Tumore del seno: primo studio su larga scala per personalizzare lo screening
Pubblicata il 5 ott 2018
Un ampio studio inizierà il 1° dicembre presso 85 000 donne in Europa e in Israele per definire meglio il rischio di ciascuna di sviluppare un tumore del seno e dare una risposta personalizzata
"MyPeBS" (per "personalising breast screening") sta per mobilizzare 20 000 donne volontarie in Francia ; 30 000 in Italia, 15 000 in Israele, 10 000 in Belgio e 10 000 nel Regno Unito durante 6 anni.
Lo studio riunisce 26 partner europei e americani. « Si tratta del più grande studio al mondo su questo argomento. La personalizzazione è una tendenza importante, c’è uno studio simile negli Stati Uniti », spiega Suzette Delaloge, coordinatrice di MyPeBS e oncologa a Gustave Roussy.
Con 360 000 nuovi casi diagnosticati e 92 000 decessi ogni anno in Europa, (12 200 decessi in Italia nel 2016) il tumore del seno è il tumore più comune per le donne.
Lo studio sta per ripartire mediante sorteggio le donne fra i 40 e i 70 anni in due gruppi, uno sottoposto allo screening normale, l’altro sottoposto ad un controllo sulla base di tre livelli di rischio: molto basso (meno di 1% di rischio di sviluppare un tumore del seno nei 5 anni), medio (3%) e alto (6%)
Il rischio è definito secondo l’età, gli antecedenti familiari, la densità del seno e un esame salivare:
« Usiamo un microchip di genotipizzazione, cerchiamo 300 variazioni di DNA per le quali abbiamo dimostrato negli ultimi anni in modo formale, la loro associazione con il rischio di sviluppare un tumore del seno », spiega la specialista del cancro.
Lo studio, svolto in diverse provincie, si basa sull’attuale sistema di screening. Deve provare che la nuova strategia « può fare almeno quanto e anche di più, se possibile, dello standard attuale ».
Se riesce, potrebbe portare ad uno screening più mirato, evitando a donne in perfetta salute degli esami che non sono inoffensivi (perché si tratta di radiazioni) e degli interventi che possono mutilare il seno (resezione, mastectomia)
AFP