Attività fisica, l'Oms detta le 'dosi' minime per la salute
Pubblicata il 10 apr 2016
L'Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda agli adulti circa 20 minuti di attività fisica al giorno e ai giovani almeno un'ora. Le più pigre sono le ragazzine. American Heart Association: le sette regole d'oro 'salva-cuore'.
Il segreto per godere di una buona salute è nascosto in circa 20 minuti di attività aerobica al giorno, per un totale di 150 minuti a settimana. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) lo raccomanda nella "Strategia per l'attività fisica OMS-2016-2020". L'Oms insieme alla Uisp-Unione Italiana Sport consiglia ad anziani e adolescenti, di fare attività fisica moderata o intensa a seconda della fasce d'età.
I più prigri, non si direbbe, sono le giovani, di età compresa tra gli undici e quindici anni: "fanno registrare un aumento della sedentarietà", scrive l'Oms.
Lo stesso ministro della Salute Beatrice Lorenzin ne ribadisce i benefici: "Uno stile di vita sano è l'obiettivo del Ministero della Salute e di tutti i paesi moderni come l'Italia, mangiare bene e avere comportamenti corretti ci permettono di vivere a lungo, ma bisogna farlo sin dalla gestazione in modo da prevenire obesità nei fanciulli. In tutte queste azioni che mettiamo in campo, l'attività fisica deve fare parte della vita dei giovani come formazione ed educazione".
Il documento dell'Oms definisce i livelli di attività fisica raccomandati per tre gruppi di età: giovani (5-17 anni), adulti (18-64) e anziani (dai 65 anni in poi). Nei più giovani l'esercizio fisico si svolge durante giochi di movimento, sport, svago. Negli adulti si pratica per spostamenti attivi, o di svago. I più anziani possono dedicarsi all'attività fisica durante spostamenti non motorizzati.
Ma soprattutto tutti devono evitare assolutamente l'inattività fisica, "principale fattore di rischio per la salute. In Europa è ritenuta responsabile ogni anno di un milione di decessi (il 10% circa del totale) e di 8,3 milioni di anni persi al netto della disabilità".
L'Oms è chiaro l'inattività è imputabile "al 5% delle affezioni coronariche, 7% dei diabeti di tipo 2, il 9% dei tumori al seno e il 10% dei tumori del colon". Per l'Italia l'allarme è obesità, aumentata negli ultimi decenni nella popolazione: "I dati sono allarmanti in 46 paesi (l'87% della Regione), oltre la metà degli adulti sono sovrappeso od obesi, ed in diversi casi si arriva a sfiorare il 70% della popolazione adulta".
A tale proposito l' American Heart Association ha messo a punto sette regole d'oro 'salva-cuore' che possono proteggere anche dalle malattie croniche dei reni.
I suggerimenti includono non fumare; avere pressione sanguigna, colesterolo e glicemia nella norma; un buon peso corporeo, seguire una dieta sana e fare attività fisica, possono in sostanza essere efficaci per il buon funzionamento di questi organi essenziali per la salute umana, che filtrano ciò che dal nostro corpo deve essere eliminato.
Casey M. Rebholz, della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health, ha pubblicato il suo studio sul Journal of the American Heart Association. I ricercatori hanno preso in esame 14.832 adulti, tra i 45 e i 64 anni, seguendoli per 22 anni. Dai risultati è emerso che i partecipanti alla ricerca che aderivano maggiormente alle sette regole 'salva-cuore' avevano anche un minor rischio di sviluppare malattie croniche dei reni. Tra i fattori di rischio che possono maggiormente compromettere la salute dei reni individuate dagli studiosi vi sono fumo, pressione, glicemia non nella norma e attività fisica insufficiente.