Bibite gassate: già una sola lattina supera il limite di zucchero al giorno
Pubblicata il 18 nov 2016
Metà delle bevande dolci presenti sugli scaffali dei supermercati contiene più di sette cucchiaini di zucchero, la quantità che un adulto non dovrebbe superare in 24 ore.
È il risultato di un nuovo studio pubblicato sul British Medical Journal riferito al mercato britannico ma che ha notevoli punti di contatto con quel che c’è sugli scaffali nel nostro Paese. Il 55% di tutte le bevande gassate testate contiene più di 30 grammi (sette cucchiaini) di zucchero, il limite indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) per chi abbia più di 11 anni. E una lattina da 33 cl di tre bevande su quattro dei 169 prodotti studiati contiene più di 24 g (sei cucchiaini) di zucchero che è il limite giornaliero massimo per i bambini dai 7 ai 10 anni.
La classifica
La birra allo zenzero è la bibita con più zucchero: tra i 21 diversi tipi analizzati il contenuto medio è di 38,5 grammi, pari a 9,6 cucchiaini. «È vergognoso che tanti bambini possano accedere a questi prodotti che hanno una quantità di zucchero notevolmente al di sopra dei limiti massimi per loro. Non è possibile affermare che queste bevande facciano parte di una “dieta sana ed equilibrata”, anche se le aziende lo sostengono», dichiara Kawther Hashem, co-autore dello studio e ricercatore della Queen Mary University di Londra. Le cole aromatizzate sono al secondo posto per quantità di zucchero. Tutti e quattro i tipi di cole testate hanno dentro più di 30 g, con una media di 37,5 g, (9,4 cucchiaini). Seguono aranciate e Cream Soda (bibita dolce spesso aromatizzata con la vaniglia) con in media più di 30 g di zucchero per 33 cl.
I limiti consentiti
L’American Heart Association e l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomandano di assumere non più di 6 cucchiaini di zucchero al giorno per le donne e 9 per gli uomini. Sembrano cifre alte ma raggiungerle è più facile di quanto sembri: oltre agli zuccheri aggiunti nascosti nei cibi confezionati, pensiamo solo al fatto che una lattina di cola contiene quasi 8 cucchiaini di zucchero, una barretta di cioccolato 6 cucchiaini, un succo di frutta piccolo in cartone oltre 5. Record assoluto alcune bevande alla frutta di catene americane con l’equivalente di ben 25 cucchiaini di zucchero a tazza.
I provvedimenti adottati
Alcuni Paesi hanno deciso di intervenire sul consumo di bevande zuccherate (e zuccheri aggiunti). Il Messico ha imposto una tassa sulle bevande non alcoliche con aggiunta di zucchero. L’Ungheria l’ha impostata sui prodotti confezionati con elevata percentuale di zuccheri, sale o livelli di caffeina. Filippine, Sudafrica, Regno Unito e Irlanda del Nord hanno annunciato l’intenzione di applicare tasse sulle bevande zuccherate.
La soda tax votata negli Usa
Negli Stati Uniti la stessa tornata elettorale che ha eletto Trump, ha anche deciso la soda tax, l’introduzione di una tassa sulle bevande dolci, in alcune importanti città: è passata a San Francisco e nella zona della baia (Bay Area), Albay, Oakland e Boulder. Il governo federale Usa aveva già deciso di aggiornare le etichette degli alimenti confezionati a partire dal 2018: saranno tenute a elencare gli zuccheri totali e gli zuccheri aggiunti. Philadelphia e Berkeley, in California, sono state le prime città americane ad aver approvato un provvedimento che prevede la soda tax.