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Resilienza e sorrisi, così Alessia racconta la sua sclerosi multipla
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Indagine
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Convivere con la sclerosi multipla
Cosa vi dà più fastidio nella vita quotidiana con la sclerosi multipla?
Rosella3
@giampaolog Non molto bene, è una di quelle serate in cui ti chiedi che campi a fare. Non sono in grado di decidere dove e come fare fisioterapia, non sono in grado di trovare una persona che possa tenermi pulita la casa, non sono in grado di fare nulla. Cammino malissimo e mi sto incurvando per una postura sbagliata. Non so come faccio ad andare a lavorare, certo mio marito mi accompagna e mi viene a riprendere a lavoro tutti i giorni e mi appoggio a lui per quei pochi metri che faccio. Mi sento solo un peso per mio marito e non mi posso vedere così. Tra poco mi prendo la mia pasticca per dormire, serena notte e scusa per le mie lamentele.
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Rosella3
@giampaolog Non molto bene, è una di quelle serate in cui ti chiedi che campi a fare. Non sono in grado di decidere dove e come fare fisioterapia, non sono in grado di trovare una persona che possa tenermi pulita la casa, non sono in grado di fare nulla. Cammino malissimo e mi sto incurvando per una postura sbagliata. Non so come faccio ad andare a lavorare, certo mio marito mi accompagna e mi viene a riprendere a lavoro tutti i giorni e mi appoggio a lui per quei pochi metri che faccio. Mi sento solo un peso per mio marito e non mi posso vedere così. Tra poco mi prendo la mia pasticca per dormire, serena notte e scusa per le mie lamentele.
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Baptiste
Buon consigliere
Baptiste
Ultima attività il 01/10/24 alle 09:36
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Ricompense
Buon consigliere
Partecipante
Messaggero
Collaboratore
Esploratore
Amico
24 anni, di Pomigliano, ha scoperto da 3 anni la sua malattia degenerativa.
Ha una pagina Facebook su cui condivide le sue giornate.
“Lächeln” vuol dire sorriso, in tedesco. E questa è soprattutto una storia di sorrisi, nonostante tutto. “Sono la migliore medicina per vivere al meglio”, racconta Alessia Di Filippo, che di questa storia è la protagonista. Ventiquattro anni, campana doc di Pomigliano d’arco. Tre anni fa ha scoperto di avere la sclerosi multipla: una caduta, mentre andava a sostenere l’esame di matematica all’Università di Salerno. “Sono inciampata, il mio piede si è girato. Letteralmente. Controlli ortopedici d’ogni tipo: stavo bene. Poi un sospetto, purtroppo fondato. La diagnosi, la vita che cambia”. Eppure, sorride.
“Perché la vita - spiega, riannodando il doloroso filo dei ricordi - mi ha reso coraggiosa: una patologia cronica e genetica ereditata da mio padre, il cancro che ha portato via mia madre. Ora, la sclerosi. Che mi porta via la sensibilità muscolare, ma non il sorriso”.
E “Lächeln. Sorridi, puoi” è anche il nome del suo piccolo progetto: una pagina Facebook attraverso cui dà voce a chi non ne ha. “Interviene chi condivide un vissuto simile al mio, chi vuole sfogarsi e chi chiede un consiglio, chi sdrammatizza e, soprattutto, chi pensa che la vita è bella. Nonostante tutto”.
Malattia e resilienza, forza di volontà e sorriso. Come quello di Alessia, che campeggia sin dalla foto del profilo, occhi incorniciata da occhiali dalla montatura nera, una laurea triennale in economia e, presto, la magistrale.
“Aprirsi può essere fondamentale – confessa Alessia - e io spero di poter essere la portavoce di una categoria debole, che non vuole rinunciare a vivere, che intende aprirsi infrangendo il tabù della propria malattia”. Lei lo fa con pensieri in libertà. Parole leggere come la mongolfiera, icona di copertina della pagina (che ha già 650 like, ma è destinata a crescere), ma anche riflessioni profonde, intense e condivise.
Per esempio: “È strano, ma io la SM (l’acronimo di sclerosi multipla, in fondo, serve anche un po’ a esorcizzare, n.d.r.) la devo ringraziare. Non sarei Alessia di oggi senza di lei, non sarei forte e coraggiosa, non sarei realista e determinata. Devo ringraziare la SM perché mi ha fatto crescere, rialzarmi, mi ha fatto conoscere persone meravigliose, mi ha regalato emozioni mai sentite, mi fa ridere e sognare”. Sognare, già. Condividendo i sogni su Facebook. E contagiando amici, reali e virtuali, con un sorriso. Lächeln, appunto.
Napoli Repubblica - Pasquale Raicaldo