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Pazienti Depressione
Non intendo andare avanti
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Ex membro
Ciao sconosciuta amica preziosa, la tua presenza al mondo è indispensabile, sappi che i pensieri di morte passano, invece il vuoto che lasceresti sarebbe indelebile per molte persone, trova la forza di sopportare il peso della vita perché essa cambierà certamente, l'unica condizione è non arrendersi e non isolarsi, per favore scrivimi, ci tengo molto, fammi il dono di qualche tua parola, ok? Buona notte ?
polveredistelle
polveredistelle
Ultima attività il 02/11/21 alle 14:39
Iscritto nel 2016
29 commenti pubblicati | 16 nel forum Depressione
Ricompense
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Partecipante
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Esploratore
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Amico
ciao AKIRAKI non ti ho più sentita. scrivi ancora così possiamo dialogare. Anche io ho sofferto di disturbi alimentari (x circa 40 anni) poi mi sono rivolta, senza tanta fiducia, all'Asl della mia città x i disturbi alimentari e in 10 anni mi sono abbastanza ripresa. Sono seguita con colloqui individuali settimanali dalla e dallo psichiatra vado una volta all'anno e i benefici li ho anche se vorrei stare ancora meglio di quanto sto ma se penso a come stavo prima mi viene tristezza. Ciao e in bocca al lupo.
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polveredistelle
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Akirakki
Akirakki
Ultima attività il 25/10/22 alle 17:59
Iscritto nel 2016
2 commenti pubblicati | 1 nel forum Depressione
Ricompense
Amico
Salve a tutti, la mia è quel genere di presentazione che sicuramente non suonerà mai diversa dalle altre. Sempre le solite parole, trite e ritrite, filtrate attraverso la tastiera di un computer, dietro il quale mi nascondo e con cui continuerò a nascondermi. Credo di aver iniziato a fuggire dai miei problemi all'età di 12 anni, quando l'opzione di “dire una piccola ed innocente bugia” era diventata tutt'altro che facoltativa. Quando i miei genitori mi domandavano come stessi, se fosse successo qualcosa o magari avessi discusso con qualcuno, io rispondevo sempre negativamente, non mi aprivo perché pensavo non ne valesse affatto la pena. E da lì, è andato tutto in discesa. Non credo di essermi mai aperta davvero a qualcuno, avergli detto tutto ciò che mi passava per la testa, temendo di non essere capita, o di spaventare il suddetto, facendolo andare via. Non ho mai avuto un vero e proprio controllo medico, per così dire. È un qualcosa che mi sono autodiagnosticata in seguito a diversi test sulla depressione, e dopo aver letto anche numerosi articoli e libri in merito. Quindi mi ritengo affetta da tale malattia, e non penso di esserne mai uscita. Vedo nel suicidio la mia unica risposta, l'appiglio a cui poter fare sempre ricorso, la strada più semplice e indolore che porrebbe finalmente fine a queste sofferenze. Passo notti insonni a chiedermi cosa ci faccio ancora qui, e credo di star continuando per gli altri, ma non per me stessa. Di me m'interessa poco, gradirei solo cessare d'esistere proprio come sto scrivendo queste cose, ma ho paura delle sofferenze che lascerei dietro, e che farei pesare sulle spalle delle persone che amo. Cosa potrebbero pensare una madre, o un padre, scoprendo che la loro figlia non ha fatto altro che meditare il suicidio per gli ultimi sette anni? Si dispererebbero, penserebbero d'essere dei fallimenti come genitori e soprattutto come persone. E io non voglio pensino questo, ma sono arrivati momenti in cui credevo che il peso fosse talmente insopportabile, da spingermi a fregarmene degli altri, a dare parola fine a tutto e basta. Senza ripensamenti, senza scusanti e senza scappare, almeno stavolta. Mi detesto, mi guardo nello specchio e vedo un mostro che dovrebbe solo sparire. Penso costantemente di meritare tutto il male che provo e subisco, mentre in altri momenti vorrei solo essere lasciata in pace. Sento i pensieri ammassarsi uno sull'altro, nessuno vuole capirmi e non riesco a trovare aiuto. Ho paura. E non voglio morire, eppure lo desidero così tanto. Ho ripreso a farmi dell'autolesionismo, e piango , piango nel vedere che delusione umana sono diventata. Fingo di mangiare, per poi rigettare tutto nel bagno, mentre i miei genitori dormono nella camera di fianco. È andata sempre così, e non credo cambierà mai. Al massimo peggiorerà. In settimana pensavo di andare sul tetto di un edificio abbandonato, e vedere da lì, cosa sarebbe successo. Voglio solo andarmene, e non voltarmi mai più indietro.