E-Health: i pazienti vogliono una cartella clinica digitale e condivisa
Pubblicata il 10 apr 2018 • Da Léa Blaszczynski
In occasione della Giornata mondiale della Salute di sabato scorso, Carenity ha effettuato un indagine presso la sua comunità.
Obiettivo: scoprire come i pazienti percepiscono la salute del futuro e capire cosa stanno aspettando da essa.
Oggi esiste una grande quantità di soluzioni digitali e servizi online a disposizione dei pazienti, eppure, anche su Carenity, 50% dei rispondenti dichiarano non averne mai sentito parlare! Meno del 10% conoscono un’applicazione mobile, una carta sanitaria online o un’oggetto connesso… E appena 24% si servono dei gruppi sui social media come Facebook. Infine, tra quelli che sono al corrente di questi strumenti, 20% non hanno mai usato una soluzione digitale.
Vale a dire che la salute connessa, nonostante le sue numerose innovazioni, non fa parte del quotidiano dei pazienti. Essi hanno delle difficoltà a trovare delle informazioni sul Web (15% attraverso un motore di ricerca o una comunità di pazienti online come Carenity, 13% attraverso un social media o un sito specializzato in salute). Per quanto riguarda i professionisti sanitari, i nostri rispondenti pensano non essere informati da loro su questo tema. Tuttavia questa sanità elettronica potrebbe facilitare la loro vita quotidiana.
- Salute connessa: refrattari ma fiduciosi -
Tra i « refrattari del digitale », alcuni dichiarano non averne mai pensato mentre altri non sanno quale strumento esiste per la loro malattia. 23% dichiarano che non ne sentono il bisogno e 36% ammettono preferire un incontro fisico piuttosto che una soluzione virtuale.
Tuttavia i pazienti sono benevoli perché 49% sarebbero « assolutamente » pronti a consigliare uno strumento digitale. I nostri rispondenti sono piuttosto fiduciosi: alla domanda quale sarebbe la migliore prova di affidabilità per utilizzare un servizio, un ipotetico marchio dell’assicurazione sanitaria raccoglie soltanto 17% dei voti. 24% si accontenterebbero di un commento positivo su Carenity e 23% di una semplice approvazione da un operatore sanitario.
Infine, i nostri rispondenti non sono contro l’arrivo di un oggetto connesso nella loro vita quotidiana, purché sia rimborsato dalla sicurezza sociale (98%). Per quanto riguarda il controllo da effettuare dall’Assicurazione sanitaria, 42% si riferirebbero ai risultati ottenuti e 32% alla frequenza d’uso. Alcuni membri sottolineano che tutto questo dovrebbe dipendere dall’uso dell’oggetto. Ad esempio, una macchina per l’apnea notturna sarà usata ogni sera al contrario di un oggetto legato a delle infiammazioni più sporadiche.
- Telemedicina: la e-cartella e le prescrizioni in primo luogo -
Diversi servizi dovrebbero logicamente apparire nel futuro grazie alla telemedicina: la teleconsultazione (richiesta dai nostri membri pari al 36%) o un consulto medico mediante videoconferenza, il telecontrollo (21%) o una sorveglianza mediante dati di strumenti connessi e ancora la consultazione online (45%) o la possibilità di ottenere un’informazione al telefono o email.
Purtroppo i due servizi più importanti secondo i nostri rispondenti non fanno ancora parte del vero progetto. In effetti, 49% militano a favore di una « teleprescrizione » che permetterebbe di ricevere le sue prescrizioni via email e 65% vogliono avere accesso alla cartella clinica online. Pensano ad uno strumento maggiormente elaborato, il quale potrebbe memorizzare tutti i dati della loro salute (effetti indesiderati, sintomi, risultati di esami, risonanza magnetica, bilancio di consultazioni…) Una cartella molto completa che sarebbe condivisa subito tra tutti i loro medici con un accesso continuo.
I nostri rispondenti hanno ottime idee! Alcuni sognano di una soluzione digitale, la quale potrebbe misurare la tensione o livelli di colesterolo o ancora calcolare la glicemia. Un altro rispondente parla di un calendario che potrebbe ricordare al paziente tutti i consulti da fare sulla base dell’età, del sesso, dello stato di salute e delle ultime analisi. Un altro vuole un manuale di informazioni interattivo e aggiornato che riguarda tutte le patologie. Altri vorrebbero ipnosi online o esercizi di stretching in funzione delle malattie.
Per quanto riguara i nuovi servizi di telemedicina, la metà dei nostri rispondenti pensa che essi dovrebbero essere riservati in primo luogo per le persone isolate, le persone che vivono in un « deserto medico » o i malatti cronici. Alla fine, anche se la nostra comunità non è del tutto « connessa », 47% sono in favore di questa evoluzione delle nuove tecnologie.
Da notare che un membro ci ha detto volere nel futuro un robot per fale le pulizie e la cucina. Anche noi lo aspettiamo.
Carenity
2 commenti
Ti piacerà anche
Vita professionale e malattia cronica: il vissuto e le soluzioni dei membri Carenity
7 giu 2019 • 7 commenti