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Pazienti Diabete tipo 2
La strategia giusta per uscire dal diabete
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Andare all'ultimo commentoEx membro
Ho 54 anni, da 1,5 anni mi hanno diagnosticato il diabete tipo 2.
La glicata all'inizio era attorno a 9,2 e la glicemia a digiuno era a 310.
Pesavo 84 Kg e sono alto 1.80 m.
La prima cura che mi è stata data era l'insulina da fare 2 volte al giorno senza ottenere particolari risultati.
Dopo 4 mesi, il medico ha cambiato cura, togliendo da prima l'insulina del mattino sostituendola con la gliclazide e successivamente, visto i risultati, togliendo anche l'insulina pre-cena lasciando praticamente solo 1/4 di pastiglia al giorno da 80 mg la gliclazide
Dopo un anno, la glicata era scesa a 3,5 e la glicemia a digiuno si posizionava tra i 97 e 115, come medicinali prendo 1/4 di una compressa da 80mg di gliclazide al giorno.
Questa settimana ho fatto una serie di altri controlli (li faccio ogni 6 mesi) e la glicata è a 3.8 mentre la glicamia si mantiene costante tra i valori di 97 e 110 a digiuno, dopo due ore dai pasti la glicemia si attesta attorno ai 87 / 110.
Devo dire che per riuscire a raggiungere questi risultati ce voluto impegno, voglia di reagire e, a mio avviso cosa molto importante, trovare la mia dieta verificando 3/4 volte al giorno il valore della glicemia.
La dieta che faccio ora, dieta che mi sono costruito da solo, non mi costa nessuna fatica, mangio praticamente di tutto, senza eccedere, faccio circa 15 Km al giorno in bicicletta ad andatura veloce, non ho problemi di colesterolo o pressione alta.
Consiglio a tutti di impegnarsi, con continuità e continuare a monitorarsi fino a trovare l'equilibrio personale giusto che ti permetta di tenere sotto controllo la glicemia e vivere bene.
giupipino
Buon consigliere
giupipino
Ultima attività il 11/03/24 alle 17:06
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Ciao Giorgio,
Ci credo che i tuoi valori si mantengono corretti, nonostante tu mangi di tutto: hai 54 anni e puoi permetterti di fare 15 km al giorno di bicicletta. I problemi nascono quando per motivi di tempo o di età non si può fare uno sport intensivo come fai tu. Sport che ti consente di bruciare tutti gli zuccheri in eccesso della tua dieta. In tal caso, quando l'età avanza o quando non si ha più la forza di correre o di andare in bicicletta, è sufficiente una semplice PASSEGGIATA di un'ora al giorno TUTTI I GIORNI, ed è necessario limitare al massimo i CARBOIDRATI che si trovano in maniera subdola in molti alimenti di uso comune come PATATE, PASTA, PANE, LATTE, VINO e BIRRA. Quindi è SBAGLIATISSIMO dire MANGIATE DI TUTTO e poi prendetevi la pillola o fatevi l'insulina, perché questo è il modo più sicuro per un diabetico di avere una vecchiaia INFERNALE, piena di acciacchi di tutti i tipi (piede diabetico, neuropatie, danni alla vista, piaghe e pustole dappertutto).
Ex membro
Ciao,
è evidente che nella mia precedente nota non sono stato sufficientemente chiaro, vedo di spiegarmi meglio.
Sono più che d'accordo con te che non bisogna mangiare e prendere la pillola o l'insulina, trovo però corretto (e lo sto provando su me stesso) mangiare di tutto nelle giuste quantità e la giusta quantità te la da la misura della glicemia fatta, per un primo periodo, almeno 4 volte al giorno sempre alla stessa ora e nei momenti più strategici.
Certamente la quantità e la qualità di cibo che puoi mangiare è determinata anche dallo stile di vita che fai.
Per esempio io lavoro tutto il giorno davanti ad un computer ma a fine lavoro faccio quei famosi 12 Km in bicicletta che mi impegna per circa 36/39 minuti.
Tutto questo proprio per ridurre al minimo la quantità di medicine da prendere, quindi in sostanza fare una vita regolare e controllata ti permette di vivere senza problemi il diabete.
Quello che però trovo essenziale su chi vuole curarsi da questa malattia è la volontà, l'impegno e la tecnica:
la volontà, essenziale per affrontare la malattia e non subirla
L'impegno, necessario per ottenere dei risultati (non basta camminare per un ora, ma bisogna camminare a passo più veloce possibile perché solo sudando si ottengono risultati
la tecnica, serve stabilire delle regole ed un programma per stabilire cosa si può mangiare (tutto) e le quantità che ci si può permettere anche in funzione allo stile di vita.
Applicando queste semplici regole, io sto riuscendo a controllare la malattia, naturalmente con l'aiuto del diabetologo che mi segue con competenza e disponibilità a discutere i miei risultati ogni volta che voglio e a diminuire, in funzione dei risultati che ottengo, la quantità di medicinali.
Come scritto in precedenza, adesso prendo al giorno 1/4 di pastiglia da 80 mg di gliclazide, prossimamente passerò a prenderne 1/4 di pastiglia ogni 2 giorni.
Spero di essere stato sufficientemente chiaro su quello che volevo dire.
giupipino
Buon consigliere
giupipino
Ultima attività il 11/03/24 alle 17:06
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Ciao Giorgio,
Sono d'accordo con te quasi su tutto. Sono d'accordo in particolare che per tenere sotto controllo il diabete occorra volontà metodo e molta informazione.
Perciò se tu riesci a controllare il tuo diabete mantenendo al minimo le medicine e anzi riducendole, significa che il programma che stai seguendo funziona.
Quello che io intendevo mettere in evidenza è che NON TUTTE le persone sono in grado di fare 12 km/ giorno (alla media di 20 km/ora!). Allora in questo caso che si fa?
Si mangia di tutto, come mi sembra che tu proponga, limitando le porzioni, oppure si mangia in modo MIRATO, senza limitare affatto le porzioni?
Voglio dire che se si tenta di controllare il diabete mangiando di tutto, ovvero patate, pane, pasta di grano raffinato, biscotti, bevendo vino, birra, latte, bevande zuccherate, mangiando banane, cachi o fichi, NON CI SONO LIMITI ALLE PORZIONI CHE TENGANO. Puoi fare la prova: prova a mangiare a cena una porzione limitata di pastasciutta di grano 00, qualche etto di patate bollite e un bicchiere di birra.
Misura la glicemia al mattino: troverai valori da spavento.
Viceversa se ceni con un piatto di fagioli/lenticchie, con contorno di cavoli/broccoli bolliti e bevi solo acqua aromatizzata, o acqua e limone, o te senza zuccheri aggiunti, o un frullato di frutta non calorica, al mattino la tua glicemia sarà PERFETTA anche se il giorno prima non hai fatto 12 km di bicicletta ma ti sei limitato a una sola ora (circa) di semplice passeggiata.
Quello che io, per esperienza ormai biennale trovo profondamente SBAGLIATO, è dire a un diabetico mangia di tutto, ma mangia POCO. In questo modo si ottiene di affamare il paziente senza curarlo dal suo diabete.
Mi era stata proposta dall'Ospedale di Udine una dieta che avrebbe dovuto abbassare i miei trigliceridi e la mia glicemia. Era una dieta talmente FEROCE che dopo alcune settimane ho dovuto interromperla per non prendere un esaurimento nervoso. Soffrivo infatti la fame peggio di un bambino del Biafra. Occorre viceversa essere persone ragionevoli. Capire che la fame non puoi sconfiggerla se non riempi lo stomaco. Ma lo devi riempire di alimenti che apportano POCHE CALORIE. Ovvero di frutta ipocalorica (da mangiare con la buccia) di verdure e di ortaggi. Di questi alimenti se ne può mangiare a SAZIETA'. Anzi più se ne mangia meglio è, perchè molti frutti e ortaggi, come i kiwi, l'anguria, le mele, le carote, i cavoli e i broccoli, oltre a essere poco caloriche contengono moltissime VITAMINE e sali minerali (come il potassio, il magnesio e il selenio) preziosi per la salute. Anche la frutta secca, come noci e mandorle, benchè vadano limitate in quanto ricche di calorie, devono essere presenti costantemente nella dieta di un diabetico, perchè ricche di OMEGA3 che sono grassi preziosissimi al fine di aumentare la quota di colesterolo HDL che è il colesterolo "spazzino" delle arterie e che deve avere valori superiori a 40.
Sono troppo importanti i messaggi che diamo agli altri. Io personalmente ringrazio Dio di avere capito i meccanismi che mi portavano a rovinare la mia salute e la qualità della mia vita e sto facendo di tutto per fare capire questi meccanismi anche agli altri perché sulla salute troppa gente specula e ho il sospetto che molti abbiano più interesse a saperci ammalati piuttosto che sani come pesci.
lucetta
Buon consigliere
lucetta
Ultima attività il 17/11/21 alle 09:39
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concordo con Giupipino.ho 63 anni diabetica da due. la mia dieta è corretta, è la passeggiata di un ora a passo veloce che non sempre affronto con entusiasmo. lo faccio perchè tengo alla mia salute
e durante l'estate con la fortuna di vivere in campagna, faccio nord walking alla sera,detesto il caldo e con la cyclette mi pare d'essere un criceto.ho anche fatto esperimenti alimentari.Carboidrati, dolci, e molta frutta mi sballano i valori della glicemia. per cui la mia dieta è si rigida, ma qualitativamente, quantitativamente non mi limito. Per questo motivo penso che non si possa mangiare di tutto, parlo per me ovviamente, anche perchè non riuscirei mai a fare 12 chilometri di bicicletta
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lucetta
Ex membro
Che dire, io, almeno per adesso, resto del parere che, con le giuste limitazioni si possa mangiare di tutto, naturalmente la limitazione viene data dal risultato che si ha dalla misura della glicemia.
Diciamo che per ora, questa malattia non mi ha creato particolari problemi, sicuramente ho dovuto modificare il modo di mangiare (per esempio ho sostituito il pane con la verdura), ho diminuito la quantità di pasta, mangio comunque carne e pesce come facevo prima.
Ho diminuito la quantità di zuccheri che assumevo, non che prima ne mangiassi molti, anche se ho osservato che se in qualche occasione ne assumo la quantità che assumevo prima di accorgermi di essere diabetico, non aumenta più di tanto il valore della glicemia.
Esempio se normalmente al mattino a digiuno la glicemia oscilla tra i 97 e 103, dopo una festa avuta la sera precedente, dove non mi sono risparmiato, la glicemia al mattino a digiuno va a circa 120 125, mai oltre.
Che devo dire, per ora non posso dire di avere avuto particolari disagi, fermo restando che tutti i giorni, più volte al giorno mi controllo la glicemia e comunque, dopo il lavoro faccio movimento, quei famosi 12 km che il sabato diventano 25 30.
Per adesso, per me funziona così.
giupipino
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giupipino
Ultima attività il 11/03/24 alle 17:06
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Caro Giorgio,
Io sono diabetico da molti più anni di te e ho imparato a mie spese a conoscere questa malattia subdola e ad averne la giusta paura.
Ricordati che è significativa non tanto la glicemia a digiuno misurata al mattino, e neanche la glicemia postprandiale misurata a due ore dal pranzo, ma il parametro veramente significativo e la EMOGLOBINA GLICATA, che misura il VALORE MEDIO nell'arco degli ultimi due mesi, che nel tuo caso (valore 6.5) è ALTO.
Io non posso che metterti sull'avviso. Questo è un valore che pone le premesse per un aggravamento della malattia, non per una sua remissione.
La remissione dal diabete T2 E' POSSIBILE (lo dimostra il mio caso e migliaia di casi simili al mio), ma per ottenerla non si puòprescindere da una alimentazione rigorosamente POVERA di carboidrati. Sono i carboidrati che fanno alzare la glicemia. Il movimento serve a BRUCIARE tali carboidrati, ma se si assumono carboidrati in eccesso non c'è movimento che tenga.
Ex membro
Buongiorno,
la mia emoglobina glicata, esame fatto un mese fa mi dava il valore di 3,6 (da considerare che nel mese prima dell'esame ho fatto 25 giorni senza potermi muovere più di tanto perché mi sono rotto un dito del piede sinistro), l'esame precedente, fatto sei mesi prima mi da un valore di 3.5 e quello ancora prima l'emoglobina glicata era a 3,6.
Quando mi hanno diagnosticato il diabete, l'emoglobina glicata era a 9,7, poi lavorandoci, è scesa a 5,4 poi a 3,6 successivamente a 3.5 ed in ultima a 3,6, direi che va bene!
Come detto in precedenza, ho lavorato assieme al mio diabetologo e senza il minimo timore, la paura della malattia non è mai stata in me, direi piuttosto che gli ho dato la giusta importanza, quella che mi ha fatto fare quanto detto sopra fino ad ottenere i risultati attuali.
Per conto mio, continuo a pensare che il diabete si può curare, non si può guarire, ma lavorando in una certa maniera, si può controllare e conviverci senza particolari disagi, l'importante e tenersi sempre controllati e assumere le conseguenti iniziative.
Sicuramente non tutte le forme di diabete sono uguali e non tutti reagiamo allo stesso modo alle cure o ai comportamenti, sta di fatto che io, con il sistema che ho adottato mi trovo bene e i risultati lo dimostrano.
Ex membro
okkio che eliminare o assumere pochissimi carboidrati non è una scelta saggia per chi soffre di questa patologia
Ex membro
una glicemia glicata a 3.5 se la sognano anche i non diabetici :-)
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giupipino
E chi ha mai detto di non condividere col proprio medico le azioni da fare?
Quello che io cerco di far capire alle persone che non ne hanno consapevolezza è che nei casi di diabete di tipo 2, dovuti a obesità (che sono la stragrande maggioranza) ESISTE UNA ALTERNATIVA ALLA CURA FARMACOLOGICA.
Tale alternativa è nota ai medici, tuttavia per motivi di praticità e di tempo, i medici preferiscono darti il farmaco. Il medico infatti NON HA IL TEMPO di fornirti tutte le informazioni relative alla alimentazione e allo stile di vita necessarie per uscire dal diabete di tipo 2.
Queste informazioni richiedono ad esempio di chiarire al paziente la nozione IMPORTANTISSIMA di INDICE GLICEMICO. Il medico dovrebbe insegnare al paziente QUALI SONO gli alimenti con indice glicemico elevatissimo, e quindi da evitare. Quali sono quelli con indice glicemico alto, e quindi da assumere con moderazione, e infine quali sono quelli con indice basso da potersi consumare a volontà. Dovrebbe poi chiarire l'effetto fondamentale degli INTEGRATORI alimentari sul diabete di tipo 2. Chiarire l'effetto di omega 3, curcuma e cannella.
Infine dovrebbe insegnare il tipo CORRETTO di movimento quotidiano da fare.
Tutte queste cose richiederebbero DECINE di ore per educare il paziente a uno stile di vita sano.
Essendo tutto ciò molto faticoso, dispendioso e difficile si preferisce dare la pillola, consapevoli che con gli anni la dose dovrà essere sempre maggiore e che si dovrà passare a farmaci sempre più forti e dagli effetti collaterali sempre più gravi.
Questa è la situazione VERA.
Chi vuole accontentarsi delle pillole fatti suoi.
Sappia comunque che la sua malattia diverrà negli anni cronica e sempre più grave.
Vedere il miglior commento
giupipino
Ciao,
Io, da sei mesi, misuro ogni mattina pressione, glicemia, peso corporeo e circonferenza addominale. Tengo inoltre nota della ALIMENTAZIONE e delle MEDICINE assunte (compresi gli integratori).
Il motivo per cui misuro ogni mattina, a digiuno, glicemia e pressione è quello di scoprire la relazione fra la mia alimentazione e questi due parametri. Ad esempio ho potuto scoprire che esistono alimenti che aumentano moltissimo la glicemia. Questi sono le patate, le banane, i cachi, e i ceci. Altri alimenti la fanno diminuire. In particolare i finocchi, le mele, le carote e le lenticchie. Alcuni alimenti fanno ingrassare. In particolare fa ingrassare un eccesso di biscotti o di yogurt (anche quelli cosiddetti magri). Alcuni alimenti fanno aumentare la pressione (formaggi stagionati e carni rosse). Altri la fanno diminuire (decotto di foglie di ulivo e omega 3). Alcuni alimenti aiutano la funzionalità del fegato, abbassando trigliceridi e colesterolo (omega 3 e estratto di carciofo).
Insomma la cura della mia salute è divenuta per me una scienza SPERIMENTALE. Ad esempio ho scoperto, senza che nessuno me ne avesse mai parlato, che 3 grammi di OMEGA3 al giorno possono risolvere i miei problemi di ipertensione, di trigliceridi alti e di colesterolo alto. Ho scoperto che un cucchiaio di OLIO DI COCCO è in grado di risolvere il mio problema di colesterolo HDL basso (questo è un tipo di colesterolo utilissimo, perché pulisce le arterie, ed è necessario che abbia valori maggiori di 40).
La nostra salute è una cosa troppo preziosa da lasciarla esclusivamente in mano ad altri. Il mio motto è divenuto: "Meglio sani e felici che malati e infelici".
Vedere il miglior commento
giupipino
Niente paura,
Il corpo è una macchina perfetta, purché non lo si intossichi con troppe medicine, con troppo zucchero raffinato, con troppi ormoni e antibiotici (latte e formaggi). Apprezzo la tua scelta di vivere in campagna. Io non vivo in campagna ma mi sposto ogni giorno di qualche decina di chilometri per raggiungerla. Posso così fare le mie lunghe passeggiate di un'ora fra le vigne, lungo viottoli fiancheggiati da piante di fico, da ulivi, da piante di nespole, di ciliegie o susine. Di tali frutti mi nutro senza paura, nonostante il mio passato diabete. Infatti ho imparato ad avere una fiducia assoluta nella Natura e nelle qualità salutari dei suoi prodotti. Mangio ogni frutto con la buccia e perfino con i relativi semi. Raccolgo le medicine che mi servono direttamente dalle piante del bosco o della campagna (tarassaco per il mio fegato, foglie di ulivo o di noce per la mia glicemia e per la pressione, eccetera). Ho imparato a riconoscere ogni piantina, perfino la più umile. E ad apprezzarne le qualità medicinali. La Natura, più la conosci e più la ami. E capisci che c'è qualcosa di molto Grande dietro. Qualcosa che nessuno ci ha insegnato a conoscere ed apprezzare per quello che la Sua bontà ci dona ogni giorno, senza pretendere nulla in cambio.
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giupipino
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Tale alternativa è nota ai medici, tuttavia per motivi di praticità e di tempo, i medici preferiscono darti il farmaco. Il medico infatti NON HA IL TEMPO di fornirti tutte le informazioni relative alla alimentazione e allo stile di vita necessarie per uscire dal diabete di tipo 2.
Queste informazioni richiedono ad esempio di chiarire al paziente la nozione IMPORTANTISSIMA di INDICE GLICEMICO. Il medico dovrebbe insegnare al paziente QUALI SONO gli alimenti con indice glicemico elevatissimo, e quindi da evitare. Quali sono quelli con indice glicemico alto, e quindi da assumere con moderazione, e infine quali sono quelli con indice basso da potersi consumare a volontà. Dovrebbe poi chiarire l'effetto fondamentale degli INTEGRATORI alimentari sul diabete di tipo 2. Chiarire l'effetto di omega 3, curcuma e cannella.
Infine dovrebbe insegnare il tipo CORRETTO di movimento quotidiano da fare.
Tutte queste cose richiederebbero DECINE di ore per educare il paziente a uno stile di vita sano.
Essendo tutto ciò molto faticoso, dispendioso e difficile si preferisce dare la pillola, consapevoli che con gli anni la dose dovrà essere sempre maggiore e che si dovrà passare a farmaci sempre più forti e dagli effetti collaterali sempre più gravi.
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giupipino
Ciao,
Io, da sei mesi, misuro ogni mattina pressione, glicemia, peso corporeo e circonferenza addominale. Tengo inoltre nota della ALIMENTAZIONE e delle MEDICINE assunte (compresi gli integratori).
Il motivo per cui misuro ogni mattina, a digiuno, glicemia e pressione è quello di scoprire la relazione fra la mia alimentazione e questi due parametri. Ad esempio ho potuto scoprire che esistono alimenti che aumentano moltissimo la glicemia. Questi sono le patate, le banane, i cachi, e i ceci. Altri alimenti la fanno diminuire. In particolare i finocchi, le mele, le carote e le lenticchie. Alcuni alimenti fanno ingrassare. In particolare fa ingrassare un eccesso di biscotti o di yogurt (anche quelli cosiddetti magri). Alcuni alimenti fanno aumentare la pressione (formaggi stagionati e carni rosse). Altri la fanno diminuire (decotto di foglie di ulivo e omega 3). Alcuni alimenti aiutano la funzionalità del fegato, abbassando trigliceridi e colesterolo (omega 3 e estratto di carciofo).
Insomma la cura della mia salute è divenuta per me una scienza SPERIMENTALE. Ad esempio ho scoperto, senza che nessuno me ne avesse mai parlato, che 3 grammi di OMEGA3 al giorno possono risolvere i miei problemi di ipertensione, di trigliceridi alti e di colesterolo alto. Ho scoperto che un cucchiaio di OLIO DI COCCO è in grado di risolvere il mio problema di colesterolo HDL basso (questo è un tipo di colesterolo utilissimo, perché pulisce le arterie, ed è necessario che abbia valori maggiori di 40).
La nostra salute è una cosa troppo preziosa da lasciarla esclusivamente in mano ad altri. Il mio motto è divenuto: "Meglio sani e felici che malati e infelici".
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giupipino
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Il corpo è una macchina perfetta, purché non lo si intossichi con troppe medicine, con troppo zucchero raffinato, con troppi ormoni e antibiotici (latte e formaggi). Apprezzo la tua scelta di vivere in campagna. Io non vivo in campagna ma mi sposto ogni giorno di qualche decina di chilometri per raggiungerla. Posso così fare le mie lunghe passeggiate di un'ora fra le vigne, lungo viottoli fiancheggiati da piante di fico, da ulivi, da piante di nespole, di ciliegie o susine. Di tali frutti mi nutro senza paura, nonostante il mio passato diabete. Infatti ho imparato ad avere una fiducia assoluta nella Natura e nelle qualità salutari dei suoi prodotti. Mangio ogni frutto con la buccia e perfino con i relativi semi. Raccolgo le medicine che mi servono direttamente dalle piante del bosco o della campagna (tarassaco per il mio fegato, foglie di ulivo o di noce per la mia glicemia e per la pressione, eccetera). Ho imparato a riconoscere ogni piantina, perfino la più umile. E ad apprezzarne le qualità medicinali. La Natura, più la conosci e più la ami. E capisci che c'è qualcosa di molto Grande dietro. Qualcosa che nessuno ci ha insegnato a conoscere ed apprezzare per quello che la Sua bontà ci dona ogni giorno, senza pretendere nulla in cambio.
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Una utente di Carenity, Filena, mi scrive:
"Ho cominciato a seguire i tuoi consigli da circa un mese, ma a Pasqua ho esagerato con tutto, poiché ho mangiato come una persona sana di buon appetito... comunque comincio dal peso, attualmente peso 82,500 sono alta 1,72, nell'ultimo mese ho perso almeno 4 kg, il mio girovita è spaventoso, 100-102 cm, la glicemia tende ad essere alta al mattino, assumo tre compresse di metformina 500 al giorno, cammino quasi tutti i giorni x almeno un'ora, quando ho compagnia, come oggi, cammino x 7 km, solitamente ne faccio sui 5 più o meno, per ora a passo sostenuto ma non proprio veloce. Compio 60 domani.Prendendo coraggio e determinazione dai tuoi consigli e risultati ho cominciato a seguire la tua dieta, con verdure nei pasti principali e uova o pesce o carne bianca, frutta negli spuntini, due compresse al giorno di omega 3, un integratore, psyllo gel per assimilare meno e soprattutto per facilitare il transito. Ho grossi problemi al riguardo e credo che questo non faciliti né il dimagrimento né la depurazione dell'organismo. La mia glicemia oscilla tra i 105 e 130, si alza appena mangio legumi o pasta e pane, ieri dopo una zuppa di lenticchie modesta era a 178 dopo 2 ore. Oggi invece non ha subito scossoni, non ha mai superato i 125, neanche dopo i pasti, il che credo sia male... evidentemente mangio poco... dopo i 7 km era a 88. La glicata l'ho misurata quindici giorni fa, dopo Pasqua, mai avuta così alta, anche la glicemia a 180, e il colesterolo, mai avuto alto prima, era a 240. Capisco che devo tenere un diario perché la dieta devo adattarla alle mie necessità alimentari, e spero di venirne a capo al più presto, ho comunque, sempre fame, anche adesso, ed è dura anche cambiare abitudini
Vorrei fare qualche commento su quanto scrive Filena, perchè indica chiaramente, quali sono gli ERRORI più comuni che commettono i pazienti ammalati di diabete T2.
Anzitutto vorrei, ancora una volta, (anche se sono certo che molti ne sono perfettamente consapevoli) che le GRAVISSIME PATOLOGIE legate all'alta concentrazione di glucosio nel sangue ci impongono, per il bene che dobbiamo a noi stessi e ai nostri familiari, di STARE MOLTO ATTENTI, soprattutto alla EMOGLOBINA GLICATA che ci fornisce il VALORE MEDIO del nostro glucosio nel sangue negli ultimi tre mesi. Filena dice di avere una glicata ALTISSIMA e questo è un indicatore MOLTO negativo.
Significa che, anche se la glicemia a digiuno è relativamente bassa (inferiore a 125) essa SI ALZA TROPPO DOPO I PASTI. Ovvero ci SI NUTRE MALE. Allora, per quanto mi riguarda, elenco le cose che mi alzavano di più la glicemia dopo i pasti, e che ho dovuto ELIMINARE per riuscire a raggiungere il valore di emoglobina glicata che ho attualmente (5.9). Tali alimenti sono:
1) BEVANDE ZUCCHERATE (coca, aranciata, latte, succhi di frutta, vino, birra). Lo so che una vita senza vino o birra sembra triste, ma è il prezzo che dobbiamo pagare per far SCENDERE la glicata SOTTO il valore 6.7 che è il valore assunto dal medico per classificarci DIABETICI T2.
2) PANE, PASTA e PIZZA di grano raffinato, RISO BIANCO. Si possono mangiare PICCOLE quantità (60g) di pasta d'orzo o di segale, ma non tutti i giorni e, soprattutto, NON LA SERA.
L'importante è NON MANGIARE CARBOIDRATI LA SERA, perché gli alti valori di glicemia del dopocena si mantengono alti tutta la notte (dato che di notte non si fa movimento che brucia i carboidrati). Per quanto riguarda il PESO è del tutto inutile FARLO DIMINUIRE IN FRETTA. Occorre dimagrire LENTAMENTE (1 chilo al mese), perché solo così NON SI RIPRENDONO I CHILI PERSI. Perciò non ci si deve preoccupare di dimagrire in fretta. Ma occorre preoccuparsi di far DIMINUIRE la glicata seguendo i consigli che ho dato prima. Soprattutto quello di fare COLAZIONE con una mela, un kiwi, una carota, chicchi di melagrana, due noci, spezzettati e conditi con un cucchiaino (misurato) di olio, zenzero, curcuma e semi di lino frantumati. In questo modo SCONFIGGEREMO LA FAME per tutta la mattinata.
La strategia che ho descritto mi ha consentito di portare la mia glicata sotto il valore 6.7 e quindi, con l'accordo del mio medico di base, prima di RIDURRE e poi di ELIMINARE (dopo tre mesi) i farmaci. Io ormai non ho più alcuna preoccupazione per il fatto di essere stato per dieci anni un paziente diabetico. Né avverto tutte le complicazioni legati a tale patologia e agli alti valori di glucosio nel sangue quando la mia glicata superava di molto il valore 6.7 nonostante l'assunzione di farmaci. Tali complicazioni andavano da disturbi alla vista, a disturbi circolatori (ipertensione), a disturbi della sfera sessuale. Tutti questi disturbi sono scomparsi o si sono molto attenuati.
Vi sono due modi di affrontare la vita. Il primo è quello di arrendersi. Di dire non c'è nulla da fare. Mi tengo i malanni che mi ha mandato il cielo o la malasorte. Il secondo è quello di dire LOTTO. Cerco di CAPIRE il motivo dei miei malanni e di combattere le CAUSE, non i sintomi.