Sesso, casinò, macchine di lusso: il lato oscuro del trattamento di Parkinson
Pubblicata il 4 lug 2018
Alcuni trattamenti contro la malattia di Parkinson hanno un lato oscuro, la comparsa di un impulsività che scatena disturbi alimentari, iperattività sessuale, voglia di comprare o dipendenza dai giochi, che sarebbe più comune di quanto si pensi, secondo uno studio pubblicato mercoledì.
Pubblicato nella rivista americana Neurology, lo studio è stato condotto su 411 pazienti francesi seguiti durante diversi anni.
Nel corso di un periodo di cinque anni, « questi disturbi del controllo degli impulsi » toccano quasi la metà (46%) di quelli trattati con « agonisti dopaminergici », farmaci sintetici che imitano l’azione della dopamina, un neurotrasmettitore.
«Sono persone che vanno in bancarotta nel casinò, che si svegliano di notte per svuotare il frigo, o avere una sessualità molto fervida. Ad esempio essere arrestato per essersi fatto vedere nudo o divorziare perché hanno moltiplicato le conquiste», indica all’AFP il Dottore Jean-Christophe Corvol della Pitié-Salpétrière (Assistenza publica-Ospedali di Parigi).
«Inizieranno a comprare macchine di lusso. Un paziente che aveva molti soldi diceva di avere comprato una Porsche, sua moglie rettificava : no ne hai comprato quattro d’un tratto», lui continua.
Lo studio dimostra che questi effetti indesiderati aumentano con la dose e il periodo di trattamento con gli agonisti della dopamina. «E se fermiamo la cura, tutto si calma, durante l’anno nella maggior parte» sottolinea il Dottore Corvol.
La comparsa di questi disturbi era già descritta nello studio. Ma l’assenza di un monitoraggio a lungo termine faceva credere a un’incidenza molto più bassa, dal 10 al 15% in un anno.
Secondo gli autori, scienziati dell’Istituto della salute e della ricerca medica (Inserm) e della Sorbonne Università, la conoscenza di questi disturbi deve incoraggiare i medici a prevenire i pazienti e la loro famiglia.
«I familiari non se ne accorgono all’inizio, mentre quando avvisiamo la coppia ad esempio, c’è una vigilanza», afferma il Dottore Corvol.
Evoca anche dei pazienti per i quali il trattamento ha decuplicato la creatività artistica o letteraria.
La malattia di Parkinson, che tocca una decina di milioni di persone nel mondo, principalmente di età avanzata, si manifesta con sintomi motori (tremore, lentezza e rigidità) dovuti a una perdita di cellule nervose che rilasciano la dopamina.
AFP