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Paura o incapacità di un cambiamento? (depressione)
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Ex membro
Ciao, ho trovato molto interessante ciò che hai scritto, la mia esperienza è simile alla tua, anche a me è capitato di trovare persone che potevano aiutarmi, ma purtroppo, si rivelavano sempre delle grosse delusioni, per questo mi sono messa in testa, che il primo ed unico aiuto posso darmelo solo io, e tutto ciò rende l'impresa ancora più difficile. E' possibile, che qualche volta ti rifugi nel tuo stato d'animo così come dici, ed è vero, quei limiti esterni fanno paura, sono gli stessi limiti che vedo io, per questo dico, ci serve il coraggio, la forza di superarli...La paura di stare bene, deriva nel mio caso, dalla paura di dover far fronte alle responsabilità che ti trovi quando sei in salute, coltivare i rapporti, amarsi, curarsi, lavorare, fare fila in posta, guidare, sorridere...sono tutte cose, che quando stai bene si fanno con facilità, ma in depressione....sono le cose più difficili al mondo. Perciò si, sembra impossibile star meglio, anche se lo vogliamo tantissimo, non sappiamo come fare, tuttavia, yoga, sport, lunghe passeggiate con qualcuno hanno funzionato...vorrei che fosse così semplice. tieni duro...
Ex membro
Esattamente.
Ti dirò, momentaneamente sto cercando di fare delle passeggiate con mia madre tutti i giorni, per uscie, staccare, vorrei anche sentirmi meglio fisicamente.
È da poco che ho iniziato e già mi vien voglia di mollare, sono onesta con me stessa, non so quanto resisterò.
Come si fa a rimanere costanti? Ho paura anche che, pur se rimanessi costante a fare le cose, un giorno ricadessi e sarebbe come non aver fatto nulla, e questa paura mi spinge a non fare nulla sin da subito così da non aver nulla da perdere poi.
È un atteggiamento sbagliato nei confronti della vita, me ne rendo conto, ma come si fa a superarlo?
Perdonami le domande, questa é una delle poche situazioni in cui sono sincera con me stessa e posso esprimere le mie domande senza paura, essendo coperta dall'anonimato (che mi aiuta a esprimermi).
Ps grazie di avermi calcolata
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Ex membro
Salve a tutti,
Vorrei proporre una riflessione a chiunque volesse leggere, ma per farlo mi sento in dovere di dire qualcosa di me... Non sono mai stata diagnosticata con la depressione, per il semplice motivo che non sono mai stata in grado di chiedere aiuto. Ho perso tutti gli amici da circa sei mesi (un po' mi sento responsabile di ciò), faccio fatica a fare le cose più basilari, ho talvolta attacchi di panico e vivo costantemente con un pensiero fisso: il desiderio di non esistere. In realtà con gli amici che avevo, avevo instaurato un rapporto superficiale, sia per il fatto che faccio fatica ad aprirmi in gruppi di persone (con singole persone no), e sia perché appena inizio ad instaurare un rapporto mi "stufo" e voglio allontanarmi da tutti.
Non ho mai capito perché.
Comunque, la riflessione che volevo proporre, era riguardo a questo.
Vi capitano situazioni, o vi capita di incontrare persone che potrebbero aiutarvi, ma appena intraprendete quell'opportunità vi vien subito voglia di mollare?
Benvengano risposte sia personali che osservazioni su gente che conoscete che potrebbero avere questo sistema di comportamento.
Io ho provato ad analizzare il perché di ciò, e forse ho trovato una risposta. Forse, sentirmi così è per me come una casa, uno stato d'animo sicuro, una sicurezza. É paradossale, come se avessi paura di mollare il vuoto che ho per paura di rimanere senza niente. Anche se è già niente.
Paura del cambiamento in altre parole. Anche se si tratta di un cambiamento in meglio. Il problema è che il rigetto mi viene spontaneo, non posso controllarlo, è più forte di me.
Non riesco a ricordare l'ultima volta in cui mi sentissi davvero viva, forse sono sempre stata così, penso talvolta, anche se so che così non è. Mi manca me stessa ma una me stessa di cui ormai dubito l'esistenza. Forse per quello mi fa paura.
Altra ipotesi, ho paura ad afferrare opportunità di cambiamento per paura di scontrarmi con limiti esterni, e remdermi conto che oltre alle catene che ho sono anche dentro ad una gabbia.
È normale avere paura di stare bene? Come si supera? Si può davvero star meglio?