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Pazienti Depressione
Un gioco: tutto / niente / sempre / mai
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Hopeman
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Se ragiono al futuro, mi converrà riflettere sulle mie affermazioni che contengono certezze, quali : "andrà male, non riuscirò, perderò, farò una magra figura, ecc."
È meglio sostituire le certezze con formule probabilistiche e/o dubitative. Quindi : può darsi, eventualmente, poco o molto probabilmente, ecc.
Forse ci sente più sicuri nelle certezze, anche se non ci piacciono, che nelle situazioni di dubbio e incertezza, nelle quali non è possibile trarre le conclusioni. Però si dice "il beneficio del dubbio"
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Hopeman
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Amico
Ho scritto durante una crisi acuta per un problema che proprio non mi aspettavo, in cui ho notato questo: vedevo tutta la vita in funzione di quel problema, come del resto mi è successo altre volte in passato. Questo mi ha reso temporaneamente paranoico : perché sembraba che non esistesse altro.
Succede perché non metto in discussione - com'è - qualcosa di me, ma tutto me stesso
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Hopeman
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Amico
Premessa: in questi giorni mi è venuta addosso una brutta questione che mi ha fatto proprio star male, con un effetto depressivo. Adesso va un po' meglio. Mi sono riproposto il gioco: quindi ho scritto in colonna i quattro termini.
Poi, sotto ciascun termine ho scritto le mie convinzioni in merito . Esempio: stavolta ho sbagliato TUTTO; non ho fatto NIENTE rispetto a quanto era richiesto; faccio SEMPRE questo tipo di errore; non risolverò MAI il problema. Ebbene, queste affermazioni sono vere solo in parte.
Una volta buttati in tal modo su carta, i pensieri negativi di cui sono poco consapevole si vedono, si possono verificare, misurare. Si possono mettere in discussione, cosa difficile da fare se li pongo in termini assoluti.
È meglio invece relativizzare, utilizzando nei propri ragionamenti termini quali: spesso, a volte, raramente, piuttosto, abbastanza, non molto, in questo momento / periodo, in alcune condizioni, ultimamente,
Posso scegliere il modo in cui parlare a me stesso. Da questo deriva poi quello che sento