Come gestire una relazione con una persona che soffre di depressione?

@Sara_B Ciao,

Io penso che ci voglia molta pazienza...per stare vicino a una persona depressiva. Perché le persone in depressione non vedono speranza da nessuna parte, e la difficoltà, da compagno o campagna, è : non lasciarsi intrappolare nello stesso buio della persona malata.

Ci vuole forza, amore, e buona salute, per accompagnare una persona in depressione.

@elypem76 Io non ho nessuna compagna. L'avevo più di 10 anni fa. Mi ha lasciato chiedendo la separazione. Un fulmine a ciel sereno. Con il divorzio mi ha tolto tutto: Casa , lavoro figlio. Figlio che era da poco maggiorenne. Non lo vedo e sento ormai da più di di 10 anni. E' devastante. mio figlio era tutto il mio mondo. Ho vissuto l'inferno . ho tentato il suicidio diverse volte. Non c'è giorno che non desidero che morire. Prima o o dopo ciò avverrà e finalmente finirò di soffrire. Ecco! Due pensieri corti e inutili per dire niente, perchè nessuno e ripeto, nessuno ti aiuta veramente . Dal dottore a chiunque altro. niente amici sono solo. Io di amico ne avevo uno solo, ma da poco morto. Sono morte anche due dei miei fratelli più cari. Adesso sono completamente solo con me stesso a masticare depressione e pensieri autolesivi. Nessun aiuto per me, nessuna speranza. il mio tempo molto presto finirà . Finirà nel silenzio, quel silenzio che ha caratterizzato tutta la mia vita. mai un giorno di felicità , salvo quando ho cresciuto mio figlio. Lui adesso non c'è più e con lui la mia vita stessa è finita.

@Poseidonealfa Ciao elypem e Poseidonealfa :-)

io non ho le risposte, ma vi posso rispondere con un pezzeto di consapevolezza nella mia vita, con una riflessione che ho fatto proprio oggi, rivedendo un vecchio e caro, dopo tanto e dopo tanti malanimi e traversie. Stavo bene, molto, ma ho capito che mi portavo dietro il peso del passato. Ci siamo lasciati con un caloroso abbraccio e sono rimasto a riflettere, e così ho pensato: "ma non è solo con lui, ma con tutti mi porto il fardello del passato; anche quando sono da solo! Non c'è cosa che io viva senza richiamare alla mente ricordi, naturalmente spiacevoli o comunque ponendomi domande o problemi, come se ogni ricordo che mi viene in mente richiedesse una risposta, una spiegazione, E' come se non postessi vivere se non riesco a quadrare tutto il passato! Ma così facendo io mi sono reso ostaggio del passato! Inciampo adesso su quello che è accaduto..."

No! No!! No!!! Vedo un'unica soluzione: "quel che ho fatto, ho fatto!". Non devo cercare nessuna spiegazione. Non importa se è colpa mia, colpa di un altro o se è colpa del destino. Voi avete la vostra storia, io ho la mia. I dispiaceri ci sono certamente, ma devono morire questi, non noi! Nessuno, io credo, neanche i più fortunati riuscirebbero a sopportare tutto il loro vissuto spiacevole caricato su un giorno solo: sull'oggi. "Perché ho fatto così? Perchè è andata così? Perchè ho pensato in quel modo? Perché ho fatto quella scelta?" Sono tutte domande che , insieme ai dubbi, ai rimpianti e alle recriminazioni, si ripetono per ogni cosa e che intralciano la vita presente o che la rendono infelice. Messi insieme, sono come un bucato che gira con acqua fredda e senza detersivo: restano sempre panni sporchi, anche se la lavatrice gira per anni.

Si ricomincia a vivere se ci si limita a dire: "quel che è stato, è stato. Ora non risolvo certi problemi: li taglio!"

Come recitava quella bella canzone: "E' andata così... dirotta su Cuba!"

@Poseidonealfa

mi dispiace moltissimo ...... ..... vivo una situazione meno drammatica della tua ma comunque stressante e dolorosa....ma non voglio morire questo sicuro non la darò vinta a questa vita che porta dolore perchè un giorno non tanto lontano splenderà di nuovo il sole!!!!!! ti abbraccio

Voglio cambiare idee per vivere meglio.

Succede che non mi sento soddisfatto di quello che faccio, ma mi sento insoddisfatto di tutto quello che non riesco fare. O che gli altri fanno e io no. Questo è abbastanza per infelicitarmi anche i periodi tranquilli. Come se qualcosa mancasse sempre.

Invece ci sono ampie fasi in cui mi godo il poco e quel poco mi basta

Penso sempre che camminiamo sul confine della felicità: un passetto di qua o di là fa la differenza. Che si fa allora? Bisogna crederci che la felicità potrebbe essere vicina, anche se non la vediamo