Cancro al seno: come funziona il follow-up dopo la malattia?
Pubblicata il 17 ott 2022 • Da Claudia Lima
Il cancro al seno colpisce 1 donna su 8.
È ormai noto che la diagnosi precoce del cancro al seno porta a un tasso di guarigione vicino al 90% e riduce il tasso di mortalità legato a questa malattia.
Una volta curate, le donne rimangono sotto sorveglianza medica per diversi anni, e questo è essenziale per la loro salute.
In che cosa consiste il follow-up dopo un tumore al seno? Cosa comporta? Quanto tempo dura?
Volete delle risposte? Leggete il nostro articolo!
Il cancro al seno è il tumore più comune tra le donne. Tuttavia, la sua incidenza e la sua mortalità stanno diminuendo sempre più.
Quando viene diagnosticato un tumore al seno in una donna, ma anche in un uomo, viene attuato un protocollo terapeutico. Le cure possono includere radioterapia, chemioterapia, terapia ormonale e/o chirurgia.
Come per tutti i tumori, lo scopo delle cure è raggiungere e mantenere la remissione del tumore, ossia la riduzione o la scomparsa dei segnali e dei sintomi della malattia. La remissione è completa quando non si rilevano più cellule tumorali nel corpo. Si parla invece di guarigione quando la durata della remissione è considerata sufficiente.
Alla fine di questi trattamenti, si stabilisce un protocollo di assistenza medica.
Perché è necessario un follow-up medico dopo un tumore al seno?
Dopo un tumore al seno, è necessario un monitoraggio costante per diversi anni per assicurarsi che il tumore non si ripresenti.
Questo follow-up medico viene proposto per:
- Individuare il più precocemente possibile i sintomi di un'eventuale recidiva del tumore al seno, la comparsa di un nuovo tumore nello stesso seno, nell'altro seno o in un'altra parte del corpo,
- Individuare e trattare i possibili effetti collaterali tardivi delle cure,
- Monitorare lo stato di salute e le vaccinazioni fatte (non è possibile vaccinarsi durante e fino a 6 mesi dopo la chemioterapia e la terapia mirata),
- Mettere in atto le cure di supporto necessarie per ripristinare e/o preservare la qualità della vita nel miglior modo possibile, gestendo le conseguenze fisiche e psicologiche del cancro,
- Facilitare il reinserimento sociale e professionale.
Individuare e gestire gli effetti collaterali delle cure del cancro al seno consentirà all'équipe medica di dare il miglior aiuto possibile alla paziente e di aiutarla a riprendere e ricostruire la sua vita quotidiana.
Quanto dura e da chi viene fatto il follow-up medico dopo il tumore al seno?
A seconda del tipo di tumore, il programma di follow-up viene eseguito per una durata minima di 5 anni e può essere continuato per tutta la vita. Il programma di follow-up deve essere specificato in un rapporto di fine cura e trasmesso al medico curante.
Il medico curante e l'équipe medica di riferimento che ha gestito le cure sono responsabili di questo follow-up.
Il medico curante si adatterà alle varie situazioni, le scadenze non sono fisse e il livello di gravità e i rischi di recidiva variano.
Alcune caratteristiche del tumore possono essere utilizzate per stimare il rischio di recidiva. I fattori di rischio di recidiva sono diversi, come l'età, le dimensioni del tumore, l'istologia, lo stadio del tumore, ecc.
Quali sono i diversi esami di follow-up da effettuare dopo un tumore al seno?
In generale, il monitoraggio include:
- Un consulto medico ogni 6 mesi per 5 anni, e in seguito una volta all'anno per diversi anni o per tutta la vita,
- Una mammografia una volta all'anno, associata se necessario a un'ecografia mammaria,
- Una visita ginecologica una volta all'anno.
In caso di risultati o sintomi anomali, vengono prescritti ulteriori accertamenti. PET, TAC e scintigrafie non sono necessarie.
Si consiglia alle donne di eseguire un autoesame del seno durante il periodo di follow-up e per tutta la vita.
Ci sono donne ad alto rischio di recidiva, quelle che hanno avuto un tumore al seno prima dei 35 anni o quelle il cui tumore al seno presenta mutazioni genetiche. In questi casi, una risonanza magnetica al seno dovrebbe essere eseguita annualmente.
La visita con il medico è un momento prezioso per parlare dei sintomi che possono comparire, degli effetti collaterali tardivi delle cure e del proprio stato di salute fisico, emotivo e psicologico. A seconda delle difficoltà riscontrate, il medico può indirizzare la paziente a diversi specialisti come, tra gli altri, psicologi, fisioterapisti, sessuologi e assistenti sociali.
Come beneficiare di un buon follow-up medico dopo aver avuto il cancro al seno?
Sono 7 i consigli da seguire:
- Seguire attentamente i trattamenti prescritti,
- Assicurarsi di rispettare il calendario delle visite e degli esami concordato con il medico, l’équipe sanitaria e altri eventuali professionisti,
- Non esitare a fare domande ai professionisti, a rimanere coinvolte attivamente nella gestione della malattia e della guarigione e a preparare in anticipo le visite,
- Imparare a conoscere la malattia, le cure e i possibili effetti collaterali per capirli meglio,
- Parlare con il medico dei sintomi della menopausa precoce (vampate di calore, secchezza vaginale), siccome alcuni trattamenti possono esserne la causa,
- Segnalare qualsiasi nuovo sintomo che sembri anomalo per individuare il prima possibile una possibile recidiva o gli effetti collaterali dei trattamenti,
- Riconoscere il dolore per poterlo alleviare meglio.
Quale vita dopo il cancro al seno?
Dopo la fine delle cure, c’è la fase di recupero. L'impatto emotivo di tutto questo è forte e possono comparire varie nuove difficoltà, come ansia, disturbi cognitivi, problemi di fertilità, calo dell'autostima, problemi a livello nutrizionale, ecc.
La presenza di familiari e amici è molto utile per avere supporto durante questo periodo. Il supporto psicologico è fondamentale e si devono instaurare nuove abitudini di vita. È importante mantenere uno stile di vita sano e combattere i fattori di rischio di recidiva.
Servizi sociali e patronati possono aiutarvi e informarvi in merito. Esistono anche molte associazioni per i pazienti oncologici, come ad esempio:
Il tasso di sopravvivenza al cancro al seno è aumentato in modo significativo negli ultimi decenni. Questo miglioramento è legato, da un lato, alla diagnosi precoce (politica di screening, nuove pratiche e tecniche diagnostiche) e, dall'altro, ai progressi terapeutici degli ultimi anni.