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Sclerosi multipla, nuovi risultati per il trapianto di staminali ematopoietiche
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emimar
emimar
Ultima attività il 31/08/24 alle 15:51
Iscritto nel 2016
7 commenti pubblicati | 3 nel gruppo La tua opinione sui trattamenti per la sclerosi multipla
Ricompense
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Esploratore
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Amico
E' già stato eseguito in Italia? Quale centro italiano si sta occupando di questa metodologia?
Ex membro
Anche io sono interessata in Italia dove??
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Ex membro
Anche dal Regno Unito arrivano i risultati di un trial clinico che mostra i benefici del trapianto di staminali ematopoietiche contro la sclerosi multipla. Un approccio che potrebbe non valere per tutti e che in Italia si indaga già da tempo.
Quando si parla di trapianto di staminali ematopoietiche solitamente si pensa al trattamento di forme tumorali, come la leucemia. Eppure, come suggeriscono i risultati appena resi noti da un trial in corso nel Regno Unito, il trapianto di staminali ematopoietiche autologhe (ovvero trapiantate nello stesso paziente da cui sono state prelevate) potrebbe apportare benefici anche a i pazienti con sclerosi multipla. Un’idea in realtà non così recente e che, anche in Italia si insegue già da un po’ per il trattamento delle patologie a base immunitaria.
L’idea alla base dell’approccio è questa. Nella sclerosi multipla il sistema immunitario è compromesso, montando risposte contro le componenti proprie dell’organismo, come la mielina, la guaina che ricopre le fibre nervose. Con il trapianto l’ipotesi è quella di resettare il sistema immunitario, ovvero riportarlo indietro fino allo stadio in cui le cellule non hanno sviluppato le capacità autodistruttive. In Italia incoraggianti erano stati i risultati del team di Gianluigi Mancardi dell’università dei Genova, e ora arrivano quelli ottenuti dal trial su una ventina di pazienti trattati negli ultimi tre anni al Royal Hallamshire Hospital di Sheffield, di cui racconta oggi la Bbc, attraverso il programma Panorama.
I risultati raggiunti dai pazienti – con la forma recidivante-remittente della malattia – vengono giudicati notevoli, con le storie di alcuni pazienti che, dopo il trapianto, hanno riacquistato importanti capacità di movimento. Sebbene, tengono a precisare gli esperti, il trapianto di staminali sia un trattamento abbastanza aggressivo (utilizza la chemioterapia per distruggere il sistema immunitario, prima dell’infusione delle staminali per “ricostruire il sistema immunitario”) e, malgrado i risultati ottenuti nelle sperimentazioni, potrebbe non essere efficace per tutte le tipologie di pazienti con sclerosi multipla. “È importante sottolineare”, ha precisato in proposito del Basil Sharrack del Royal Hallamshire Hospital, coinvolto nello studio, “che questo trattamento è adatto solo per i pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente che hanno avuto due o più ricadute significative negli ultimi 12 mesi, che non hanno risposto alle terapie standard e che soffrono di sclerosi multipla da almeno dieci anni”. Il trial del Regno Unito fa parte del più ampio progetto internazionale che coinvolge anche Stati Uniti, Svezia e Brasile.
Wired.it