Fibromialgia e disturbi digestivi: capire il legame e alleviare i sintomi

Fibromialgia: che cos'è?

La fibromialgia colpisce circa 2 milioni di italiani, e in particolare le donne (che rappresentano l’80% dei casi), con un'incidenza maggiore tra i 40 e i 50 anni. Pur non essendo pericolosa, questa malattia provoca sintomi invalidanti come dolore cronico, stanchezza intensa e disturbi del sonno, limitando le attività quotidiane in misura variabile a seconda della persona colpita.

La fibromialgia altera la percezione del dolore, causando ipersensibilità: si possono notare dolore eccessivo a stimoli normali (allodinia) o dolore amplificato (iperalgesia). Fattori come lo stress, i traumi o una storia clinica di depressione hanno anch’essi un ruolo nell'innescare e nel mantenere il dolore.

La diagnosi di fibromialgia è complessa e comincia dall'esclusione di altre malattie simili (ad esempio l'artrite reumatoide), per poi passare alla valutazione dei sintomi e all'esame clinico. Il medico valuta un dolore diffuso che dura da più di 3 mesi, spesso testando 18 punti sensibili, e analizza anche altri problemi associati (affaticamento, digestione, concentrazione). Per completare la valutazione possono essere utilizzati dei questionari.

Le terapie combinano farmaci per alleviare i sintomi e approcci non farmacologici, come l'esercizio fisico.

I pazienti affetti da fibromialgia presentano spesso altri disturbi come ansia, depressione, disturbo ossessivo-compulsivo (DOC), emicrania, sindrome delle gambe senza riposo e sindrome di Gougerot-Sjögren.

Spesso soffrono anche di disturbi digestivi come la sindrome dell'intestino irritabile, che aggrava la loro condizione e richiede una terapia a parte.

Quali sono i problemi digestivi più comuni nelle persone affette da fibromialgia?

I disturbi digestivi più comuni nei pazienti affetti da fibromialgia sono costipazione, diarrea, gonfiore, dolore addominale e malattia da reflusso gastro-esofageo. Secondo diversi studi, questi sintomi sono presenti tra il 30% e il 70% dei casi di fibromialgia.

Uno dei disturbi più frequenti è la sindrome dell'intestino irritabile, caratterizzata da dolori addominali ricorrenti e da alterazioni delle abitudini intestinali, come episodi frequenti di diarrea o di ostipazione. Anche il reflusso gastro-esofageo è spesso presente in questi pazienti. Questi disturbi digestivi possono essere fastidiosi e interferire con il trattamento della fibromialgia, creando un circolo vizioso di sintomi.

Perché le persone affette da fibromialgia soffrono di problemi digestivi?

Le ragioni per cui le persone affette da fibromialgia soffrono di problemi digestivi sono ancora in fase di studio, ma sono diversi i fattori che entrano in gioco.

Il legame tra sistema nervoso e intestino

Il sistema nervoso centrale e l'intestino sono fortemente connessi. Questo fenomeno, noto come "asse cervello-intestino", spiega perché disturbi emotivi come lo stress o l'ansia possono influenzare il funzionamento del tratto digestivo. Nelle persone affette da fibromialgia, questa connessione sembra essere particolarmente sensibile, esacerbando i sintomi digestivi.

Il microbiota intestinale

Il microbiota intestinale, composto da miliardi di batteri e altri microrganismi, svolge un ruolo fondamentale nella digestione e nella salute generale. Gli squilibri di questo microbiota possono contribuire sia alla fibromialgia sia a disturbi digestivi come la sindrome dell'intestino irritabile. Gli studi dimostrano che le persone affette da fibromialgia hanno spesso un microbiota intestinale alterato, il che potrebbe spiegare la comparsa dei sintomi digestivi in concomitanza alla fibromialgia.

Infiammazione cronica

Sebbene la fibromialgia non sia considerata una malattia infiammatoria, alcuni studi suggeriscono che la situazione infiammatoria cronica tipica di questa malattia possa avere ripercussioni sull'intestino. L'infiammazione cronica influisce sulla motilità intestinale e sulla permeabilità della parete intestinale, provocando disturbi digestivi. Questa infiammazione cronica è nota anche come infiammazione di basso grado, un'infiammazione cronica lieve che rimane silenziosa, senza causare sintomi visibili, ma che è sempre presente, anche a bassa intensità, e può interessare tutto l'organismo.

Cosa si può fare per alleviare i problemi digestivi associati alla fibromialgia?

Diversi approcci possono aiutare ad alleviare i sintomi digestivi associati alla fibromialgia.

L’alimentazione

Un'alimentazione equilibrata e ricca di fibre (farina d'avena, psillio) è utile soprattutto per combattere la stitichezza. Gli alimenti ricchi di probiotici, come yogurt, kefir e verdure fermentate, contribuiscono a migliorare l'equilibrio del microbiota intestinale, così come gli antinfiammatori naturali (curcuma, pesce azzurro, uova). Anche i frutti rossi, ricchi di antiossidanti, apportano dei benefici. Inoltre, il fatto di evitare gli alimenti irritanti, come quelli grassi, piccanti o contenenti glutine, riduce i sintomi digestivi.

È consigliabile evitare gli alimenti ricchi di FODMAP (Fermentable Oligo, Di, Monosaccharides And Polyols), carboidrati difficili da digerire e che fermentano nell'intestino, causando gonfiore, dolore e problemi di transito intestinale. Questi effetti aggravano i sintomi digestivi tipici delle persone affette da fibromialgia, che spesso soffrono di sindrome dell'intestino irritabile.

La gestione dello stress

Lo stress svolge un ruolo fondamentale nell'aggravare i disturbi digestivi e gli altri sintomi tipici della fibromialgia, facendo aumentare il dolore e fastidio. È quindi importante adottare tecniche di rilassamento per gestire meglio l’impatto dello stress. La meditazione, la respirazione profonda, lo yoga e la sofrologia aiutano a calmare il sistema nervoso, riducendo la tensione muscolare, il dolore cronico e i problemi digestivi associati. Queste pratiche favoriscono anche un sonno più riposante, un maggiore benessere mentale e una riduzione generale dei sintomi della fibromialgia.

I farmaci prescritti dal medico

Per alleviare i problemi digestivi associati alla fibromialgia, si possono utilizzare, a seconda delle necessità, farmaci come antispastici o lassativi. Inoltre, alcuni trattamenti mirati alla fibromialgia, come gli antidepressivi o gli anticonvulsivanti, possono migliorare i sintomi digestivi. Questi farmaci agiscono modulando la percezione del dolore e la funzione del sistema nervoso, contribuendo a ridurre il disagio digestivo.

Conclusioni

La fibromialgia è una malattia cronica che provoca dolore diffuso, forte stanchezza, disturbi del sonno e dell'umore. Spesso è associata a disturbi digestivi, come la sindrome dell'intestino irritabile, che hanno un impatto ancora più pesante sulla qualità della vita. 

Questi disturbi derivano da fattori quali l'ipersensibilità dell'asse cervello-intestino, uno squilibrio del microbiota intestinale o un'infiammazione di basso grado.

Per alleviare i sintomi digestivi, approcci come una dieta adeguata (a basso contenuto di FODMAPs, ma ricca di fibre e probiotici), una buona gestione dello stress e l'eventuale prescrizione di farmaci sono essenziali per una buona gestione complessiva della malattia.

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