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La dipendenza da cellulare è ufficialmente una malattia

Pubblicata il 22 feb 2018

La dipendenza da cellulare è ufficialmente una malattia

Si chiama nomofobia e ne soffrono in molti. Ecco perché è stata proposta

una giornata internazionale di disconnessione dai dispositivi elettronici

Anche voi soffrite di “nomofobia”?

Se non sapete cosa significa non disperate. Ecco un breve test che vi chiarirà ogni dubbio:

Siete tra quelli che non si separano mai (ma proprio mai) dal cellulare?

Di notte lo tenete sul comodino e appena aprite gli occhietti lo controllate in maniera ossessiva?

Il telefonino è ormai una propaggine della vostra mano, come la copertina per Linus?

Controllate di continuo mail, whatsapp, chiamate, etc?

Bene se avete risposto sì a tutte le domande è molto probabile che anche voi siate affetti da nomofobia.

Che cos’è?

È la paura incontrollata di rimanere sconnessi.

Controprova: se leggendo la parola “sconnessi” vi è venuta la pelle d’oca per l’ansia è sicuro come l’oro che ne siete affetti.

Molto probabilmente anche voi appartenete al club dei “maniaci del cellulare” che vivono sempre abbracciati al loro telefono, spesso si addormentano con lui e appena aprono gli occhi la prima cosa che fanno è controllare eventuali messaggi o mail.

Internet può diventare una malattia. La dipendenza dal cellulare è ormai conclamata.

Nel 2016 Deloitte ha realizzato uno studio scientifico condotto in 31 paesi con quasi 50 mila persone coinvolte.

Dallo studio emergono dati allarmanti: il 57% delle persone controlla il telefono entro 22 minuti dal risveglio (manco il tempo di bere il cappuccino che abbiamo il naso dentro il telefono); l’83% legge le email di lavoro durante la notte e sempre di notte il 37% controlla le notifiche (dormire è passato di moda?); il 92% utilizza il cellulare a lavoro e il 59% lo controlla più di 200 volte al giorno (cosa???). Finiamo con un 80% che si addormenta con il telefono in mano e il 21% che lo usa per guardare film.

Questa non è più iper-connessione. Questa è patologia.

Ecco perché un gruppo di esperti si è rivolto al Ministero della Salute per proporre lo #Sconnessiday, un giorno di disconnessione dai dispositivi elettronici. La proposta è che la disconnessione venga adottata ogni giorno per un’ora.

Va bene che stare al telefono ci piace, ci diverte, ci rilassa.

Però ogni tanto mettiamolo un po’ giù il cellulare e proviamo a vivere.

Da quel che si dice non è poi tanto male…

6 commenti


lisailcognome • Membro Ambasciatore
il 02/04/18

Purtroppo esistono tante dipendenze, compresa quella da smartphone. Per mia fortuna non ho questa malattia ma molte persone non riescono proprio a stare senza, come una vera doga. La differenza sta proprio nell'uso che se ne fa. Come per tutte le cose, il troppo "stroppia". Un conto è dover usare il telefono per lavoro, un'altro è andare a cena con amici e parenti e non distogliere gli occhi dallo schermo (e vi assicuro che in molti si comportano così), quando le persone andrebbero ascoltate e guardate negli occhi per l'intera serata. Il fatto del tuo scritto in maiuscolo è preoccupante, infatti stai urlando e questo significa che qualcosa che non va c'è . 800 amici ?? Prova a stare senza telefono e vedi se questi presunti amici vengono a cercarti a casa, se corrono a suonare il campanello per vedere se sei ancora viva. I veri amici quando sono tali trovano sempre il modo di trovarti. Per quanto riguarda la dipendenza da tv secondo me esiste eccome, se una persona passa tutto il giorno seduta a cambiare canale qualcosa non va, così come la dipendenza da internet ( strumento molto utile ma che può rivelarsi un'arma a doppio taglio, specialmente per persone che si sentono sole è pieno di pericoli e trappole ). Se proprio devo discutere in merito ad una presunta dipendenza che secondo me non è tale, aprirei un dibattito in merito alla dipendenza affettiva. Credo infatti che sia normalissimo soffrire e stare male quando una relazione finisce ma poi passa, come tutte le cose. Non soffrire significa che in fondo di quella persona non me ne importava nulla. 

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