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Disturbo borderline e relazioni affettive
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chia.ben
chia.ben
Ultima attività il 12/06/22 alle 07:35
Iscritto nel 2022
1 commento pubblicato | 1 nel gruppo Convivere con i disturbi psichici o mentali. Depressione e fobie
Ricompense
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Esploratore
Ciao, io ho 32 anni e come a te mi è stato diagnosticato un funzionamento borderline.
Ci tengo a risponderti perché i miei sintomi si sono manifestati in modo eclatante proprio dopo aver iniziato la convivenza con il mio ex. Stavamo insieme già da 3 anni ed eravamo molto felici fino a quel momento; quando siamo andati a vivere insieme lui aveva appena iniziato un nuovo lavoro che lo teneva occupato anche 12 ore al giorno; dopo pochi mesi ho iniziato a soffrire di attacchi di panico che all'epoca non riconoscevo come tali, ma con la psicoterapia, anni dopo, ho capito che nascevano dalla paura di essere abbandonata da lui. Ero abituata a passare tutte le mie giornate insieme e all'improvviso lui non c'era mai. Lo chiamavo spesso quando era a lavoro perché iniziavo a sentirmi male senza capirne il motivo, lui è un medico quindi in sua presenza mi sentivo doppiamente rassicurata. nel giro di pochi mesi abbiamo iniziato a litigare pesantemente, oggetti rotti, spintoni, parole orribili; io ero diventata molto gelosa e la gelosia mi ha portata a frugare in mezzo alle sue cose e scoprire cose che non avrei voluto. Per dire, noi abbiamo reazioni esagerate e dettate dall'emozione del momento che non riusciamo a controllare ma a volte sono appunto reazioni ad azioni fatte da altri . Voglio dirtelo perché mi sono data la colpa per anni di quanto succedeva, e a volte ancora mi capita, ma in un rapporto si è sempre in due e per noi purtroppo è più facile assumerci la colpa per entrambi, anche solo per cercare di risolvere la cose e non perdere la persona che si ama.
Lui a volte mi portava all'esasperazione, magari con atteggiamenti tipo passivo-aggressivo che a me facevano andare su tutte le furie, ma nel torto poi ci passavo io perché non riuscivo a controllare i miei comportamenti in risposta alle sue bugie o omissioni. Secondo lui ero io che mi comportavo da pazza e quindi la verità era la sua. Ha iniziato a raccontarmi una quantità di bugie sempre maggiore per evitare le mie reazioni, io le scoprivo puntualmente e i litigi non hanno fatto altro che peggiorare. Dopo altri 3 anni di tira e molla la storia è finita nel modo peggiore possibile.
Con la terapia ho capito che tante situazioni che si sono verificate avrebbero potuto evitarsi se:
1) avessi cercato subito aiuto quando ho iniziato ad avere attacchi di panico, senza accollare tutto il mio disagio su di lui
2) non avessi cercato a tutti i costi di tenerlo vicino a me, anche quando sarebbe stato sano per il bene di entrambi allontanarci, invece di mettere in pausa qualsiasi altro aspetto della mia vita
3) avessi ricevuto una diagnosi prima; io non riuscivo a capire i miei comportamenti e questa è una delle cose che più mi faceva stare male. Io ti faccio male e non voglio farlo ma tu non lo capisci e fai male a me, un disperato circolo vizioso da cui non si esce senza l'aiuto di un professionista che vi metta in grado di capirvi a vicenda. Se non altro perché quando si è immersi in una situazione emotiva già complicata diventa difficile capire reciprocamente i bisogni dell'altro.
Io mi sono pentita di non averlo fatto in passato e ho perso una persona a cui voglio comunque molto bene.
Spero di averti dato un punto di vista utile, ciao!
Account sospeso
Molti anni fa ho sofferto di lievi tratti borderline all'epoca scompensati, che oggi ho curato da tempo con farmaci e psicoterapia apposita, e debbo ammettere che questi sintomi non fanno bene né a noi né ad altri.
Io stesso, legandomi ad altre persone borderline, ho notato quanto i soggetti non adeguatamente curati o compensati siano in effetti "tossici". E sì, lo dico proprio con una passata diagnosi di tratti di personalità borderline, quindi so da vicino di cosa stiamo parlando.
Io mai usato la violenza nei miei rapporti interpersonali, anzi, di base ero molto calmo e pacato. Purtroppo, però, ero troppo timoroso e anticipavo la chiusura delle mie relazioni immaginando che, tanto, quei rapporti sarebbero falliti. Avevo così paura, paradossalmente, che preferivo scappare per non riaprire ancora la "ferita d'infanzia".
Consiglio a chiunque abbia ricevuto diagnosi di tratti o di disturbo borderline pieno di seguire una terapia ad hoc: la vita cambia. Certo, è un percorso duro e non lo nascondo, però poi ne vale davvero la pena. Si diventa persone nuove!
Un abbraccio a tutti i lettori
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esse9005
Buon consigliere
esse9005
Ultima attività il 12/05/22 alle 09:39
Iscritto nel 2019
19 commenti pubblicati | 12 nel gruppo Convivere con i disturbi psichici o mentali. Depressione e fobie
Ricompense
Buon consigliere
Partecipante
Messaggero
Collaboratore
Esploratore
Buongiorno a tutti,
sono una ragazza di 31 anni a cui dal 2019 è stato diagnosticato un disturbo bipolare di tipo 2. Sono in terapia e seguo una cura farmacologica.
Negli ultimi tempi, dopo alcuni eventi accaduti durante la mia recente convivenza ( litigi furiosi dove sono arrivata a colpire il mio partner, bugie enorme raccontate sul mio passato ecc) mi è stato detto che ho un funzionamento borderline. Quindi, non un vero e proprio disturbo ma un funzionamento.
Mi informerò meglio con la mia terapeuta ma volevo sentire alcune testimonianze riguardo le difficoltà e successi che un paziente borderline riscontra durante le relazioni.
Ho letto cose molto dure on-line. Molti "scappa", "ti rovinerà la vita" ecc. ma nessuna proposta funzionale.
Mi farebbe piacere avere un confronto con voi su questo tema.
Grazie mille a chiunque leggerà!