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Spondilite anchilosante e sonno: come dormire meglio nonostante il dolore?

Pubblicata il 7 feb 2025 • Da Candice Salomé

La spondilite anchilosante (nota anche come spondilite) è un'infiammazione cronica delle articolazioni che colpisce principalmente la colonna vertebrale e le articolazioni sacroiliache.

Oltre a provocare dolore e rigidità, questa patologia può disturbare notevolmente il sonno dei pazienti, incidendo sulla loro qualità di vita generale.

Qual è quindi il nesso tra la spondilite anchilosante e i disturbi del sonno? Che impatto ha un sonno insufficiente sulla salute generale e sulla spondilite anchilosante? E come si può fare per dormire meglio?

Ve ne parliamo nel nostro articolo!

Spondilite anchilosante e sonno: come dormire meglio nonostante il dolore?

Che cos'è la spondilite anchilosante?

La spondilite anchilosante è una malattia infiammatoria cronica caratterizzata da danni allo scheletro assiale (la colonna vertebrale e le articolazioni sacroiliache del bacino).

La spondilite è caratterizzata da attacchi dolorosi (noti come flare-up) e da periodi di calma.

I sintomi più diffusi dell'APS sono i seguenti:

  • All'inizio della malattia si manifestano crisi di dolore alla schiena o alla zona lombare, che talvolta possono sembrare di poco conto. Queste riacutizzazioni durano qualche giorno o addirittura qualche settimana e alla fine si attenuano. Di conseguenza, la diagnosi viene spesso fatta tardi, con un ritardo medio di 8 anni a partire dalla comparsa dei primi sintomi. Questo fattore ritarda anche l’inizio delle terapie. Il dolore da considerare allarmante è quello di tipo infiammatorio della colonna vertebrale, cioè che tende a manifestarsi di notte e a svegliare le persone intorno alle 2 o alle 3 del mattino. Bisogna rivolgersi a un medico quando i dolori non si attenuano con il riposo e durano da più di 3 mesi.
  • Il dolore, anch'esso di tipo infiammatorio, si manifesta a livello del gluteo; a volte può interessare entrambi i glutei o addirittura cambiare lato (a volte compare al gluteo destro, a volte al sinistro).
  • Il dolore può anche insorgere a livello delle articolazioni tra lo sterno e i fianchi o tra lo sterno e la clavicola.
  • Al mattino, al risveglio, uno (o anche entrambi) i talloni possono essere dolorosi, condizione che prende il nome d "tatalgia". La situazione tende a migliorare gradualmente camminando.
  • Le dita delle mani o dei piedi possono gonfiarsi.
  • Alcune grandi articolazioni (ginocchia, caviglie, spalle, fianchi, ecc.) possono risultare dolorose e irrigidite.

Al mattino, il dolore da SPA è accompagnato da una sensazione di rigidità che impiega molto tempo a scomparire, nota rigidità mattutina.

Quali sono i nessi tra i disturbi del sonno e la spondilite anchilosante?

La spondilite anchilosante influisce sul sonno attraverso una serie di meccanismi fisiopatologici. L'infiammazione cronica caratteristica della malattia provoca un dolore che spesso si intensifica di notte, quando il corpo è immobile. Questo fenomeno si spiega con l'accumulo di liquido infiammatorio intorno alle articolazioni, che amplifica le sensazioni di rigidità e di fastidio. Questo dolore disturba direttamente il processo di addormentamento e provoca risvegli notturni.

Inoltre, la rigidità mattutina, un sintomo comune della spondilite, dipende dall'impatto della mancanza di movimento delle articolazioni durante il sonno. Questa rigidità può compromettere la durata e la qualità del sonno profondo, essenziale per il recupero fisico e mentale.

I pazienti affetti da spondilite riferiscono anche disturbi più generali del ciclo circadiano. L'ansia associata alla gestione della malattia, unita al costante fastidio notturno, può contribuire a creare problemi di insonnia. Nel tempo, questi disturbi creano un circolo vizioso: la mancanza di sonno amplifica la percezione del dolore, riducendo la capacità dell'organismo di gestire l'infiammazione.

Che impatto ha la mancanza di sonno sui pazienti affetti da spondilite anchilosante?

Il sonno disturbato ha un effetto profondo sul benessere dei pazienti affetti da APS. Il conseguente stato di stanchezza cronica indebolisce l'organismo, rendendolo meno capace di tollerare il dolore. Questo circolo vizioso, in cui la mancanza di riposo accentua i sintomi infiammatori, contribuisce a un peggioramento generale della malattia.

Inoltre, la mancanza di sonno profondo, fondamentale per la rigenerazione dei tessuti e per il sistema immunitario, aumenta la vulnerabilità alle infezioni e rallenta il recupero. I pazienti possono anche sviluppare disturbi dell'umore, come irritabilità o depressione, aggravati dal dolore e dall'insonnia. Questo calo del morale può avere un impatto diretto sulla gestione della malattia.

Infine, i disturbi del sonno ricorrenti alterano le funzioni cognitive, compromettendo la concentrazione e la memoria, il che può complicare la vita professionale e sociale dei pazienti.

Cosa si può fare per migliorare il sonno in caso di spondilite anchilosante?

Attenuare il dolore prima di andare a dormire

Per dormire meglio, è essenziale affrontare di petto le cause del disagio. Un primo passo fondamentale è il rispetto rigoroso della terapia farmacologica prescritta dal medico. Antinfiammatori, bioterapie e altri trattamenti mirati aiutano a limitare l'infiammazione e, di conseguenza, il dolore.

Inoltre, alcuni approcci naturali possono preparare il corpo al riposo. Ad esempio, un leggero stretching prima di andare a letto aiuta ad alleviare le tensioni articolari e muscolari. Anche la terapia del calore localizzata, fatta ad esemplio applicando una borsa dell'acqua calda sulle zone dolorose, favorisce il rilassamento.

Migliorare l'ambiente in cui si dorme

Il giusto ambiente di riposo può fare la differenza per i pazienti affetti da spondilite. La scelta di un materasso ergonomico, che dia un sostegno adeguato alla colonna vertebrale, è fondamentale. Allo stesso modo, un cuscino adatto aiuta a mantenere una posizione comoda e ben allineata per tutta la notte.

La camera da letto deve essere un luogo calmo e sereno. Una temperatura moderata di circa 18°C aiuta il corpo a rilassarsi. È inoltre importante ridurre al minimo le fonti di luce e di rumore, utilizzando tende oscuranti o tappi per le orecchie, se necessario. Infine, è importante scegliere posizione di riposo che limiti la tensione. Ad esempio, dormire sul fianco, con un cuscino tra le ginocchia, può alleviare il dolore.

Adottare buone abitudini di sonno

Le abitudini quotidiane hanno un'influenza diretta sulla qualità del sonno. Creare una routine rilassante prima di andare a letto può aiutare molto ad addormentarsi. Questa routine può includere attività rilassanti come la lettura, la meditazione o la respirazione profonda.

È inoltre consigliabile limitare il consumo di caffeina e l'esposizione agli schermi nelle ore che precedono il riposo. Anche un'attività fisica regolare ma moderata può svolgere un ruolo positivo, aiutando il corpo a scaricare la tensione accumulata durante la giornata.

Conclusioni

Il sonno è un pilastro essenziale per vivere bene con la spondilite anchilosante. Anche se esso può essere disturbato dal dolore e dalla rigidità, semplici accorgimenti come un materasso ergonomico, una routine serale rilassante e una buona gestione del dolore possono migliorare notevolmente le vostre notti. Se i problemi persistono, non esitate a consultare dei professionisti per farvi aiutare in maniera personalizzata.

avatar Candice Salomé

Autore: Candice Salomé, Redattrice di Salute

Creatrice di contenuti presso Carenity, Candice è specializzata nella scrittura di articoli sulla salute. Ha un interesse particolare nei campi della psicologia, del benessere e dello sport. 

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