Autismo
Cos’è l’autismo?
L’autismo è una malattia che colpisce i bambini ma che non sparisce crescendo. È principalmente caratterizzata dalla difficoltà di avere delle relazioni sociali normali ed a comunicare. I ragazzi sono maggiormente colpiti: hanno una probabilità 4 volte più elevate delle ragazze di essere affetti da autismo.
Quali sono i segni dell’autismo?
L’autistico ha un comportamento di ripiego su se stesso e non riesce ad assimilare i comportamenti sociali. Li riproduce in modo meccanico ma non li integra completamente. Problemi per comunicare, interagire in società e un comportamento ripetitivo e stereotipato sono delle manifestazioni dell’autimso.
L’autismo può oggi essere indivuato sin dalla più tenera età (a partire da un anno e mezzo) grazie ad alcuni sintomi. Ecco i sintomi che permettono di diagnostivare l’autismo nei bambini molto piccoli:
. Bambino troppo tranquillo
. Sorrisi rari
. Problema nel coordinamento dei movimenti e della motilità
. Nessun stress e nessuna curiosità di fronte a persone esterne alla famiglia
. Parola limitata o inesistente
. Sguardo fisso su alcuni oggetti o elementi i cui movimenti sono ripetuti
. Fobie
. Ritardo intellettuale
Quali sono le diverse forme dell’autismo?
Si distinguono 3 forme diverse di malattia legate all’autismo:
. L’autismo infantile: è la malattia dell’autismo che colpisce il comportamento, la comunicazione e le interazioni sociali del malato sin dall’infanzia. Questo disturbo persiste in età adulta.
. La sindrome di Asperger: è una malattia per la quale i pazienti presentano dei disturbi del comportamento. Difficoltà nella socializzazione, ripiego su se stesso, problemi nel coordinamento sono delle caratteristiche. Però i malati non presentano un ritardo intellettuale e hanno a volte una memoria eccellente e quindi una grande cultura. Possono essere a volte dei geni. Ma loro malattia si manifesta con un linguaggio molto « pomposo », una dizione particolare, un’incapacità a distinguere le emozioni degli altri ed una grande sensibilità ai rumori ed a ciò che lo circonda. Le abitudini, le regole rassicurano il malato.
. L’autismo atipico: è un disturbo dell’evoluzione che viene chiamato atipico perché non corrisponde totalmente alla definizione dell’autismo « classico ». Alcuni sintomi possono essere assenti, o la malattia dell’autismo può sorgere più tardivamente, ecco perché viene chiamata atipica.
Quali sono le origini dell’autismo?
L’autismo è una malattia con origini genetiche. La mutazione genetica trasmessa proverrebbe di geni il cui ruolo è la formazione del sistema nervoso. Alcuni componenti chimici che permettono il funzionamento ottimale del cervello sarebbero anche affetti nella malattia dell’autismo. Sarebbe il caso per il glutammato, il GABA o ancora la serotonina.
Quali sono i trattamenti dell’autismo?
Non si può ancora guarire dell’autismo, ma esistono diverse misure che permettono di assistere l’autistico e di aiutarlo a ripiegarsi meno nel suo mondo.
L’assistenza dell’autismo si fa in modo personalizzato in funzione dei disturbi del bambino, delle sue necessità. In relazione con i genitori, un bilancio può essere fatto per vedere quali sono i punti su cui si può lavorare per aiutare il bambino autistico a guardare verso gli altri.
Diversi specialisti possono intervenire per seguire l’autistico: ortofonista per il linguaggio, ergoterapista, psicoterapeuta...
Un lavoro sul linguaggio e la motilità potrà essere istituito negli ospedali o istituti specializzati.
Analogamente, l’integrazione scolare sarà una tappa ricercata. Per alcuni bambini autistici, una badante scolare li seguirà e aiuterà per l’adeguamento all’ambiente scolastico.
Pubblicata il 15 set 2017