Anemia, malattia di Hashimoto, insufficienza aortica, diabete di tipo 1, artrosi: come continuare a sperare di fronte alla malattia
Pubblicata il 23 lug 2019 • Da Andrea Barcia
Scoprite la testimonianza di un membro di Carenity in Spagna. Ha accettato di condividere la sua esperienza tramite una storia sincera e commovente nella quale racconta la sua diagnosi.
La mia storia, una successione di diagnosi
Tutto è iniziato tanto tempo fa: stavo per non sopravvivere alla mia nascita perché sono nata prematuramente e pesavo appena 1 kg. Mi ricordo che qualche anno dopo (non avevo ancora 5 anni), avevo chiesto a mia mamma perché andavamo tanto spesso dal medico mentre non avevo male. L’estate dei miei 15 anni, un medico m’ha trovato estremamente anemica: mi hanno iniettato ferro e ho passato tutto l’estate a letto. L’anemia mi ha accompagnata quasi durante tutta la mia vita. Quando avevo 23 anni, mi hanno diagnosticato un’ipotiroidismo dovuta alla tiroidite di Hashimoto. Sono stata curata con Levothyrox ma non sono stata stabilizzata prima di trovare il dosaggio giusto, cioè 88mg e non 100mg.
Avevo un soffio al cuore, ma i medici non hanno visto niente. All’età di 32 anni, mi hanno diagnosticato un’insufficienza aortica di stadio medio...il mio utero è stato rimosso quando avevo 36 anni per colpa di disturbi e per evitare una pressione supplementare sul mio cuore. Poco tempo dopo, a causa di un intervento di emorroidi, il diabete di tipo 1 è stato individuato.
Il mio cuore non ne può più. Quando ero piccola, avevo valvole, ma hanno smesso di crescere. Abbiamo dovuto allargare la mia aorta in forma di imbuto. Il mio specialista ha detto che non avevo una malattia autoimmune e non sono neanche celiaca. Sembra di poter essere una causa genetica perché ho anche 2 sorelle affette da ipotiroidismo e di poliartrite reumatoide.
La mia situazione personale: l’incomprensione totale
Oggi, è la valvola mitrale da rompersi. I medici la pensavano meglio, ma fra poco, dovrò subire un intervento. Per quanto riguarda il mio diabete, il mio livello di glucosio si stabilizza e non ho mai dovuto andare al pronto soccorso, tranne una volta quando ho avuto una leggera caduta a 50: non ci avevo prestato attenzione fino ad avere spasmi. In questo tipo di situazioni, la Coca-Cola è molto utile! Seguo una dieta molto severa ma rimango debole, soprattutto per colpa della mia ansia.
Tutte queste malattie mi turbano perché ho l’impressione che i miei amici e la mia famiglia non capiscono per niente quello che sto vivendo, tanto che ho appena chiesto il divorzio. A volte, ho l’impressione di non essere presa sul serio dai medici. Però, sono sempre con molto buon umore e ho una pazza invidia di vivere.
Come uscirne e ritrovare speranza
Ora, torno un po in attivo. Credo di avere anche artrite o artrosi nelle dita, ma il mio medico generico lo sa e potrà sostenermi. Sono forte, posso infine ammetterlo. Sopporto il dolore, la scoliosi, i polipi nel colon, l’occhio pigro… Però, continuo, non mi privo di niente, approfitto al massimo di quello che la vita può offrirmi.
"Il morale è la cosa più importante, quando mi sento giù, tutto sembra peggio”
Quando sono di buon umore, posso gestire tutto e dico a me stessa che non avrò alcuna altra malattia e, se ciò accadde, potrò farmela. Mi sento come una fenice che risorge dalle ceneri. Ho 52 anni e ho l’impressione di poter vivere ancora quarant’anni!
Ecco perché volevo testimoniare: bisogna coraggio, pazienza e soprattutto avere la forza di accettare quello che non si può cambiare. Sempre affrontare il brutto tempo con ottimismo, quello è il mio consiglio.
E voi, soffrite di diverse patologie? Come avete imparato ad accettare la malattia?
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