I bracciali della salute funzionano?
Pubblicata il 26 ott 2015
I bracciali della salute sono venduti in vari tipi e forme, anche in farmacia. Ma servono a qualcosa?
Nonostante siano pubblicizzati come oggetti dai benefici quasi miracolosi (antistress, alleviamento dolore ecc), non hanno alcun fondamento scientifico. Vediamo perché.
Come descritto su Query, il meccanismo di funzionamento di questi braccialetti magnetici si basa spesso sul trasferimento di energie positive ed eliminazione di quelle negative, o addirittura aumento dell'afflusso di sangue, grazie alla proprietà magnetiche che attirerebbero il ferro presente nel sangue.
Per quanto possano sembrare teorie strampalate c'è chi ha cercato di verificare gli effetti, per vedere se si può scoprire qualcosa di nuovo. Se ne è occupato recentemente il “Complementary Medicine Evaluation Group” dell’Università di York, in uno studio pubblicato sulla rivista scientifica PLoS One.
Nell'esperimento settanta pazienti con artrite reumatoide hanno indossato diversi tipi di braccialetti in sequenza (in rame, magnetici, attenuati o smagnetizzati), per un totale di cinque mesi. Al termine sono stati misurati i livelli di dolore, sia attraverso questionari che con misurazione dei livelli di infiammazione del sangue. Per rendere l'analisi dei dati più neutra, l'esperimento è stato fatto in "doppio cieco": né i partecipanti, né i ricercatori sapevano la sequenza dei braccialetti.
I risultati sono stati chiari: non si è vista nessuna differenza in nessun paramento, né è stata dichiarato un miglioramento dai pazienti. Una conferma di uno studio del 2009 su osteartite che aveva dato gli stessi risultati.
In conclusione, per quanto i braccialetti non sembrino avere effetti dannosi, non c'è alcuna prova di alcun effetto positivo, se non quello "placebo" di chi crede che possano essere efficaci. Non si tratta quindi di un dispositivo "medico" e questo non deve spingere i pazienti ad abbandonare terapie consolidate.