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Sigarette: e se triplicassero il prezzo?

Pubblicata il 13 giu 2016

Sigarette: e se triplicassero il prezzo?

Se le sigarette costassero di più si fumerebbe di meno?

Negli ultimi giorni, sui mezzi d’informazione si è parlato moltissimo della proposta del professor Giacomo Mangiaracina, presidente dell’Agenzia Nazionale per la Prevenzione, che ha recentemente dichiarato che un notevole incremento del prezzo delle sigarette sarebbe consigliabile come misura di prevenzione, cosa che è peraltro promossa da tempo dall’Organizzazione Mondiale per la Sanità attraverso le linee guida internazionali antitabagismo. Si tratta di una scelta che ricalcherebbe quelle già effettuate in molti Paesi, come per esempio Francia, Australia, Stati Uniti e Sudafrica. Abbiamo chiesto alla dottoressa Licia Siracusano, oncologa e referente del Centro antifumo di Humanitas Cancer Center, cosa pensa di questa idea.

«Sono certamente d’accordo. I vantaggi di questa proposta in termini di riduzione del consumo di tabacco sono evidenti, perché sia i giovani che le persone con reddito basso sarebbero ovviamente tagliate fuori, non avendo la possibilità di spendere quotidianamente così tanto denaro. La maggior parte degli studi scientifici, fra l’altro, ci dice che nei Paesi che hanno già adottato misure simili, le entrate fiscali derivanti dalle accise sul tabacco non sono affatto diminuite. I consumi hanno subito ovviamente importanti flessioni (intorno al 20%), anche se forse chi ha promosso l’adozione delle misure si aspettava risultati ancora migliori», spiega la dottoressa.

Risorse risparmiate da investire su Centri antifumo

«C’è poi tutto un effetto di indotto – prosegue – perché ovviamente la spesa sanitaria sarebbe positivamente influenzata, e questo potrebbe consentire di investire le risorse in modo differente. A mio parere, però, un cambiamento simile dovrebbe necessariamente essere accompagnato da un potenziamento della rete di strutture che, come quella che abbiamo sviluppato presso Humanitas Cancer Center, aiutano le persone che non riescono a smettere di fumare. È infatti facilmente prevedibile che la richiesta di servizi simili salirebbe considerevolmente e, senza una risposta adeguata, ci sarebbe il rischio concreto di vedere molte persone rivolgersi a pseudo-professionisti improvvisati, o comunque impreparati sulla materia».

HumanitaSalute.it

13 commenti


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Ex membro
il 14/06/16

trovo offensivo il discorso di giupipino , cioè tutti quelli che fumano sono dei drogati , io non la penso cosi , è abbastanza offensivo il discorso che ha fatto , allora sarei anchio una drogata perchè assumo psicofarmaci, la maggior parte degli psicofarmaci sono sedativi e cioè droghe leggere. 


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Ex membro
il 14/06/16

Sarebbe un guaio! gia'da poco sono state aumentate

di 20 centesimi  , triplicare il prezzo mi sembra ecces-

sivo e improbabile che possa succedere ,quello attuale

e' gia' un prezzo alto . Se triplicano i costi   molta gente 

sara' costretta a smettere di fumare o diminuire drasti-

camente il consumo ma chi le produce  e'interessato a

mantenere i consumatori e non a perderli.


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Ex membro
il 14/06/16

già infatti per loro è molto meglio aumentare gradualmente le sigarette e non triplicare direttamente il costo, se aumentano di 20 centesimi la gente le compra lo stesso e loro ci guadagnano


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Ex membro
il 14/06/16

Triplicare il costo delle sigarette comporterebbe,secondo me, una ripresa su larga scala del contrabbando quindi non risolverebbe il problema.Meglio istituire campagne obbligatorie di educazione sanitaria dalle medie alle  superiori .


giupipino
il 14/06/16

Per Elisa81,

Consideri offensivo il mio discorso che la nicotina è una droga (e quindi chi fuma e non riesce a smettere è un drogato) solo perché non hai letto alcuno studio sugli effetti della nicotina sull'organismo. E allora ti fornisco alcune informazioni. Ti riporto, letteralmente, quanto dice Wikipedia, sulla nicotina:

<<La nicotina è una sostanza stupefacente[10]. I consumatori abituali di nicotina sviluppano una forte dipendenza psichica dalla sostanza, simile alla dipendenza generata dall'eroina e cocaina[11], alla quale si aggiunge una più o meno forte dipendenza fisica. I sintomi dell'astinenza comprendono una sensazione di vuoto, e ansia. Il loro picco è raggiunto spesso tra le 48 e le 72 ore. Di solito l'organismo impiega 3 settimane per disintossicarsi completamente dalla nicotina. Interrompere improvvisamente l'assunzione di nicotina può generare una sindrome astinenziale: psicologicamente si prova un senso di vuoto e irrequietezza, fisicamente i sintomi sono più lievi. Infatti, benché la quantità di nicotina inalata tramite il fumo di tabacco sia piuttosto piccola (la maggior parte della sostanza è distrutta dal calore) è comunque sufficiente a creare dipendenza>>

Il discorso precedente è confermato da innumerevoli studi e ricerche. Quindi che la nicotina sia una droga è un FATTO. Se tu ti senti offesa dai fatti è un problema tuo.

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