Perché i movimenti oculari nel sonno?
Pubblicata il 21 nov 2016
Alla domanda perché siano presenti movimenti oculari, cioè movimenti degli occhi, durante il sonno nonostante quando dormiamo abbiamo gli occhi chiusi e quindi la stimolazione sensoriale sia assente, non esiste ancora una risposta univoca – spiega il neuropsicologo Paolo Amami.
Questo perché lo studio del sonno, delle sue fasi e delle sue caratteristiche neurobiologiche, pur essendo un argomento che ha sempre stimolato la curiosità umana, è approdato allo studio scientifico negli ultimi 60 anni anche a causa della complessità e delle difficoltà empiriche proprie dell’argomento. Una delle pietre miliari nello studio del sonno e del sogno è la scoperta dei “movimenti oculari rapidi” (in inglese Rapid Eye Movements, REM) e del fatto che questi movimenti caratterizzino solo alcune fasi del sonno.
Proprio in base alla presenza/assenza di questi movimenti oculari si sono delineate le due principali fasi del sonno, ossia la fase REM e le fasi non-REM. La fase REM oltre ad essere caratterizzata dalla presenza dei movimenti oculari rapidi, è caratterizzata da altri elementi che suggeriscono una ricca attività del sistema nervoso centrale rilevabili attraverso l’encefalogramma (EEG) e le tecniche di imaging funzionale come la risonanza magnetica per esempio, oltre al fatto che questa fase del sonno è associata al sogno. Tutto ciò contrasta con la generalizzata atonia muscolare, cioè il rilassamento completo dei muscoli dello scheletro che caratterizza i muscoli durante la fase REM, tanto che questa fase è stata anche detta di “sonno paradosso”.
Due sono le ipotesi fondamentali: la prima vuole che i movimenti oculari rapidi non siano altro che il segno aspecifico di attivazione del tronco dell’encefalo oppure che rappresentino processi visivi connessi alle immagini oniriche nel momento del sogno. Quest’ultima ipotesi si fonda sul fatto che i movimenti oculari che caratterizzano la fase REM avvengo durante il sogno attivo e inoltre sul fatto che sono molto simili ai movimenti degli occhi che tutti noi eseguiamo da svegli e che sono fondamentali per la visione.
Attualmente non disponiamo di evidenze empiriche definitive in grado di decidere tra le due ipotesi, anche se studi recenti con tecniche elettrofisiologiche e di imaging funzionale stanno evidenziando sempre più somiglianze i movimenti oculari della fase REM e i processi visivi che si implementano durante la veglia. La risposta circa la funzione dei movimenti oculari nella fase REM durante il sonno non è ancora definitiva, ma le recenti evidenze sembrano suggerire che questi movimenti non siano semplicemente il segno casuale di attivazione, ma siano bensì connessi a processi cognitivi e in particolare visivi.
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