Ciao @giupipino effettivamente fai bene a sorvegliare la presenza di calcare e la durezza dell'acqua. Purtoppo, in diverse regioni italiane, l'acqua del rubinetto è spesso sconsigliabile se non filtrata.
Per chi volesse leggere maggiori info sull'acqua naturale o frizzante, ecco un altro articolo. Voi quale preferite ?
Acqua: naturale o frizzante? Sfatiamo i falsi miti
C’è chi pensa che l’acqua naturale idrati come l’acqua frizzante, chi pensa che l’acqua frizzante aiuti a digerire e chi teme la ritenzione idrica se beve acqua. Sfatiamo i falsi miti.
Per capacità di idratazione e apporto calorico pari a zero calorie l’acqua frizzante, cioè quella naturalmente frizzante, è uguale all’acqua naturale. Non a tutti però fa bene bere acqua frizzante soprattutto quando è importante bere molti liquidi durante il giorno, perché l’acqua contiene una quantità di anidride carbonica che seppur la rende più piacevole per alcuni rispetto all’acqua naturale, sicuramente può provocare disturbi specialmente nelle persone che già soffrono di dilatazione gastrica e gonfiore addominale – spiega la professoressa Daniela Lucini, Responsabile della Sezione di Medicina dell’Esercizio e Patologie funzionali dell’Ospedale Humanitas. – In genere, se si devono assumere tanti liquidi, come accade in estate quando il rischio di disidratazione è più alto, è consigliato bere molta acqua naturale, anche più dei due litri raccomandati al giorno. Bere ogni tanto acqua frizzante, alternandola all’acqua naturale, non fa sicuramente male e può aiutare in caso di difficoltà a digerire e pesantezza allo stomaco grazie proprio all’anidride carbonica. Inoltre, l’acqua è utile anche per evitare stanchezza e sonnolenza alla guida soprattutto se non si è abituati a bere caffè; infatti per recuperare l’attenzione durante i lunghi viaggi in auto, meglio tenere a portata di mano dell’acqua fresca e qualche snack leggero magari a base di frutta per evitare ipoglicemie e disidratazione che possono provocare cali di attenzione e concentrazione.
Acqua: bevi quella giusta?
Le etichette riportate nelle bottiglie d’acqua possono dire molto sulle proprietà e il contenuto di sali minerali, a partire dal residuo fisso, un valore che esprime la durezza e la quantità di sodio presente nell’acqua. Infatti con un residuo fisso inferiore a 50 milligrammi per litro (mg/l), l’acqua naturale o frizzante è definita “leggera” in quanto molto povera di sodio e sali minerali e pertanto è indicata per stimolare la diuresi. Le acque oligominerali, cioè quelle che presentano poco sodio e pochi sali minerali hanno un residuo fisso non superiore a 500 mg/l e quindi sono ottime acque da bere ogni giorno, ma se superano tale valore vanno consumate con limitazione a seconda dei sali minerali presenti (calcio, zolfo, ferro, bicarbonato, magnesio, eccetera) e comunque vanno alternate ad acque oligominerali. Infine, se il residuo fisso dell’acqua supera i 1500 mg/l si parla di acque curative che dovrebbero essere assunte su indicazione medica vista l’elevata presenza di sali minerali.
– Chi soffre di calcolosi renali o renella dovrebbe porre attenzione alla presenza di calcio nell’acqua perché potrebbe favorirne la comparsa; proprio perché questo gruppo di persone deve bere molto più dei 2 litri di acqua raccomandati al giorno per diluire l’urina e prevenire la formazione di calcoli, è meglio scegliere un’acqua oligominerale leggera.
– Chi soffre di osteoporosi invece non dovrebbe contare sul contenuto di calcio dell’acqua per aumentare l’assunzione del prezioso minerale per le ossa; in caso di vere carenze di calcio, è meglio ricorrere alla supplementazione consigliata dal medico evitando così anche eventuali problemi renali dovuti ad acque ricche di calcio.
– Se invece il problema è la ritenzione idrica, non solo le acque povere di sodio non la risolvono ma se si tratta di vera ritenzione idrica dovuta a scompenso cardiaco, è bene limitare l’assunzione di acqua e attenersi alle indicazioni del medico. Stesso discorso per l’ipertensione che non viene mitigata dall’assunzione di acque povere di sodio.
– Discorso a parte invece per il fegato: più che l’acqua è la corretta idratazione del corpo a rendere più facile il lavoro di depurazione del fegato.
– In caso di stanchezza, dal momento che spesso, ma non sempre, può essere dovuta a disidratazione o squilibri idroelettrolitici, cioè di sali minerali come potassio, sodio o magnesio, bere acque ricche di questi sali minerali può essere d’aiuto ma il vero aiuto per evitare di sentirsi stanchi è bere ogni giorno la giusta quantità di acqua oligominerale (almeno 2 litri).
Acqua: più bevi più dimagrisci?
Sia l’acqua naturale, in bottiglia o di rubinetto, che l’acqua frizzante apportano zero calorie, a differenza delle acque aromatizzate che spesso contengono zucchero o dolcificanti. Quindi, frizzante o naturale, l’acqua non solo ha effetto diuretico, non ha calorie e aiuta la regolarità intestinale, ma proprio per l’effetto idratante aiuta a mantenere il peso forma. A questa conclusione è arrivato un team di ricercatori della University of Michigan (Stati Uniti) in uno studio pubblicato su Annals of Family Medicine realizzato su stili di vita e salute negli Stati Uniti. Gli scienziati hanno analizzato i dati relativi a un campione del National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES) 2009-2012 formato da adulti tra 18 e 64 anni: adulti inadeguatamente idratati avevano un Indice di Massa Corporea (BMI) maggiore e maggiori probabilità di diventare obesi rispetto a chi fosse ben idratato.
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