile che la carica emotiva dell'interlocutore possa essere percepita attraverso il suo linguaggio del corpo e le parole che usa. Ma è difficile per le persone affette da alessitimia decifrare l'emozione in gioco.

Comunicazione verbale limitata

Le persone con alessitimia sono spesso percepite come persone che parlano poco, sono troppo serie e tendono a limitare le loro interazioni con gli altri.

Tuttavia, questi atteggiamenti sono principalmente legati a una limitazione della comunicazione verbale. La persona colpita da alessitimia spesso non ha le parole per descrivere una situazione o raccontare un evento, rendendo difficile esprimere pienamente i propri pensieri a chi le sta vicino. Questo può creare una barriera tra l'individuo e le persone vicine, proprio a causa della mancanza di capacità di comunicazione, che a volte porta all'isolamento.

Scarsa capacità di introspezione

L'analisi dei propri sentimenti è estremamente difficile per gli alessitimici, poiché non sono in grado di identificare e descrivere le proprie emozioni, e questo rende l'introspezione molto complicata per loro. Questi individui sono disconnessi dai loro bisogni profondi e dai loro desideri reali.

Altri elementi importanti dell’alessitimia sono:

  • Difficoltà a creare relazioni con gli altri;
  • Volontà di evitare il più possibile il conflitto ma, se la situazione degenera, tendenza a reagire in modo eccessivo;
  • Mancanza di immaginazione, creatività, umorismo e flessibilità.

Quali sono le cause dell'alessitimia?

L'alessitimia deriva da una combinazione di disturbi neuropsicologici e psicologici. Le cause sono multifattoriali, ma le loro origini risalgono principalmente all'infanzia e alle carenze dello sviluppo precoce.

Esistono due tipi di alessitimia: primaria e secondari:

  • L'alessitimia primaria deriva da un trauma infantile o da interazioni negative con chi si occupa del bambino. Si ritiene inoltre che sia un tratto di personalità geneticamente determinato, che si pensa influisca sulla struttura e sulla funzione di alcune regioni cerebrali.
  • L'alessitimia secondaria è legata a un evento traumatico. Si tratta di un meccanismo di difesa in cui l'individuo cerca di proteggersi allontanandosi dalle proprie emozioni, evitando così di soffrire e di confrontarsi con ciò che ha vissuto.

Come viene diagnosticata l'alessitimia?

L'alessitimia non è ancora riconosciuta dalle classificazioni ufficiali delle malattie. Tuttavia, può essere diagnosticata utilizzando diversi sistemi di misurazione:

  • La Toronto Alexithymia Scale 20, un questionario che deve essere compilato dal paziente e che valuta le difficoltà nell'identificare e descrivere i sentimenti e la capacità di interagire con gli altri.
  • Il Bermond-Vorst Alexithymia Questionnaire, che aggiunge due sfaccettature affettive per misurare la mancanza di capacità immaginativa e la mancanza di emotività.
  • Colloqui clinici semi-strutturati basati sullo stesso principio dei questionari.

Lo scopo di questi strumenti è quello di determinare in che misura un individuo mostra o meno tratti alessitimici e se supera una certa soglia che lo qualifica come alessitimico. Sulla base di questi risultati, una risonanza magnetica può essere utilizzata per identificare eventuali alterazioni dei substrati neurali coinvolti nell'alessitimia.

Come viene trattata l'alessitimia?

È una condizione neuropsicologica e psicologica che richiede una psicoterapia.

Tuttavia, i clinici ritengono che trattare l'alessitimia non sia facile. Poiché il successo della psicoterapia dipende dalla capacità di introspezione del paziente, dall'interesse per il suo funzionamento psicologico e dalla conoscenza dei suoi stati emotivi, è difficile lavorare efficacemente con gli individui alessitimici perché mancano proprio di queste abilità.

Infatti, l'obiettivo principale dello psicoterapeuta sarà quello di far uscire il paziente dal suo silenzio emotivo. Si tratterà di riassegnare gradualmente un linguaggio che associa le emozioni alle sensazioni fisiche del paziente e alle situazioni vissute.

Gradualmente, il paziente imparerà a esprimere tutte le proprie emozioni, a rappresentarle e ad ascoltare il proprio corpo.

Lo psicoterapeuta aiuta in questa ricostruzione e nella gestione di queste nuove sensazioni.

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Autore: Candice Salomé, Redattrice di Salute

Creatrice di contenuti presso Carenity, Candice è specializzata nella scrittura di articoli sulla salute. Ha un interesse particolare nei campi della psicologia, del benessere e dello sport. 

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